Su Sportweek con Vale&Franco alla scoperta del Motomondiale. E poi Kumbulla e…

Domani il nuovo numero del settimanale con l’intervista doppia ai compagni di squadra della Yamaha Petronas. E tante storie da scoprire…

Uno è Vale: come per la pastiglia Falqui, basta la parola. Ha 42 anni e in moto ha vinto quel che c’era da vincere. L’altro è Franco, per identificarlo ci vuole ancora il cognome – Morbidelli – di anni ne ha molti di meno (26), e da questa stagione andrà a lezione dal compagno di scuderia alla Yamaha Petronas. Sono loro i personaggi di copertina del numero di Sportweek che trovate domani in edicola con la Gazzetta dello Sport, al prezzo totale di 2 euro.

Motomondiale al via

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Intervistati insieme da Paolo Ianieri, aprono la corposa sezione del giornale dedicata al Motomondiale che inizia domenica. Dopo Rossi e Morbidelli, un’altra intervista a un pilota italiano, l’esordiente Enea Bastianini, che racconta di aver smaltito subito nei primi test la sbornia da velocità delle MotoGP, alla quale non era abituato. A seguire, lo Speciale vero e proprio, con la presentazione degli undici Team in gara, completi delle schede di ciascun pilota, valutati per tecnica di guida, esperienza e velocità. A chiudere, la presentazione dei piloti italiani di Moto2 e Moto3.

Non solo motori

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Dopo le moto, il calcio, con due interviste. La prima a Marash Kumbulla della Roma, che abbiamo incontrato nell’ambasciata di Albania, il Paese di origine dei genitori e del quale difende i colori in nazionale, dove è stato ricevuto e ci ha raccontato progetti e desideri legati alla sua squadra di club e alla rappresentativa albanese (“Il sogno è partecipare al Mondiale. Siamo piccoli, ma uniti: possiamo farcela”). La seconda intervista ha per protagonista invece Yunus Musah, diciottenne centrocampista del Valencia. Nato a New York ma arrivato in Italia quasi subito al seguito di padre e madre ghanesi, Musah ha quattro passaporti e parla altrettante lingue. Ha iniziato col calcio nel Giorgione, poi la famiglia si è trasferita in Inghilterra per lavoro e lui è finito all’Arsenal. È stato capitano in tutte le categorie giovanili del club londinese in cui ha giocato, poi, al momento di passare in prima squadra, ha preferito l’offerta del Valencia, due anni fa. Lì oggi è titolare e le grandi sono già in fila per prenderlo. Yunus ha appena scelto la nazionale statunitense, dopo aver giocato nelle giovanili dell’Inghilterra. In teoria, avendo passaporto italiano, avrebbe potuto essere selezionato anche dalla nostra, anche se, per la legge dello ius soli, non essendo nato qui sarebbe stato un po’ più difficile. Tant’è. Musah è destinato a far parlare di sé. Lo sta già facendo. E, ricordiamolo: ha 18 anni appena.

Fonte: https://www.gazzetta.it

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