Parla Petrucci: “Bagnaia mi ha stupito, Marquez da podio a Jerez. E Acosta…”

Il ternano della KTM Tech3: “Con Rossi gli ultimi anni in Qatar ci giocavamo il podio, quest’anno il 17° posto. Come me, anche lui ha bisogno di una gomma anteriore più dura”

Paolo Ianieri

Danilo Petrucci è l’ospite della puntata di questa settimana di MotoG-Podcast, il talk della Gazzetta dello Sport sul mondo delle moto, condotto da Paolo Ianieri e Zoran Filicic.

Il pilota della KTM Tech3 sta vivendo un inizio più complicato del previsto, con una moto che dopo le tre vittorie conquistate la scorsa stagione, in questo avvio sta faticando oltremisura. “Ci aspettavamo di far fatica in Qatar, non a Portimao. Il fatto è che all’anteriore non abbiamo più la gomma dura che la Michelin portava fino all’anno scorso, e siamo rimasti solo noi della KTM ad averne bisogno. La più dura portata a Portimao a noi non bastava, e questo ha impedito a Miguel Oliveira di rifare i tempi dell’anno scorso (quando aveva vinto; n.d.r.) e poi, come tutti abbiamo visto, ci sono state parecchie cadute dovute all’anteriore. In Safety Commission c’è stata una discussione a tal proposito: con il caldo il problema sarà accentuato, ma la Michelin ha promesso che porterà qualcosa di diverso”.

Pro e contro KTM

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“Della KTM mi piace la grande stabilità in frenata e a me piace frenare forte. C’è una buonissima trazione a centrocurva che mi aiuta nella fase dove in passato ho sempre faticato, ovvero prendere il gas e far scivolare la gomma dietro, e ho una gran fiducia nell’anteriore. Per me è un po’ piccola la carena e prendo tanta aria. In queste gare i rettilinei sono sempre stati un po’ un problema, però da Jerez e Le Mans dovrebbe andare meglio. Quando ho firmato l’anno scorso ci aspettavamo di dover lavorare e far fatica. Quando ci sei dentro e sei in salita, ti dici, lo sapevo che era dura, però spero che finisca presto e che dopo questo tornante spiani un po’. Nel frattempo scali un rapporto, ti metti in piedi e spingi più forte sui pedali”.

La Ducati

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“Le vedo veloci. Bagnaia e Miller sono due bravi ragazzi, ho un buon rapporto con entrambi. Pecco mi ha un po’ seguito, ha preso il mio posto in Pramac e poi Ducati, sono sinceramente contento di vederlo così veloce. Forse Miller non se lo aspettava così e lo sta mettendo un po’ in difficoltà, ma la stessa cosa vale anche per Zarco. Quando sei tutti davanti e con la stessa moto, un po’ di pressione c’è. Jack non essendo italiano, e soprattutto per il tipo di approccio e stile di vita che ha, potrebbe non vedere certe cose che in Ducati, in un team ufficiale ti mettono pressione. Avere un compagno molto veloce non aiuta. Mi sono stupito della rimonta che ha fatto Pecco, ritrovarlo al parco chiuso. Deve avere fatto una gara incredibile, in qualifica, bandiere gialle o meno, quel gran giro lo ha fatto, è stato molto veloce tutto il weekend. Jack ha fatto un errore che pesa tanto, ma non dimentichiamo che ha corso a pochi giorni dall’operazione al braccio, aveva un taglio di una quindicina di centimetri. Noi che siamo abituati ne parliamo così, ma di solito la gente normale con dei punti sta ferma a casa sul divano”.

Il ritorno di Marquez

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“Da Marc è arrivata un’altra dimostrazione della sua forza. Sono molto contento di averlo visto tornare a guidare una moto, meno di vederlo davanti a me. Immaginavo che fosse in grado di guidare la MotoGP, poi è normale che abbia fatto fatica, ma il talento non si dimentica. L’ho visto guidare da vicino, di solito quando stava bene lui cercava il limite, provava a cadere, questo weekend ci è andato vicino un paio di volte, ma quando si rimetterà a posto tornerà davanti”.

Riecco Morbidelli

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“Non sono riuscito a capire come mai Franco abbia la moto diversa dagli altri, ma sono dinamiche in cui non entro, magari la Yamaha con lui voleva provare soluzioni tecniche diverse. Ma a Portimao si è rivisto il Morbidelli vicecampione del mondo”.

Acosta un fenomeno

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“È incredibile quello che ha fatto, nella vittoria in Qatar partendo dai box è stato un fenomeno, una favola da raccontare. A Portimao ha dato un’altra dimostrazione di forza, si poteva accontentare, non era mai riuscito a sorpassare Dennis Foggia, c’è riuscito nell’ultimo giro con un attacco incredibile. È un ragazzino fortissimo, ha una testa e strategia molto ben chiara. Deve rimanere con questa mentalità”.

Rossi paga la gomma anteriore

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“L’ho visto scivolare davanti a me. Quella è una curva difficile, dove eravamo più in difficoltà. Ho un punto più di lui in campionato (4 a 3, ride; n.d.r.), ce lo siamo detti. In Qatar abbiamo battagliato tutta la gara nel 2017, 2018 e 2019 per fare il podio, quest’anno per il 17° e 18°. Sono cambiati i tempi ma, come per me, anche lui è sempre stato uno molto veloce con la gomma dura davanti. E probabilmente patisce un po’ la sensibilità della gomma anteriore. Poi, io di lui ho sempre l’opinione che sia un animale da gara e che il format della MotoGP lo abbia un po’ snaturato, lui la qualifica la costruiva, però partire così indietro non è facile. Vedendolo, però, può essere veloce, deve azzeccare la qualifica e poi le gare se le può giocare”.

Il mio podio di Jerez

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“Basandomi sulla forma e quello che è stato lo scorso anno, come vincitore punto su Quartararo. Secondo metto un’altra Yamaha, però Morbidelli. Terzo per orgoglio mi ci metterei io, per la classifica però dico Marquez”.

Fonte: https://www.gazzetta.it

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