Rituali, mutande e ferri di cavallo: quando il pilota è superstizioso

Quanti GP o titoli mondiali sono stati vinti, o persi, perché il destino ha voluto metterci lo zampino? Il caso più diffuso che viene in mente è la rottura di un motore. Se una caduta, infatti, può essere generata da un errore, un motore che si ammutolisce prima del previsto, magari a un soffio dal traguardo, è il più classico tra i colpi di iella. Tante volte nel Motomondiale è stata la fortuna o la sfortuna a decidere chi far sorridere o piangere. Logico quindi che i piloti cerchino, ognuno a suo modo, di propiziare la dea bendata e allontanare nel contempo il fattore sfortuna. E ognuno lo fa a suo modo. Valentino Rossi (qui l’ultima intervista), ad esempio, prima di salire in sella si inchina al fianco della moto stringendo con le mani la pedanina (sopra). Un vero rito che si ripete da sempre.

Fonte: https://www.gazzetta.it

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