Bagnaia e Ducati, impresa Mondiale in quattro tappe? Perché si può sperare

Il distacco da Quartararo è notevole, 48 punti, ma nelle restanti gare del Mondiale il pilota della rossa può cercare il miracolo. Ecco come e dove la Ducati può far saltare il banco

Puntare forte sul tavolo MotoGP del Texas per poi cercare di avere altre carte da giocare sul panno verde di Misano e portare la sfida iridata nel doppio appuntamento finale nella penisola Iberica, a Portimao e Valencia. La strategia di Francesco Bagnaia e della Ducati nel Mondiale 2021 non può essere che questa, in quella che pare un’impresa quasi impossibile, visto che il leader del campionato, Fabio Quartararo, ha 48 punti di vantaggio a quattro GP dal termine. Al francese della Yamaha per sollevare la corona potrebbero bastare quattro terzi posti in altrettante gare, a meno che Pecco Bagnaia non le vinca tutte, fino alla fine, a cominciare dalla gara di Austin del week end del 3 ottobre.

texas da contropiede

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Si corre sul terreno gradito a Marc Marquez, sei vittorie al Circuit Of The Americas (COTA), su una pista difficile, con molte curve in sequenza, un lungo rettilineo e soprattutto tanti saliscendi impegnativi per freni e moto. I trascorsi non sorridono alla Ducati, un solo podio nelle ultime tre edizioni (Jack Miller, 3° nel 2019), ma nemmeno alla Yamaha, mai a segno sul variegato asfalto texano. Nel precedente del 2019 né Quartararo, 7°, né Bagnaia, 9°, brillarono, ma il loro rendimento attuale non è paragonabile. Se non può definirsi favorita, la Ducati non parte però nemmeno battuta: l’elevato rendimento raggiunto pure su piste a lei in precedenza “proibite”, lo stato di forma di Bagnaia e l’animo leggero di chi ha nulla da perdere la mettono in condizione di poter osare. Se in Texas questo Pecco con il morale a mille riuscisse a recuperare altro terreno al rivale, avrebbe ossigeno per alimentare altre speranze.

misano strizza l’occhio

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Austin non è facile, ma è un crocevia obbligato per cercare di mettere pressione a Quartararo, finora impermeabile alla pressione come una cerata alla pioggia. Trovare un acuto, magari chiedere aiuto al meteo e cercare un affondo per non far stare tranquillo il leader del Mondiale sarebbe importante per tornare a Misano con accresciuta spavalderia. In riva all’Adriatico, Bagnaia due settimane fa è andato forte: ha dimostrato il suo valore prendendo la testa con gomme morbide, per poi gestire il vantaggio e contenere sul filo di lana la risalita di un Quartararo bravo a recuperare con gomme medie e anche a evitare le insidie dei duelli ravvicinati che avrebbero potuto rallentarne la rimonta, complice la prematura caduta di Jorge Martin quando i due erano in bagarre. Il Marco Simoncelli World Circuit per Pecco potrebbe essere di nuovo terreno di caccia, ma prima deve fare bottino in Texas.

l’epilogo iberico

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Nella doppietta finale di novembre — occhio al meteo — i due contendenti se la vedranno a Portimao, dove Quartararo quest’anno ha già vinto, ma Bagnaia ha chiuso 2° dopo una grande rimonta. A Pecco fu cancellato il tempo della pole per inosservanza delle bandiere gialle e scattò solo 11° in griglia: il feeling mostrato sui saliscendi (anche lì) portoghesi fa presagire che senza intoppi il piemontese possa giocarsela in pieno. Valencia, ultima tappa, resta un punto interrogativo, ma spostare il match point fino al Ricardo Tormo, per Bagnaia e la Ducati, con conseguente ricarico di pressione per Quartararo, sarebbe già un successo. Da costruire già dal Texas.

Fonte: https://www.gazzetta.it

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