MotoGP, Quartararo mette fine all’era del dominio spagnolo: è stata la più lunga della storia

Il Mondiale 2021 di Fabio Quartararo chiude un’era iniziata nel 2012, con il secondo titolo di Jorge Lorenzo in MotoGP. Da allora la Spagna ha fatto incetta di campionati battendo un record tutto italiano

Con l’assegnazione del Mondiale MotoGP 2021 a Fabio Quartararo finisce un’era, quella del dominio spagnolo in top class. La vittoria del francese rompe una striscia iniziata nel 2012 con il secondo iride di Jorge Lorenzo, un dominio proseguito poi fino allo scorso anno grazie al contributo di campioni come Marc Marquez e Joan Mir (oltre che dello stesso maiorchino, incoronato nuovamente re della MotoGP nel chiacchieratissimo 2015, ultimo centro di Yamaha prima dell’assolo di Quartararo). Con nove titoli mondiali consecutivi la Spagna detiene a oggi il record assoluto per la 500/MotoGP, un primato strappato nel 2019 a un binomio tutto italiano…

IL RECORD PRECEDENTE

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In realtà l’incantesimo si era già spezzato a Austin, alla fine del GP delle Americhe: l’ottavo posto di Joan Mir, campione 2020 nonché unico spagnolo sino ad allora in lizza per il titolo, aveva decretato matematicamente la sua uscita di scena dalla corsa iridata. E dunque anche la fine dell’egemonia spagnola, che ieri ha lasciato ufficialmente spazio alla alla gioia incontenibile di Quartararo. Prima dei nove titoli in fila firmati dai Campeones Marquez (6), Lorenzo (2) e Mir (1) il record di Mondiali consecutivi apparteneva all’Italia, grazie allo splendido binomio formato da Giacomo Agostini e MV Agusta: tra il 1966 e il 1972 Mino e la casa di Cascina Costa hanno conquistato tutte e sette le edizioni del campionato iridato della 500, surclassando il precedente record britannico di quattro titoli uno dietro l’altro.

L’ERA DEGLI AMERICANI

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Grazie al filotto di Ago, l’Italia è ancora seconda dietro a questa speciale classifica, il cui podio è completato dagli Stati Uniti. L’epoca d’oro dei piloti americani ebbe inizio alla fine degli anni Settanta, quando da Oltreoceano iniziarono ad arrivare numerosi talenti a stelle e strisce capaci di scombinare le carte in un Motomondiale a guida europea. Roberts, Spencer, Lawson, Rainey e Schwantz hanno dettato legge dal 1978 al 1993 vincendo 13 titoli in 16 anni, ma a “guastare” una festa tutta statunitense ci ha pensato prima la coppia italiana Lucchinelli-Uncini (campioni nel biennio ’81-’82) e poi l’australiano Wayne Gardner (1987). Queste interruzioni hanno ridotto a sei il numero di Mondiali consecutivi vinti da piloti Usa: due con Eddie Lawson (1988-1989), tre con Wayne Rainey (1990-1992) e uno con Kevin Schwantz (1993).

AUSTRALIA Giù DAL PODIO

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Appena giù dal podio, in quarta posizione, troviamo l’Australia. Con un uomo solo al comando – ovviamente Mick Doohan – ha conquistato cinque titoli consecutivi dal 1994 al 1998, un dominio schiacciante che ha anticipato di qualche anno l’apertura dell’era Rossi. Valentino, campione della 500 nel 2001 e poi con la MotoGP a quattro tempi dal 2002 al 2005, ha vinto per cinque volte consecutive il titolo iridato consegnando all’Italia la sua migliore striscia positiva dai tempi di Ago. Il trionfo di Nicky Hayden nel 2006 ha però provocato una battuta d’arresto che, assieme al primo centro di Casey Stoner nel 2007, ha impedito al Dottore di proseguire oltre e puntare dunque a insidiare il record del fuoriclasse di Lovere.

GRAN BRETAGNA, CHE BEFFA!

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Nella classifica per nazioni dei titoli consecutivi è un obbligo dedicare spazio alla Gran Bretagna, che a dispetto dei “soli” quattro mondiali consecutivi in 500 ha spadroneggiato in lungo e in largo soprattutto nel primo quindicennio del Motomondiale. Il poker d’assi formato da Leslie Graham, Geoff Duke, John Surtees e Mike Hailwood ha conquistato ben 13 titoli dal 1949 al 1965: solo le “intrusioni” degli italiani Liberati e Masetti e del rhodesiano Hocking non permettono alla Union Jack di sventolare sopra al record assoluto della Classe Regina. Ma per il Motociclismo d’Oltremanica c’è un’ulteriore beffa: tra i tre titoli di Surtees (1958-1960) e i quattro di Hailwood (1962-196) si infila il successo di Gary Hocking, cittadino di quella che allora era la Rhodesia e che oggi chiamiamo Zimbabwe. Cresciuto nello stato africano, Hocking era però di chiare origini britanniche, ed era per altro nato nella cittadina gallese di Caerlon: se il suo titolo fosse attribuito al Regno Unito sarebbero otto i titoli consecutivi a firma britannica, abbastanza da scalzare l’Italia dalla seconda posizione assoluta.

Fonte: https://www.gazzetta.it

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