WEC | 6h di Spa: vince la Toyota, Ferrari batte Porsche in volata

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Toyota, Team WRT, Ferrari-AF Corse e Dempsey-Proton Racing vincono la 6h di Spa-Francorchamps, secondo evento della stagione 2022 del FIA World Endurance Championship che ha regalato emozioni fin dalla partenza.

Le Ardenne sono note per il meteo pazzerello che spesso rimescola le carte, cosa che puntualmente è avvenuta con un violento acquazzone abbatutosi dopo circa 60′ dal semaforo verde, inducendo in errori multipli una marea di protagonisti.

Questi anche nella seconda metà di gara hanno causato la Safety Car (Alex Brundle a muro con la Oreca #34) e successiva bandiera rossa, più diversi Full Course Yellow per macchine insabbiate (Sébastien Bourdais sulla Oreca #10, Simon Mann con la Ferrari #21) e a muro (la Oreca #28 di Jonathan Aberdein e la Porsche #56 di Brendan Iribe).

In tutto ciò le strategie si sono incrociate più volte, alcuni team hanno provato la carta del montare le gomme slick più o meno in tempo utile su una pista ancora umida e di fatto la classifica ne è uscita più volte ribaltata, con brividi fino alla bandiera a scacchi in barba a chi dice che l’endurance è noioso.

La partenza

La partenza

Photo by: FIA WEC

HYPERCAR

Nella giornata che vede la Toyota #8 di Buemi/Hartley/Hirakawa fermarsi per un problema elettrico nella prima metà di gara, la Casa giapponese festeggia il ritorno al successo assoluto e in Classe Hypercar con la GR010 Hybrid #7.

I Campioni in carica López/Kobayashi/Conway si riscattano dal K.O. rovinoso di Sebring e centrano il trionfo davanti alla Alpine A480 LMP1 #36 del Team Signatech allungando nel finale.

La vettura francese nelle mani di Negrão/Lapierre/Vaxivière si è difesa per come poteva, ma non ha mai dato l’impressione di poter lottare per il successo, pur facendo fronte a condizioni per nulla semplici.

I veri sconfitti di giornata sono però i ragazzi della Glickenhaus, che dopo la Pole Position avevano l’occasione d’oro di poter essere protagonisti, tentando anche nel finale la carta delle gomme slick.

Pla/Dumas/Derani sono stati bravi, specialmente il francese nel primo turno di guida, ma la 007 LMH #708 ha avuto un calo di prestazioni che l’ha relegata dietro le Toyota in avvio, per poi sbagliare la scelta delle gomme nel finale causa un malfunzionamento della radio.

Il terzo posto è comunque un buon podio, ma per Le Mans servirà più concretezza alla macchina gestita dal Team Joest se vuole combattere per il vertice, anche perché il nono posto assoluto oggi è veramente amaro.

#31 WRT Oreca 07 Gibson: Sean Gelael, Robin Frijns, Rene? Rast

#31 WRT Oreca 07 Gibson: Sean Gelael, Robin Frijns, Rene? Rast

Photo by: Paul Foster

LMP2

Per alcuni momenti qualcuno aveva accarezzato il sogno di vedere una LMP2 transitare per prima a livello assoluto sotto la bandiera a scacchi, ma con l’asciugarsi della pista e le neutralizzazioni, alla fine il Team WRT deve – per così dire – accontentarsi dell’affermazione di Classe del terzo posto generale.

Tra le Oreca 07-Gibson vince la #31 di Rast/Frijns/Gelael con un buon margine sulla ‘sorellina’ #41 griffata RealTeam by WRT condotta da Andrade/Habsburg/Nato, protagonista di una bella risalita nelle battute finali contro i rivali.

Terza si piazza la Jota #38 di Stevens/Gonzalez/Da Costa con una rimontona dopo diversi problemi iniziali che l’avevano fatta scivolare indietro, oltre ad un paio di errori che avrebbero potuto avere epiloghi pessimi, come quello commesso da Aberdein con la ‘gemella’ #28.

Il Team Penske porta invece a casa il quarto posto con la #5 di Nasr/Cameron/Collard dopo aver sudato freddo in diverse occasioni, resistendo nel finale al rientro della United Autosports #22 (Albuquerque/Hanson/Owen), che è davanti alla #23 dei compagni Lynn/Jarvis/Pierson, alle prese con un problema nell’ultimo pit-stop che li ha spediti indietro.

La Prema è alla fine settima con la #9 di Delétraz/Colombo/Kubica, alla distanza in caduta seppur nelle prime fasi fosse stata in lizza per il primato con grande merito e grinta.

In Top10 ci sono anche la #1 del Richard Mille Racing Team (Wadoux/Ogier/Milesi), anch’essa incappata in più di uno sbaglio, la #83 di AF Corse che ottiene la seconda affermazione nella categoria Pro/Am con gli ottimi Rovera/Nielsen/Perrodo, e la #10 di Vector Sport (Bourdais/Muller/Cullen), non esente da sbavature.

Completando il discorso Pro/Am, sul podio salgono anche Allen/Binder/Thomas (#45 Algarve Pro Racing) e J.B.Lahaye/M.Lahaye/Heriau (#35 Ultimate).

#51 Af Corse Ferrari 488 GTE EVO GTE Pro: Alessandro Pier Guidi, James Calado

#51 Af Corse Ferrari 488 GTE EVO GTE Pro: Alessandro Pier Guidi, James Calado

Photo by: Eric Le Galliot

LMGTE PRO

Una volata finale pazzesca (che la regia ha vergognosamente oscurato proprio nell’ultimo giro) premia la Ferrari #51 di AF Corse del duo Calado/Pier Guidi. Il britannico è stato autore di un vero e proprio… catenaccio difensivo che ha negato il completamento della risalita alla Porsche #92 di Estre/Christensen.

Il danese ha cercato di sbarazzarsi in tutti i modi della 488, anche tagliando esageramentemente certe varianti come la salita verso il ‘Raidillon’, ma Calado è risultato bravissimo a chiudere ogni varco e a resistere in condizioni viscide che potevano far commettere errori improvvisamente.

Nel ‘miracolo’ maranelliano, viste le premesse della vigilia, il podio è completato da Fuoco/Molina con la Ferrari #52: per diversi momenti in testa, alla fine la Rossa deve arrendersi alla Porsche – che sull’asciutto aveva un passo decisamente migliore – ma porta a casa un ottimo risultato, specialmente dopo la dura sconfitta patita a Sebring.

Non è stata la giornata migliore per la Corvette C8.R #64 che il team Pratt & Miller ha affidato a Milner/Tandy, quarta e molto lontana dai primi tre, precedendo solamente la Porsche #91 di Bruni/Lietz, incappata nel problema alla posteriore destra dopo il contatto al via avvenuto con la #92.

#77 Dempsey-Proton Racing Porsche 911 RSR 19 LMGTE Am of Christian Ried, Sebastian Priaulx, Harry Tincknell

#77 Dempsey-Proton Racing Porsche 911 RSR 19 LMGTE Am of Christian Ried, Sebastian Priaulx, Harry Tincknell

Photo by: JEP / Motorsport Images

LMGTE AM

Anche qui gli avvicendamenti al vertice si sono susseguiti a dismisura, e a spuntarla di pochissimo è la Porsche #77 di Dempsey-Proton Racing con il trio Tincknell/Priaulx/Ried, che è riuscito ad avere la meglio delle Aston Martin.

Scese nell’ordine fra i vari caos della gara, le Vantage hanno recuperato pian piano e Sorensen/Keating/Chaves riescono ad ottenere la piazza d’onore con la #33 di TF Sport davanti alla #98 di Thiim/Pittard/Dalla Lana (NorthWest AMR), beneficiando pure del K.O. finale della Porsche #56 del Team Project 1/Inception.

Ai piedi del podio c’è la Ferrari #54 di AF Corse con il terzetto formato da Cassidy/Flohr/Castellacci, tenendosi alle spalle le Porsche #46 di Cairoli/Leutwiler/Perdersen (Project 1) e #86 di Pera/Wainwright/Barker (GR Racing), quest’ultima a risalire la china dopo il fuori pista della partenza.

Settima la Aston Martin #777 di Hoshino/Fujii/Fagg (D’Station Racing/TF Sport), penalizzata sul finire di gara così come la Ferrari #60 di Fisichella/Cressoni/Schiavoni (Iron Lynx), ottava.

Completano la Top10 di categoria la Porsche di Heylen/Lindsey/Poordad (#88 Dempsey-Proton Racing) e la Ferrari #85 delle Iron Dames Pin/Frey/Nielsen.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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