WEC | Vi raccontiamo il primo giorno di Grosjean in Lamborghini

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Quante nuove vite può vivere un pilota? Dipende. Dipende da quanto talento si ha, da incroci astrali che lo portano a incrociare strade di team, Case. Dipende dagli incidenti, da come ne esci. Dipende da come si affrontano nuove sfide. Nel motorsport moderno non ci sono tanti piloti che hanno avuto modo di cimentarsi in più categorie ed essere considerati per il proprio valore, più che per la propria dote a livello di denaro. Tra questi c’è sicuramente Romain Grosjean.

Poco più di un anno fa lo svizzero ha abbandonato la Formula 1, con il team Haas che ha scelto di prendere una strada diversa, salvo poi tornare sui suoi passi 12 mesi più tardi abbandonando la gioventù per riabbracciare l’esperienza. In quel lasso di tempo è arrivata l’IndyCar, dove Romain ha imparato ad apprezzare una categoria e un modo di vivere il motorsport completamente diverso da quanto vissuto in F1.

Poi, come in ogni favola che si rispetti, è arrivato il colpo di scena. Una Casa italiana in grande crescita sotto tutti i punti di vista, la Lamborghini, ha pensato e deciso che per continuare la propria scalata all’Olimpo del motorsport avesse bisogno di Romain Grosjean. Poche telefonate, un veloce scambio di mail: tutto fatto. Giorgio Sanna, responsabile della sezione Squadra Corse di Lamborghini ha portato a Sant’Agata Bolognese un pilota ancora giovane – 36 anni – ma esperto come pochi, veloce di sicuro, dall’enorme voglia di mettersi ancora in gioco.

Le jeux sont fait, direbbe Romain grazie al passaporto transalpino della mamma. Motorsport.com ha avuto l’opportunità di seguire il primo giorno di Grosjean da pilota ufficiale Lamborghini a Sant’Agata Bolognese. Non capita tutti i giorni di poter assistere a un evento del genere non solo dietro le quinte, ma anche accanto al pilota stesso, vedendo cosa vuol dire preparare un annuncio che cambierà il presente di una Casa e anche del pilota in questione.

Romain Grosjean, Lamborghini Squadra Corse

Romain Grosjean, Lamborghini Squadra Corse

Photo by: Lamborghini S.p.A.

Oggi è il 6 di dicembre, ma per fare questo dobbiamo tornare indietro di un paio di settimane. Per la precisione al 21 di novembre, quando Romain è atterrato all’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna dopo un viaggio partito da Miami, la sua casa da quando corre in IndyCar.

Sbarcato in Emilia Romagna sotto un autentico nubifragio durato diverse ore (chissà che non abbia pensato: “Giornata bagnata, avventura fortunata…”), Grosjean si reca a Sant’Agata per il primo approccio con i vertici del team. Subito a cena e poi a letto. Il 22 novembre, il giorno successivo, è stato per Romain il giorno più intenso dei due che ha passato nel bolognese.

La visita al reparto corse, alla fabbrica, poi al museo Lamborghini. Inutile sottolineare come sia stato rapito dall’eterno fascino della Miura, vettura iconica e icona di un marchio che guarda al futuro, ma ha un passato che fa da fondamenta per i progetti del domani. Qualche foto concessa agli esterrefatti visitatori del museo, poi è ora di pranzo.

Romain Grosjean, Lamborghini Squadra Corse

Romain Grosjean, Lamborghini Squadra Corse

Photo by: Lamborghini S.p.A.

Da Taiadela (Per chi non è emiliano-romagnolo, significa “Da Tagliatella”, ndr), ristorante a due passi dalla sede Lamborghini, si presenta a tavola già con il marchio del toro sul cuore. Un maglioncino grigio con il logo Lamborghini, un paio di jeans blu scuro e Jordan 1 intonate al maglione. Ma soprattutto un sorriso e una serenità che la dicono lunga sul momento che Romain sta vivendo in questi giorni. L’impressione che dà l’ex pilota Haas è di felicità. L’emozione di affrontare una nuova sfida, di pensare a se stesso alla 24 Ore di Le Mans (il suo sogno da bambino), la voglia di condividere una vettura con altri piloti per avvertire forte il concetto di squadra.

Tutti argomenti trattati a tavola tra una selezione di salumi disposti su tre taglieri differenti e scaglie di grana, immancabili tigelle e crescentine. In Emilia, quando il pranzo è importante, questi elementi non possono mai mancare. Quasi fossero complemento oggetto di un discorso che, qualora ne fosse sprovvisto, perderebbe ogni significato. Romain è in grande forma, pronto per correre, ma si tuffa sul companatico senza complimenti. Attento alla linea, sempre, ma vorace. Entusiasta. Il sorso di vino per un brindisi cordiale, ma poi solo acqua, come ogni atleta deve fare.

Tante chiacchiere. La F1 appena finita, ovvio. La gioia di correre in IndyCar per la bellezza delle gare e la minor pressione a cui i piloti sono sottoposti rispetto a quella che vige nel Circus iridato. E poi la famiglia, la sua vita a Miami: “E’ tutto più facile là. Se hai un progetto ambizioso, si può fare. Non è difficile come in Europa. Stiamo bene, si vive bene. Siamo felici”.

Romain Grosjean, Lamborghini Squadra Corse

Romain Grosjean, Lamborghini Squadra Corse

Photo by: Lamborghini S.p.A.

Si vede dall’espressione, che è felice. Ha voglia di parlare. ha voglia di raccontare quanto abbia voglia di condividere una vettura con altri piloti, di correre a Le Mans, ma anche di provare la Lamborghini LMDh. Nel frattempo arriva il primo: tortelloni ripieni di ricotta con crema di parmigiano e aceto balsamico. Lui aspetta che arrivino i primi per tutti con cortesia. Noi lo intimiamo di iniziare: mangiarli freddi sarebbe un delitto.

Poi arriva il caffè e, in un attimo, ci trasferiamo in un capannone poco distante per la nostra intervista, che potete trovare disponibile da questa mattina in formato video. Romain è già in tuta Lamborghini: tutta bianca, con inserti verdi e rossi nelle spalle e una trama a nido d’ape verde sulle maniche. Semplice, ma elegante.

Romain Grosjean, Lamborghini Squadra Corse

Romain Grosjean, Lamborghini Squadra Corse

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Foto di: Giacomo Rauli

Romain Grosjean, Lamborghini Squadra Corse

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Foto di: Giacomo Rauli

Romain Grosjean, Lamborghini Squadra Corse

Romain Grosjean, Lamborghini Squadra Corse

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Foto di: Giacomo Rauli

Romain Grosjean, Lamborghini Squadra Corse

Romain Grosjean, Lamborghini Squadra Corse

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Foto di: Giacomo Rauli

Romain Grosjean, Lamborghini Squadra Corse

Romain Grosjean, Lamborghini Squadra Corse

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Foto di: Lamborghini S.p.A.

Dopo la nostra intervista, per il 36enne è il momento delle foto ufficiali, dei video dedicati ai social per il giorno dell’annuncio. Prima in italiano, poi in inglese. Noi assistiamo da vicino a tutto. Romain si diverte, sbaglia, parla un buon italiano, sorride. Lo fa con piacere. Certo, è abituato. Ma non è detto che questa routine possa essere vissuta sempre in modo positivo. Scherza con i fotografi, i videomaker. Giorgio Sanna, a qualche metro da lui, lo guarda con gli occhi di chi sa di aver fatto il possibile per assicurarsi un grande pilota. Il tutto nella penombra accesa solo da led di colore verde che creano un’atmosfera futuristica.

Ed è proprio il futuro a cui pensa Lamborghini, così come Grosjean. La giornata prosegue con le foto davanti alla Huracan GT3 EVO2 che utilizzerà alla 24 Ore di Daytona a fine gennaio del prossimo anno, quella del team Iron Lynx che già vi abbiamo raccontato con un video dedicato alle Grand Finals di Portimao. A quel punto le fatiche di Romain sono finite.

Lo attende il viaggio di ritorno il giorno successivo: prima un volo Bologna-Roma, poi dalla capitale il ritorno a Miami. Due giorni intensi per una nuova avventura agli albori. Ci crede Grosjean, a poco più di 2 anni dal terribile incidente di Sakhir. Ci crede Lamborghini. Ora, solo il tempo potrà dire se le parti avranno avuto ragione, o torto. In attesa di quello, l’inizio sembra aver messo d’accordo tutti quanti…

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Photo by: Lamborghini S.p.A.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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