La Dakar di Missoni jr: sfida da completare per la dedica a papà Vittorio e nonno Ottavio

Il nipote del fondatore della celebre casa di moda è uno dei vip che si è preparato duramente per arrivare al traguardo con una Honda Crf 450. Vediamo come è nato il progetto nel segno della passione di famiglia per lo sport  

Nico Patrizi

La proverbiale durezza che da sempre ha contraddistinto la Dakar in tutte e tre le sue incarnazioni, ha scoraggiato molti vip dal prendere parte all’evento. Le poche celebrità ad avere tentato la sorte hanno avuto alterne fortune. Se lo sfortunato esploratore Ambrogio Fogar ed il simpatico Renato Pozzetto sono riusciti a portare a casa prestazioni tutto sommato molto buone, altri come Jean-Paul Belmondo ed i calciatori Jean-Marie Pfaff, Michel Hidalgo e Raymond Kopa non hanno colto exploit di rilievo. Peggio ancora andò a Mark Thatcher, figlio della celebre premier britannica Margaret, che si perse nel deserto spingendo la “Lady di Ferro” a mobilitare una spedizione di soccorso internazionale e scatenando un vespaio di polemiche. A partire dai primi anni Duemila, non si sono più avuti nomi celebri in gara. Un digiuno durato fino alla Dakar 2023, che ha visto l’esordio di Ottavio Missoni junior. 

coi parenti nel cuore

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 Ottavio junior fa parte della terza generazione al timone della casa di moda, fondata dal nonno Ottavio senior nel 1953. Ottavio senior ebbe anche un’eccellente carriera sportiva con ben 7 titoli italiani Assoluti di Atletica. Avrebbe potuto aspirare anche alla medaglia olimpica, ma sfortunatamente la Seconda Guerra Mondiale, nella quale fu fatto anche prigioniero, compromise gli anni migliori della sua carriera. Fece comunque in tempo a partecipare ai Giochi Olimpici del 1948 di Londra, e sfiorò la medaglia agli Europei di Bruxelles del 1950. In seguito Missoni, assieme alla moglie Rosita, interruppe la carriera agonistica per dedicarsi allo sviluppo dell’azienda di famiglia, che fu presto trasferita da Trieste alla provincia di Varese. Dal 1954 al 1958 Ottavio e Rosita ebbero tre figli: Vittorio, Luca e Angela. Vittorio, che nel 1984 divenne padre di Ottavio junior, ereditò dal padre la passione per lo sport ed i viaggi oltre a uno spiccato acume dirigenziale che consentì alla Missoni di consolidare la sua posizione di prestigio nel mondo della moda. Agli inizi del 2013, purtroppo, il destino maligno colpì Vittorio: rimase coinvolto con la moglie e due amici in un incidente aereo in Venezuela, perdendo la vita. Nel maggio dello stesso anno si spense anche Ottavio senior; Ottavio junior fu pronto a entrare nella struttura dirigenziale della mise di famiglia, con il sogno di rinverdirne anche i fasti sportivi. Appassionato da sempre di motori, il nipote d’arte ha preparato in questi ultimi anni quella che si può ben definire “l’impresa di una vita”: la disputa del Raid Dakar, con l’obiettivo di completarla e dedicarla a papà Vittorio e nonno Ottavio. 

progetto ambizioso

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Scelte le “due ruote” per la disputa del raid arabo, Ottavio junior non ha certo lesinato in preparativi. Nel corso dell’ultimo anno Missoni si è allenato intensamente allo scopo di interiorizzare i difficili sterrati mediorientali con tutte le loro insidie e ridurre al minimo i rischi. Una preparazione tanto agonistica, con ore e ore in sella alla moto, quanto fisica, con molti giorni in palestra allo scopo di sopportare al meglio i ritmi massacranti di questa corsa. La scelta del team è stata laboriosa, ed è infine caduta su un nome di sicuro affidamento come quello della squadra RS Moto Racing con il simbolo Lucky Explorer in bella vista. Un marchio che ha scritto pagine gloriose della “vecchia” Dakar africana, quest’anno associato alla Honda Crf 450 come mezzo. 

verso l’arabia

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Scelta la moto ed ultimata la preparazione fisica, Ottavio junior ha allestito la sua squadra personale per questa impresa mediorientale. Niente mental coach, a differenza di molti altri concorrenti, ma solo un nutrizionista e un preparatore atletico per trovarsi sempre al 100% fisicamente per le dune saudite. Una volta arrivato in Medio Oriente, dopo le ultime ricognizioni è iniziata la grande sfida per Missoni jr e il compagno di team Cesare Zacchetti. Le prime tappe sono esaltanti, ma non prive di difficoltà. Con i suoi due metri di altezza, Missoni junior lamenta problemi alle ginocchia, messe a dura prova dalle lunghe ore passate in sella alla moto. Problemi che però non piegano la determinazione di Ottavio junior: il giovane lombardo riesce sempre ad avere la meglio sulle tante difficoltà che hanno eliminato avversari ben più blasonati. Passo passo, chilometro per chilometro, si avvicina per Missoni sogno di ultimare il Raid Dakar. Al momento Ottavio junior è 73° e 19° in classe Rookie, davanti a un “grande” della storia del Raid come Franco Picco -rimessosi in gioco come pilota ufficiale Fantic- e al connazionale Eufrasio Anghileri. Ad Ottavio restano solo quattro tappe per realizzare il suo sogno: se dovesse riuscire, il giovane varesino progetta di ripetere l’esperienza negli anni a venire e disputare altri raid. La tradizione sportiva della famiglia Missoni è pronta a ripartire…

Fonte: https://www.gazzetta.it

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