MotoGP e Sbk, Ducati col doppio numero 1: un solo precedente nella storia

Francesco Bagnaia e Alvaro Bautista esibiranno sulle loro carene i simboli del primato. Non è la prima volta che un marchio ha questo privilegio: accadde nel 1996 con Honda

Federico Mariani

Ducati alza il sipario sul 2023 e trova il numero 1 ben in vista delle carene dei bolidi di Francesco Bagnaia e Alvaro Bautista. L’italiano, re della MotoGP, e lo spagnolo, campione del mondo Superbike, hanno preso la stessa decisione: difendere i rispettivi titoli conquistati nella scorsa stagione sfoggiando il simbolo del primato. Due number one esibiti dello stesso marchio e nello stesso anno. Una rarità, ma non una prima volta assoluta. Bisogna sfogliare gli almanacchi tornando indietro fino al 1996.

prima volta

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Toccò alla Honda inaugurare l’idea dei due numeri uno nella stessa stagione. Nel 1996 lo squadrone Hrc poteva contare su Mick Doohan, dominatore della 500. L’australiano aveva schiantato la concorrenza nei due anni precedenti e si preparava a ripetersi anche nel triennio seguente. Non pago, il colosso giapponese ingaggiò in Superbike anche Carl Fogarty, numero uno della categoria dopo un biennio d’oro con Ducati. Il 1996, però, non avrebbe portato fortuna al britannico, solo quarto nel Mondiale delle derivate di serie. Per la doppietta, la seconda nella sua storia, Honda avrebbe dovuto attendere il 1997 coi trionfi del solito Doohan in 500 e John Kocinski in Superbike.

inedito

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Ducati può comunque vantarsi di essere il primo marchio a mostrare il numero uno dopo una doppietta. Infatti, finora, chi aveva vinto i titoli nei due Mondiali più prestigiosi su pista non aveva mai avuto modo di sfoggiare il doppio 1. Il primo uno-due avvenne nel 1989 firmato da Honda con Eddie Lawson nel Motomondiale e Fred Merkel in Superbike. Lo stesso Lawson, però, lasciò Hrc per tornare in Yamaha l’anno seguente. Nel 1998, invece, Kocinski non difese il trono, cambiando categoria e negando sempre a Honda l’opzione dei due numeri uno. Idea improponibile nel 2003, tra Valentino Rossi, che non avrebbe lasciato il 46, e Colin Edwards passato ad Aprilia. Nemmeno Yamaha è riuscita a convincere i suoi alfieri dopo le doppiette del 2009 e del 2021. Nella prima occasione, Ben Spies, re della Superbike, cambiò campionato; nel secondo caso, invece, fu Fabio Quartararo a mantenere il 20.

Fonte: https://www.gazzetta.it

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