Daytona | Acura, un trionfo da infarto: “Poteva esplodere tutto!”

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“Non c’è due senza tre”, recita un ben noto antico detto che in Acura Motorsport hanno preso decisamente alla lettera conquistando uno storico successo alla 24h di Daytona.

In attesa di capire se la frase aggiunta “…e il quattro vien da sè” verrà considerata allo stesso modo l’anno prossimo, per la terza volta consecutiva una vettura del marchio americano di Honda Performance Development centra il primo posto alla gara d’apertura dell’IMSA SportsCar Championship 2023.

Storico, dicevamo, perché stavolta erano parecchie le incognite nell’esordio delle nuovissime vetture LMDh presenti in Classe GTP, dove anche in questa occasione non sono mancati i colpi di scena e le emozioni fino all’ultimo giro prima dell’esposizione della bandiera a scacchi.

A trionfare è la ARX-06 #60 della Meyer Shank Racing-Curb Agajanian, squadra che bissa la vittoria del 2022 con la ARX-05 DPi, grazie ad una rimonta perfezionata sfruttando le neutralizzazioni con Full Course Yellow e Safety Car, e alla grande gestione del finale da parte di Tom Blomqvist.

Ma bisogna anche dire che il primo posto la Acura bianco-rosa-azzurra se lo era meritato già con largo anticipo, dato che anche Colin Braun, Helio Castroneves e Simon Pagenaud sono stati autori di prove maiuscole e di un passo nettamente superiore ai rivali.

#60 Meyer Shank Racing w/ Curb Agajanian Acura ARX-06: Tom Blomqvist, Colin Braun, Helio Castroneves, Simon Pagenaud

#60 Meyer Shank Racing w/ Curb Agajanian Acura ARX-06: Tom Blomqvist, Colin Braun, Helio Castroneves, Simon Pagenaud

Photo by: Michael L. Levitt / Motorsport Images

In questo caso proprio le Cadillac di Chip Ganassi Racing avevano beneficiato delle sopracitate neutralizzazioni e di alcune soste che le Acura avevano dovuto effettuare per sistemare alcune noie al cambio, rabboccando liquidi e sostituendo la carrozzeria posteriore, per salire davanti a tutti.

La #60 aveva così perso anche il podio in alcuni frangenti della notte e della domenica mattina, mentre la ‘collega’ #10 della Wayne Taylor Racing-Andretti Autosport si era ritrovata addirittura ad un giro di distacco dai leader.

Ma grazie appunto ad un grandissimo ritmo di una macchina che pare costruita alla perfezione sul telaio Oreca, alla gestione dei piloti/team e anche alle neutralizzazioni che nelle ultime quattro ore hanno scombinato nuovamente i piani di tutti, Blomqvist/Braun/Castroneves/Pagenaud salgono sul primo gradino del podio, seguiti a ruota da Filipe Albuquerque, Louis Delétraz, Brendon Hartley e Ricky Taylor con la #10 di WTR-Andretti.

#60 Meyer Shank Racing w/ Curb Agajanian Acura ARX-06: Tom Blomqvist, Colin Braun, Helio Castroneves, Simon Pagenaud, #7 Team Penske Porsche 963: Matt Campbell, Felipe Nasr, Michael Christensen, #10 Wayne Taylor Racing Acura ARX-06: Ricky Taylor, Filipe Albuquerque, Louis Deletraz, Brendon Hartley, #01 Cadillac Chip Ganassi Racing Cadillac V-LMDh: Sebastien Bourdais, Renger van der Zande, Scott Dixon

#60 Meyer Shank Racing w/ Curb Agajanian Acura ARX-06: Tom Blomqvist, Colin Braun, Helio Castroneves, Simon Pagenaud, #7 Team Penske Porsche 963: Matt Campbell, Felipe Nasr, Michael Christensen, #10 Wayne Taylor Racing Acura ARX-06: Ricky Taylor, Filipe Albuquerque, Louis Deletraz, Brendon Hartley, #01 Cadillac Chip Ganassi Racing Cadillac V-LMDh: Sebastien Bourdais, Renger van der Zande, Scott Dixon

Photo by: Richard Dole / Motorsport Images

“Sapevo che avevamo una vettura fantastica e incredibile, e posso solamente ringraziare dell’ottimo lavoro tutti quelli che hanno fatto parte di questo progetto”, ha detto emozionato Blomqvist dopo aver tagliato il traguardo in trionfo.

“Sono grato a chi mi ha dato la possibilità di guidarla ed essere incaricato di portarla al traguardo. Ad essere sincero, ero sicuro di avere un vantaggio sulle Cadillac. Eravamo bravi nelle ripartenze, quindi ero fiducioso che con loro dietro avrei potuto gestire meglio la situazione. Ma nel finale ero un po’ nervoso perché la #10 era sicuramente la seconda auto più veloce quindi si è trattato di difendersi e gestire la situazione. L’abbiamo tenuta a bada e abbiamo dovuto essere di altro livello per ottenere questa vittoria”.

Blomqvist era stato subito attaccato quando nei test con la nuova Acura era andato a sbattere malamente, ma ancora una volta ha dimostrato di avere il polso completo della situazione e di essersi meritato anche il titolo lo scorso anno.

“Questo risultato è un lavoro di squadra. Ciò che è straordinario in MSR è che tutti sono in grado di esprimersi al massimo del proprio potenziale, e questo è davvero importante. Quello che Mike Shank e Jim Meyer hanno fatto per creare una buona atmosfera all’interno del team, è un libro aperto e credo che ciò permetta a tutti di lavorare al meglio delle proprie capacità”.

“Vale soprattutto per me, credo molto in questo progetto perché hanno riposto molta fiducia in me e sono davvero grato per questo. L’anno scorso ero in tribuna a guardare la fine della gara erché era toccato ad Helio lo stint finale, ma quest’anno mi sono sentito più a mio agio in macchina perché ero artefice del nostro destino”.

“La sensazione che ho provato quando sono uscito dalla chicane ‘Bus Stop-Le Mans’ all’ultimo giro e, naturalmente, vedere i sorrisi sui volti di tutti è incredibile”.

#60 Meyer Shank Racing w/ Curb Agajanian Acura ARX-06: Tom Blomqvist, Colin Braun, Helio Castroneves, Simon Pagenaud

#60 Meyer Shank Racing w/ Curb Agajanian Acura ARX-06: Tom Blomqvist, Colin Braun, Helio Castroneves, Simon Pagenaud

Photo by: Michael L. Levitt / Motorsport Images

Infine l’anglo-svedese ha anche parlato dei problemi tecnici che avrebbero potuto spedirlo all’inferno con i suoi compagni, cose che in altre squadre rivali hanno pesato parecchio (vedi Porsche e BMW).

“Per fortuna non si è trattato di qualcosa che ci ha condizionato quando eravamo in pista, quindi è stato un bene. Abbiamo anche avuto un piccolo problema alla batteria verso la fine. Non siamo riusciti a fermare la macchina ai box come volevamo, quindi abbiamo dovuto tenere il motore acceso, e questo è sempre un po’ più stressante”.

“Ma in generale la mia vita è stata resa più facile dalla macchina che ho avuto in mano per tutta la settimana. La prima volta che siamo entrati in pista ho capito subito che eravamo veloci e che l’auto fosse speciale. Ovviamente tutti hanno pensato che gli altri si stessero nascondendo, ma abbiamo dimostrato quanto buona è la vettura. E questo è un vero complimento per tutti coloro che hanno partecipato a questo progetto”.

#60 Meyer Shank Racing w/ Curb Agajanian Acura ARX-06: Tom Blomqvist, Colin Braun, Helio Castroneves, Simon Pagenaud

#60 Meyer Shank Racing w/ Curb Agajanian Acura ARX-06: Tom Blomqvist, Colin Braun, Helio Castroneves, Simon Pagenaud

Photo by: Jake Galstad / Motorsport Images

Stavolta Castroneves si è invertito i ruoli con Blomqvist nel finale, ma il sorriso non gli manca, tirando anche un sospiro di sollievo una volta saputo del cambio singhiozzante.

“Francamente non mi ero accorto di problemi fino a quando non hanno detto che stavamo perdendo tempo ai box perché c’era qualcosa che non andava nel cambio. Ma non ho mai chiesto di che si trattasse perché non volevo sapere la risposta, che avrebbe potuto distrarmi mentre guidavo!”, rivela il brasiliano.

“Quello che hanno fatto in squadra è stato perfetto. Non ho mai sentito nulla di strano all’interno dell’auto. Questo team è straordinario. È assolutamente un sogno che si realizza. Sono felice di iniziare l’anno in questo modo e di continuare così”.

#60 Meyer Shank Racing w/ Curb Agajanian Acura ARX-06: Tom Blomqvist, Colin Braun, Helio Castroneves, Simon Pagenaud

#60 Meyer Shank Racing w/ Curb Agajanian Acura ARX-06: Tom Blomqvist, Colin Braun, Helio Castroneves, Simon Pagenaud

Photo by: Richard Dole / Motorsport Images

Nel frattempo il team principal Michael Shank ha chiarito quali fossero i grattacapi tecnici che la sua compagine ha dovuto affrontare.

“La nostra macchina ha avuto un problema al cambio per tutta la notte, una roba assurda. Non siamo riusciti a risolvere il problema, per cui abbiamo deciso di continuare finché non fosse esploso tutto! Non è accaduto e devo dire che siamo stati davvero fortunati!”, ammette Shank.

“Era una situazione molto grave, l’addetto al controllo dei sistemi siede accanto a me e qualcuno gli ha portato un pezzo di nastro adesivo da corsa con su scritto ’90°C’, per cui ci siamo fermati. Sapevamo che il tutto aveva raggiunto quella temperatura, ma abbiamo pensato: ‘Se va, va’. Abbiamo continuato a controllare il cambio e i livelli dei liquidi, cercando di ripararlo letteralmente per tutta la gara”.

#10 Wayne Taylor Racing Acura ARX-06: Ricky Taylor, Filipe Albuquerque, Louis Deletraz, Brendon Hartley

#10 Wayne Taylor Racing Acura ARX-06: Ricky Taylor, Filipe Albuquerque, Louis Deletraz, Brendon Hartley

Photo by: Michael L. Levitt / Motorsport Images

Una situazione da batticuore che alla fine si è risolta per il meglio, beffando proprio la Acura di WTR-Andretti che era riuscita a riacchiappare il podio, con Albuquerque pronto a sferrare l’attacco finale che Blomqvist ha respinto.

“Prima di tutto, Acura e HPD hanno fatto un lavoro straordinario dandoci due auto per lottare per la vittoria – dice il suo compagno di squadra Taylor – Non credo che si possa esagerare nell’affermare quanto sia straordinario questo risultato, se si considerano le difficoltà di Porsche e BMW”.

“Le nostre auto hanno funzionato in modo impeccabile. Per Acura ottenere tre vittorie consecutive qui è davvero senza precedenti, soprattutto se si considera che ce la dobbiamo sempre vedere contro diverse case automobilistiche e specifiche differenti delle vetture. È il nostro nono piazzamento tra i primi due dal 2013 e credo che nessun’altra squadra al mondo abbia questo tipo di costanza nelle gare di 24 ore”.

“Infine, i miei compagni di squadra hanno guidato tutti da campioni. È stato emozionante guardare Filipe alla fine, che si è fatto largo tra gli avversari in quel modo. Dà sempre tutto e non si lascia sfuggire occasioni. Purtroppo non avevamo il passo per la vittoria e siamo finiti secondi”.

#60 Meyer Shank Racing w/ Curb Agajanian Acura ARX-06: Tom Blomqvist, Colin Braun, Helio Castroneves, Simon Pagenaud

#60 Meyer Shank Racing w/ Curb Agajanian Acura ARX-06: Tom Blomqvist, Colin Braun, Helio Castroneves, Simon Pagenaud

Photo by: Michael L. Levitt / Motorsport Images

Raggiante anche David Salters, Presidente di Honda Performance Development: “È una sensazione incredibile. Il vero privilegio è lavorare con queste persone dei team Acura e vivere giornate come quella di oggi. Sappiamo tutti che non succede sempre. Ne è valsa la pena? Alla grande!”

“Sono passati due anni dall’inizio del progetto LMDh e penso che sia la cosa migliore in cui sono stato coinvolto in tutta la mia vita. Se questa non è una dimostrazione del nostro motto, ‘Precision Crafted Performance’, non so cosa possa esserlo. Questo gioco non è scienza missilistica, si tratta di mettere le persone giuste al posto giusto e lasciare che facciano il loro lavoro. E’ un momento storico. È l’apice delle corse endurance e sportscar”.

“Vincere oggi è incredibile, ad essere onesti. Questo programma coinvolge molte persone, che lavorano tutte davvero molto duramente. Quindi, complimenti a tutti i tecnici di Acura Motorsports, Honda Performance Development, Oreca, Meyer Shank Racing e Wayne Taylor Racing-Andretti Autosport”.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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