Rossi: “Continuare a correre in sella al mio team? Difficile”

Valentino Rossi e il progetto VR46 Aramco dal 2022: “È un partner solido che ci serviva per arrivare in MotoGP: è la chiusura del cerchio, ma non mi vedo in sella a una moto della mia squadra il prossimo anno”

Fra un po’ potrebbe fare più notizia come manager che come pilota ed è paradossale per chi vanta 9 mondiali e 115 GP vinti in moto: Valentino Rossi alla vigilia del GP di Jerez e all’indomani dell’annuncio dell’accordo fra la sua VR46 con la Tanal Entertainment Sport&Media della famiglia saudita è oggetto di molte domande su questa sua nuova avventura imprenditoriale. “Abbiamo stretto questo accordo con la Aramco e la VR46 ed è bello essere coinvolti in questo progetto – dice Vale -. È un partner forte che ha un forte coinvolgimento nello sport, fra calcio e F.1: per noi è un marchio importante, per portarci in MotoGP”.

crescita costante

 

La crescita del progetto VR46 è stata graduale e Rossi lo sottolinea. “Abbiamo proceduto passo dopo passo, c’è questa chance e in VR46 molta gente lavora a questo: è una cosa bella e per me potrebbe essere un modo per restare in questo ambiente quando finirò come pilota – dice Vale -. L’approdo della sua VR46 in MotoGP però non cambia la decisione sul suo futuro: “Da un lato cambia nulla perché il mio futuro lo deciderò in questa stagione e dipenderà dai risultati che farò; dall’altro forse però ho una traccia: se volessi correre con la mia squadra, lì avrò sempre un posto per gareggiare”.

la moto?

 

Rossi non si sbilancia sulla questione legata a quali moto userà nella prossima stagione la sua VR46 in MotoGP (“Stimo parlando con Aprilia, Ducati e Suzuki”, ha detto) ma esclude di poter essere un pilota del suo team: “Mi piacerebbe – dice – , ma per ora è più no che sì, ma non è nemmeno detto. È difficile, non impossibile, ma bisogna vedere per prima cosa se riesco a essere competitivo: è quello che farà la differenza, nient’altro”.

cerchio che si chiude

 

Ilprogetto VR46 Aramco entusiasma Rossi che sottolinea un aspetto: “Per noi è come la chiusura del cerchio, è un progetto nato 10anni fa nel Civ, partito da lontano e approdato in MotoGP, è bello ed è il frutto dell’impegno di tante persone: abbiamo cresciuto dei giovani, collaborato con le Federazione italiana ed ora eccoci qui, è una soddisfazione. È un bel passo e ci sarà pure un parco divertimenti della VR46 in Arabia, come il Parco Ferrari ad Abu Dhabi, è una cosa bella”.

Clausole

 

Sulla possibilità di correre per un’altra Casa che non sia la Yamaha Rossi non ricorda delle clausole che possano impedirglielo: “La priorità sarebbe solo di andare forte e continuare nel 2022 con la Petronas: nel contratto non ricordo clausole che mi precludano di correre con marchi diversi dalla Yamaha, ma di certo è difficile che nel 2022 possa essere un pilota alle dipendenza di me stesso”.

Fonte: https://www.gazzetta.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *