Acosta: “Marquez il mio idolo. Alla mia prima gara ho pianto”

Talento 16enne di Ktm, si è imposto in tre delle prime quattro gare di Moto3, sorprendendo tutti. In un’intervista al Mundo Deportivo racconta il suo percorso fino al Motomondiale

Un secondo posto e tre vittorie in quattro gare. Un ruolino di marcia a dir poco esaltante per Pedro Acosta : il sedicenne di Ktm ha sconvolto le gerarchie della Moto3 con un esordio da favola. Lo spagnolo è in testa alla classifica con 51 punti di vantaggio sul primo inseguitore. E in patria c’è chi lo paragona a Marc Marquez. Un confronto di cui lo stesso Acosta non sembra preoccuparsi, come ha spiegato in un’intervista al Mundo Deportivo.

MODELLO

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Il giovane talento, infatti, non ha assolutamente problemi: “Se la pressione deriva da un ottimo rendimento, non è qualcosa di negativo. Si tratta di ripetere quanto fatto finora”. Per Marquez, però, Acosta nutre un grande rispetto e condivide la stessa mentalità: “Non ho mai avuto paura di cadere, alla fine se vai al limite succede. Da Marquez prenderei tutto perché, se vince con quella superiorità, è perché ha qualcosa di diverso dagli altri. Vorrei essere al 90% come lui e con il 10% dello spettacolo di Stoner o Schwantz”.

IDOLO

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Proprio Schwantz rappresenta un punto di riferimento speciale per Pedro, nonostante sia nato quando il texano si era già ritirato. Tuttavia a lui Acosta deve davvero tanto, persino un soprannome: “Dato che ho scelto il numero 34 alla scuola di motociclismo, hanno iniziato a soprannominarmi Kevin e molti ragazzi mi chiamano ancora così, ma a casa e alle gare sono Pedro”.

INIZI

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In Qatar dopo la sua prima vittoria, Acosta si è trovato tempestato di messaggi, al punto da dover cambiare cellulare. Eppure non era scontato per lui arrivare fin lì: “Mio padre è un pescatore, ma mi ha trasmesso la passione per le moto. Nella scuola c’erano due gruppi, quello dei più veloci e quello dei più lenti. Alla mia prima gara ero l’ultimo nel ‘girone’ dei meno rapidi. Durante la corsa mi sono messo a piangere”. Poi ha prevalso il divertimento, un segreto che lo ha portato fino alla Moto3.

Fonte: https://www.gazzetta.it

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