Incidente Austin, Sofuoglu attacca: “Ingiusto squalificare Oncu. Hanno paura dei miei piloti?”

Il manager del pilota Ktm e di Razgatlioglu risponde alle critiche sulla guida dei suoi pupilli e dopo l’incidente innescato da Deniz a Austin: “Lamentele solo perché i miei ragazzi sono più forti”

Accuse di guida pericolosa e sanzioni durissime. Il primo weekend di ottobre non è stato particolarmente dolce per i piloti turchi. Deniz Oncu è stato squalificato per due Gran Premi dopo aver innescato un pericoloso incidente ad Austin con un cambio di traiettoria in pieno rettilineo. Qualche ora prima, Toprak Razgatlioglu è caduto riaprendo il Mondiale e venendo anche accusato dai colleghi di essere troppo aggressivo in pista. In un’intervista al portale tedesco Speedweek, il manager dei due piloti Kenan Sofuoglu però passa al contrattacco.

SQUALIFICA oncu

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L’ex fuoriclasse della Supersport critica il provvedimento contro Oncu: “Per me, la decisione su Deniz non è giusta. Basta guardare i video, vedo manovre molto più pericolose. Bisognerebbe guardare l’intera gara, ogni pilota. Deniz non se lo meritava, è stato molto sfortunato”. Sofuoglu ha visto sanzionato pure il nipote Bahattin nella Supersport 300. Lo difende così: “Come in Moto3, nelle gare di Supersport tutti cercano di avere la scia. Siamo tutti profondamente dispiaciuti per la perdita di Dean Vinales, ma ora Dorna ha fatto di Deniz e Bahattin un esempio per dimostrare che chiunque guidi in modo aggressivo può essere punito in questo modo. È un’ingiustizia”.

MENTALITà VINCENTE

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Kenan non si ferma qui e intravede anche critiche eccessive ai propri piloti per lo stile di guida: “Il motivo principale per cui i piloti si lamentano dei miei ragazzi è perché sono forti e non sono battibili. Quindi si cercano motivi per criticare”. Una bordata rivolta specialmente a Jonathan Rea e Scott Redding, che di recente non avevano apprezzato i sorpassi duri di Toprak Razgatlioglu in Sbk. Prosegue Sofuoglu: “In allenamento lottiamo ogni giro, cerchiamo di attaccare senza toccare l’altro. I miei piloti non giocano. Si vede anche in Formula 1, l’apice del motorsport, che top driver come Lewis Hamilton e Max Verstappen guidano in modo molto aggressivo. Per avere successo devi fare così, è parte di questo sport. Oggi ci si lamenta troppo, se si insegue il proprio avversario non si vincerà mai”. Il dibattito resta aperto.

Fonte: https://www.gazzetta.it

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