La Fantic non si ferma più: debutterà in Moto2 nel 2023

La casa veneta sta decollando con basi solide e un progetto importante: “Vogliamo entrare in Moto2 ed essere subito competitivi”, dice l’a.d. Mariano Roman. A capo del racing c’è Claudio Giovanardi (ex Aprilia), in un gruppo che include Stefano Bedon (ex Snipers), Milena Koerner (ex MV Agusta) e Jan Witteveen, mitico d.t. di Noale

Dal nostro inviato Paolo Ianieri

Quando ha preso in mano la Fantic, nel 2015, ci lavoravano 6 persone, delle quali 2 part-time, per un fatturato di 500 mila euro. Sette anni dopo, il fatturato è vicino ai 200 milioni, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere quota 500 milioni nel 2025, mentre il personale si avvicina a 500 unità. In crescita, tanto che entrerà con un proprio team nel Motomondiale: in Moto2 dal 2023. In un panorama nel quale marchi storici e nobili vengono resuscitati per poi sparire nuovamente velocemente nell’anonimato, la Fantic Motor si sta dimostrando sempre più una solida realtà. Che oltre che al settore moto, guarda a quello della bici (a breve ci sarà l’annuncio di un’acquisizione importante), dell’elettrico e dei monopoattini. “Ma stiamo anche finalizzando un veicolo urbano da 16” che dovrebbe uscire a fine anno, un prodotto quasi tutto made in Italy”, dichiara Mariano Roman, a.d. di Fantic. 

rinascita fantic

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C’è lui dietro questa rinascita del marchio veneto, un nome che il mondo della moto conosce molto bene, avendo lavorato per 23 anni in Aprilia come direttore della produzione, prima di lasciare nel 2008 per dirigere un’azienda di macchine per le fondazioni. Nel frattempo, con Alberto Baban, ha fondato VeNetwork, società per azioni che oggi racchiude 62 imprenditori veneti dedicata alla costituzione e al finanziamento in proprio di imprese produttive in diversi settori. “Poi ho sentito il richiamo della foresta e con alcuni soci di VeNetwork abbiamo acquistato la Fantic. E abbiamo iniziato a divertirci. Oggi Fantic è un’azienda estremamente solida, tutti gli indici finanziari sono estremamente positivi e noi la stiamo strutturando in un modo molto sicuro: il fatto di entrare in quattro settori differenziati nel settore della mobilità, in questo senso è una garanzia, con una potenzialità di crescita molto elevato”. E che a breve si trasferirà dalla sede attuale di Quinto di Treviso in quella di Santa Maria di Sale (Ve) dove su un’area di 4 mila metri quadrati vedrà la luce il nuovo engineering (anche se due linee resteranno a Bologna presso la Minarelli, acquistata nel 2021, per una partnership stretta con la Yamaha, dove continuerà la produzione di motori). 

c’è witteveen

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Quella di Roman non è la sola figura con un passato importante in Aprilia. Nel ruolo di consulente, come responsabile per il motore 2T per il cross e l’enduro c’è Jan Witteveen, che di Noale è stato da direttore tecnico una figura centrale negli anni d’oro del Motomondiale. Il responsabile di Minarelli e dello sviluppo del business è Vittorino Filippas, ci sono poi Gateano Cocco, telaista o, l’ex capo-progetto Loris Luca. “In Aprilia avevamo creato una scuola importante, io ho recuperato quelli buoni, Jan ha portato un altro paio dei suoi dal reparto corse e siamo partiti per questa avventura” ride Roman. Al reparto corse per ora operano circa 15 persone, dedicate al cross e all’enduro, ma a breve il loro numero sarà destinato ad aumentare, visto che siamo all’alba della nuova sfida: il Motomondiale. “Vogliamo che la Fantic diventi un’azienda molto orientata sulle corse, e dopo avere lavorato pesantemente in questi anni nel cross e nell’enduro, vorremmo entrare anche nella velocità, partendo dalla Moto2, che è la formula che in questo momento più si adatta alla nostra struttura – conferma Roman –. Stiamo portando avanti una serie di contatti con diverse squadre già esistenti, speriamo in un paio di mesi di ufficializzare tutto”. 

ambizioni

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A capo di tutto il racing c’è un altro ex Aprilia, Claudio Giovanardi, con Stefano Bedon (ex Snipers) come team manager e Milena Koerner (ex MV Agusta) come coordinatrice. Il telaio sarà Kalex. Le ambizioni sono alte: “Dobbiamo essere competitivi, anzi, molto competitivi fin da subito, per cui prenderemo tutto il meglio che c’è sul mercato. E questo vale anche per i piloti. Stiamo già pensando a qualche nome” dice Roman, senza però sbilanciarsi. 

alla dakar in gran forze

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E poi, dopo il debutto di quest’anno con il solo Franco Picco, e un prototipo, la XEF 450 Rally, con il quale il 66enne vicentino ha chiuso al 72° posto della generale, ecco che la Fantic si prepara a tornare alla Dakar in gran forze, con un progetto a oggi che vede la presenza di 5 moto. “Picco è un ragazzino molto promettente sul quale puntiamo forte – ride Roman -. Siamo della stessa classe, abbiamo cominciato a fare atletica assieme. Rompe i maroni tutti i giorni, gli serve sempre qualcosa, adesso è anche andato a fare il Tricolore con il Caballero scrambler e si lamentava che c’era chi aveva la moto preparata meglio della sua: è fantastico”. 

intramontabile caballero

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A proposito del Caballero, nome storico per gli appassionati delle due ruote, il suo mito non è sfiorito: “È un modello iconico, stiamo organizzando delle belle uscite in molte regioni italiane, organizzando dei percorsi gestiti dai nostri concessionari, così da farlo tornare un riferimento per gli appassionati. Lo scorso anno ne abbiamo venduti circa 5 mila, l’obiettivo di quest’anno è di arrivare ad almeno 7 mila. Sempre che si riesca a produrli, perché a oggi tutti i numeri sono condizionati dall’avere la componentistica, la situazione è complicata per le moto, ma ancora peggio per le bici”. Il futuro della Fantic è roseo: “Puntiamo a un’internazionalizzazione sempre più accentuata, tenendo però il cuore in Italia – conclude Roman –, con una dimensione sufficiente per competere sia in termine di racing che di prodotto con le aziende più importanti. Come bici vendiamo in tutto il mondo, come moto sostanzialmente in Europa, Giappone, Israele e Sudamerica, ma l’obiettivo è di potenziarci su tutti i mercati”.

Fonte: https://www.gazzetta.it

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