GP Francia, Acosta cade mentre è in fuga: vince Fernandez. Vietti 8°

L’iridato uscente della Moto3 sembrava avviato verso il primo successo, invece a 15 giri dalla fine cade, lasciando la vittoria al compagno nel team KTM Ajo. Sul podio Canet e Chantra, Vietti chiude 8° di rimonta e resta leader

dal nostro inviato Paolo Ianieri

Sembrava fosse arrivato il giorno di Pedro Acosta, con il campione del mondo in carica della Moto3, che dopo la prima pole position aveva subito impresso un ritmo forsennato nei primi giri della Moto2 del GP di Francia. Solo il suo compagno nel team KTM Ajo, Augusto Fernandez, era stato in grado di resistere al forcing iniziale di Acosta, con i due che già dopo un giro avevano fatto il break, accumulando secondi importanti su tutto il resto del gruppo. Invece a 15 giri dalla fine, mentre stava provando a dare un altro strappo per staccare definitivamente il compagno, nella lunga curva a destra in discesa dopo il ponte Dunlop, Acosta ha perso dolcemente l’anteriore, senza riuscire a recuperare, finendo anticipatamente la propria gara nella sabbia della via di fuga. Così per Fernandez, che l’ultima vittoria l’aveva ottenuta nel 2019, alla fine si è trattato solo di gestire, in una gara che ha visto lo spagnolo chiudere con un vantaggio di 3”7 su Aron Canet e 4”6 su Somkiat Chantra, che proprio all’ultimo giro ha scavalcato Cameron Baubier, con Ai Ogura che chiude 5°. 

vietti buon 8° in rimonta

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Fuori dai giochi in avvio di gara Tony Arbolino, caduto da solo in contemporanea con Fermin Aldeguer, il miglior italiano è stato Celestino Vietti, che salva un weekend complicatissimo con un ottimo 8° posto, considerato come a metà gara il torinese del team VR46 fosse addirittura fuori dalla zona punti. Bella gara anche di Stefano Manzi, che qui ha corso in sostituzione di Kemit Kubo, chiudendo 10°, con Lorenzo Dalla Porta 12°. Subito fuori dalla zona punti Simone Corsi, 16°, 18° Alessandro Zaccone. 

nel mondiale

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Nella classifica del  mondiale, Vietti resta al comando con 102 punti, contro i 92 di Ogura e gli 89 di Canet, mentre Arbolino resta fermo a quota 70.

Fonte: https://www.gazzetta.it

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