Cadillac V-LMDh, più fisica e imprevedibile: “Ti tiene sveglio”

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I piloti Cadillac si mostrano fiduciosi dopo i test affrontati con la nuova V-LMDh sul tracciato di Road Atlanta.

L’IMSA SportsCar Championship ha organizzato una sessione di prove collettive subito dopo la conclusione della stagione 2022, in modo da dare a tutti i team che avranno i nuovi prototipi fra le mani l’anno prossimo la possibilità di confrontarsi nelle medesime condizioni.

In casa Action Express Racing e Chip Ganassi Racing ci si divide il lavoro coi piloti ingaggiati dal marchio di General Motors, con l’intenzione di crescere tutti assieme e senza nascondere nulla, dato che comunque stiamo parlando di due squadre rivali.

Sébastien Bourdais, Renger Van Der Zande, Pipo Derani ed Alexander Sims hanno condiviso il volante della Cadillac cercando non solo di scoprirne tutte le caratteristiche, ma pure di calarsi in un ruolo di collaudatori che ha richiesto un approccio differente rispetto al solito e sotto vari punti di vista.

Cadillac V-LMDh

Cadillac V-LMDh

Photo by: Cadillac Communications

“L’auto è veramente potente, arriviamo quasi a 700CV e con molta meno aerodinamica si sente la mancanza di carico, per cui c’è parecchio da lavorare per farla andare forte. Hai il grip meccanico, ma essendo un mezzo molto pesante ovviamente incide poco. E’ una vettura che prende velocità rapidamente, ma il problema è frenare, visto che hai meno aerodinamica ad aiutarti. Di fatto, ti tiene sveglio sempre!”, spiega Bourdais ai microfoni IMSA.

“Oggi il lavoro al simulatore e coi dati ti dà una macchina non perfetta, ma già molto vicina a quello che dovrebbe essere in versione da gara vera e propria. E per me, che sono uno della vecchia scuola, è un po’ triste perché mi piacevano quei giorni in cui arrivava l’auto nuova e non sapevi minimamente come potesse andare. Lo scoprivi appena entravi in pista”.

“Con queste si lavora moltissimo prima, ma è sorprendente vedere quanto si possa provare a replicare la realtà. Chiaramente non tutto è uguale e si scoprono cose solo in pista, ma si risparmia molto tempo e si arriva più velocemente a dove vorresti essere, il che è fantastico”.

“Qui poi c’è anche il discorso dell’ibrido, che è una delle novità di queste vetture e diverte ancor di più. Non fai più le stesse cose ai box e devi approciare il lavoro con una mentalità nuova, idee diverse e altre cose”.

“Ecco perché non ci si annoia, hai sempre qualcosa da scoprire. E lo si fa tutti assieme condividendo informazioni e pensieri. È per questo che i Costruttori assumono alcuni piloti invece di altri, sono molto orgoglioso e onorato di far parte di Cadillac Racing. Abbiamo una grande formazione e speriamo di fare la differenza”.

Cadillac V-LMDh

Cadillac V-LMDh

Photo by: Cadillac Communications

Un divertimento e una serenità che rendono il lavoro più piacevole e interessante, come spiega anche Van Der Zande.

“Quando si va in pista nei primi giorni non c’è la pressione di dover fare subito un buon tempo sul giro. Stanno cambiando molte cose e l’aspetto più importante è che si crea una prospettiva diversa, tutti noi miglioriamo come gruppo”, commenta l’olandese.

“Quando quattro piloti contribuiscono allo sviluppo, c’è sempre un punto su cui non si è d’accordo. È come mettere sul tavolo tutto quello che si sa e condividerlo, invece di tenerlo per sé. Ma tutti lavorano per l’obiettivo comune di far crescere la vettura, perché tutto ciò che va bene con lo sviluppo sarà migliore anche per te”.

Cadillac V-LMDh

Cadillac V-LMDh

Photo by: Cadillac Communications

Un nuovo arrivato è invece Sims, che dopo anni di GT e monoposto di Formula E ritrova un mondo che ha sempre amato, ma stavolta con qualcosa in più.

“La priorità era tornare alle corse che mi piacevano, cioè quelle dell’IMSA. Se si fosse trattato di GT o di prototipi, i criteri sarebbero stati gli stessi. Quando si è parlato di prototipi, l’opportunità per un pilota di correre nella classe più alta di qualsiasi campionato è davvero entusiasmante”, ammette il britannico.

“Ho esperienza su tutti i circuiti della serie, ma nonostante ciò sto girando 10-15 secondi più veloce delle GT che ho guidato in precedenza, per cui ho bisogno di sistemarmi un po’ “.

“A Road Atlanta è stata la prima volta in cui mi sono sentito tranquillo. Cambiavo le impostazioni più volte al giro e non mi sentivo sotto pressione, volevo vedere come influivano sulle prestazioni nelle diverse curve e tutto cominciava ad essere più facile”.

“È stato bello sentirsi un po’ più a posto. Queste sono macchine molto veloci, per cui non sarà così semplice, soprattutto se si aggiunge la problematica del traffico in gara”.

Sims ha anche sottolineato come sia importante mantenersi allenati fisicamente, perché le nuove LMDh richiedono sforzi particolari che non sempre si trovano sulle macchine da corsa.

“Le auto che ho guidato negli ultimi cinque o sei anni non hanno richiesto un allenamento eccessivo per il collo. Mi mantengo in buone condizioni fisiche, ma quei muscoli fanno la differenza”.

“Quando si affronta una curva si va molto forte e il cervello non elabora le cose abbastanza velocemente, dunque non c’è modo di preparare il fisico sui rettilinei o a recuperare energie”.

Cadillac V-LMDh

Cadillac V-LMDh

Photo by: Chip Ganassi Racing

Il suo compagno di squadra in Action Express Racing sarà Derani, che già conosce la squadra e punta ad ottenere altri risultati positivi come nell’era DPi.

“La prima impressione è stata buona, ma me lo aspettavo sapendo chi c’è dietro a questo progetto. Quando sali su una macchina nuova non sai mai come potrà andare fin quando non ti metti a correre contro gli altri, ma per ora le sensazioni sono positive dopo che abbiamo cominciato a lavorare sullo sviluppo”, ha dichiarato il brasiliano.

“Tenete conto che è un grande salto per tutti, team e Costruttore. Tutte le volte che si affronta una sfida con nuove tecnologie ci sono tantissime cose da imparare e saltano fuori parecchie complicazioni”.

“Se poi pensi al tempo che hai a disposizione per sistemare il tutto, allora capisci perché è dura. Ma siamo davanti ad una nuova e promettente era per il nostro sport”.

Il sudamericano ha poi parlato di Sims, con il quale ha avuto modo di correre e lavorare in passato.

“Credo che ci aiuterà molto nello sviluppo della nuova vettura grazie alla sua esperienza nel campo dell’elettrico e dell’ibrido. Il suo stile di guida è, in un certo senso, simile al mio, il che è un aiuto”.

“Sembra che abbiamo bisogno più o meno delle stesse cose in macchina per andare veloci, ed è stato un piacere condividere e imparare da ciò che lui ha portato al programma dalle esperienze che ha avuto in altre serie. Quando arriveremo a Daytona, sono sicuro che tutto filerà liscio e penseremo solo alle prestazioni”.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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