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Il Consiglio Mondiale del Motorsport si riunirà domani, mercoledì 19 ottobre, per prendere decisioni molto importanti per quanto riguarda le prossime stagioni dei campionati Mondiali e non gestiti dalla FIA. Tra questi, ovviamente, c’è anche il WRC.
Tra i provvedimenti attesi in vista dei prossimi anni, che andranno a delineare gli aspetti sportivi della massima serie rally, c’è anche il calendario 2023 che andrà a comporre la prossima stagione del WRC.
Il primo aspetto importante da tenere in considerazione è il numero di eventi selezionato: 14. Ciò significa toccare il massimo numero consentito e concesso dai team per prendere parte alla stagione WRC, aumentando il numero di un rally rispetto al calendario attualmente in svolgimento.
Rendere più ampio il calendario significa anche permettere a nuovi luoghi di entrare o far ritorno nel WRC. Ed è proprio questa la situazione che dovremmo vivere nel 2023, annata in cui vedremo sfrecciare le vetture nelle speciali che mancano ormai da 3 anni, ovvero da quando la pandemia da COVID-19 decurtò pesantemente il calendario 2020, eliminando tutte le trasferte al di fuori dell’Europa.
Il Mondiale 2023 partirà da Monte-Carlo, prologo designato e già fissato dal 19 al 22 di gennaio, per poi proseguire in Svezia dal 9 al 12 febbraio. A questo punto ecco la prima novità: il ritorno del Rally del Messico. La prima trasferta extraeuropea, che si terrà a marzo, togliendo così la pausa mensile vista nel corso delle ultime due stagioni, sarà anche la prima occasione di correre su terra dopo il fondo misto del Principato e la neve dell’evento scandinavo.

Per completare il quadro dei fondi, il Rally di Croazia sarà il quarto evento e sarà fatto slittare ad aprile. A quel punto ecco una serie di eventi che rimarranno fissi per posizione e date di collocamento: stiamo parlando dei rally di Portogallo (maggio), Italia Sardegna e Safari-Kenya (giugno), Estonia (luglio), Finlandia (agosto).
Poi, ecco altre novità. A settembre, probabilmente a inizio mese, si terrà il Rally del Cile. Grande ritorno per l’evento sudamericano, che precederà il Rally dell’Acropoli, altro evento di settembre. A ottobre un solo rally, che potrebbe vedere coinvolte ben tre nazioni (si parla di Germania, Austria e Repubblica Ceca). Sia quello che il rally successivo, il Rally del Giappone, si terranno su asfalto e saranno gli ultimi della stagione su quel fondo.
Detto dell’evento nipponico, che è fissato nel mese di novembre, la prossima stagione dovrebbe terminare con il Rally dell’Arabia Saudita, nel mese di dicembre. Una sorta di linea continua che andrebbe idealmente a unire il WRC 2023 all’edizione della Dakar 2024.
A questo punto è chiaro che andrebbero a sparire rally che nel corso delle ultime 3 stagioni hanno avuto un ruolo importante nei calendari. Non ci sarà più posto per il Rally di Ypres, gara di casa, tra gli altri, di Thierry Neuville e Martijn Wydaeghe. Non troverebbe posto nemmeno il Rally di Catalogna, gara di casa di Dani Sordo e Candido Carrera. Uscirà dalla lista anche il Rally Nuova Zelanda, che questa stagione è stata teatro dell’incoronazione di Kalle Rovanpera e Jonne Halttunen.
Bozza del calendario WRC 2023
Numero | Evento | Mese |
---|---|---|
1 | Rallye Monte-Carlo | gennaio |
2 | Rally di Svezia | febbraio |
3 | Rally del Messico | marzo |
4 | Rally di Croazia | aprile |
5 | Rally del Portogallo | maggio |
6 | Rally Italia Sardegna | giugno |
7 | Rally Safari Kenya | giugno |
8 | Rally Estonia | luglio |
9 | Rally Finlandia | agosto |
10 | Rally del Cile | settembre |
11 | Rally dell’Acropoli | settembre |
12 | Rally Europa Centrale | ottobre |
13 | Rally del Giappone | novembre |
14 | Rally Arabia Saudita | dicembre |
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Fonte: https://it.motorsport.com