Ducati Story, dalla Superbike al 2022 record in MotoGP: 70 anni di gas, vittorie e curve

L’epopea della casa di Borgo Panigale che sta vivendo in MotoGP un’annata magica: dal Cucciolo e l’ingegner Taglioni, fino ai successi di Capirossi e Stoner e il lavoro di Dovizioso che sta lanciando Bagnaia a un passo dalla gloria

Forte è sempre andata forte, più di tutti. Il primo anno che l’hanno messa in pista, sulla scia delle sue progenitrici derivate di serie che trionfavano in Superbike, la Desmo ha spiegato bene a tutti che in quanto a motore e a velocità non c’era da discutere. GP di esordio nel Mondiale, 6 aprile 2003 a Suzuka, e Loris Capirossi subito sul podio, terzo. Poi, solo quattro gare dopo, è bastato trovarsi sul rettilineo giusto, anche come simbolo, ovvero quello del Mugello, e bum: record. Nessuna moto era mai andata tanto veloce, nessuna moto a cui si chiedesse poi anche di curvare, per lo meno: Loris è sfrecciato via a 332,409 km/h, nuovo primato del Motomondiale. Da allora in avanti un classico. La Ducati lo ha via via ritoccato, in quello è prima da sempre. Per tradizione e vocazione fin dai tempi del suo primo motore, prodotto nel 1946, un giocattolino, 50 centimetri cubici e un nome stupendo: Cucciolo. Lo montavi sulla bici e via, verso i primati di velocità dell’epoca e della cilindrata, ben 12 in cinque anni. 

Fonte: https://www.gazzetta.it

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