WEC | Ferrari: scelto approccio conservativo, forse anche troppo

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La Ferrari torna a casa dalla 6h di Portimão con un risultato agrodolce fatto di un podio con la 499P #50 e di problemi tecnici accusati dalla #51.

Il secondo evento stagionale del FIA World Endurance Championship 2023 non è stato affatto semplice perché quella che poteva essere una speranza, fin da subito è sfumata per mano di una Toyota che è partita a razzo, scappando via in pochissimo tempo e lasciando briciole ai rivali.

In 15 giri le Rosse si sono beccate oltre 20″ dalle GR010 Hybrid e solo il problema accusato dalla giapponese #7 ha dato modo alle Hypercar di Maranello di occupare due posizioni sul podio nel primo terzo di gara.

#7 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 - Hybrid: Mike Conway, Kamui Kobayashi, Jose Maria Lopez

#7 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 – Hybrid: Mike Conway, Kamui Kobayashi, Jose Maria Lopez

Photo by: Paul Foster

“La Toyota è qui da 10 anni, per cui sapevamo che sarebbe stata più forte. Non siamo al loro livello e ne siamo consapevoli, ma stiamo imparando e migliorando una vettura ancora piuttosto giovane. Abbiamo fatto dei passi avanti rispetto a Sebring, dove eravamo andati già bene”, ha spiegato l’Ingegner Giuliano Salvi ai giornalisti presenti, fra cui Motorsport.com, al termine della corsa portoghese.

Il colpo basso è arrivato dopo la seconda sosta, quando sulla #51 su cui c’era in quel momento Antonio Giovinazzi è andato in tilt il sistema brake-by-wire, costringendo il pugliese agli straordinari per gestire l’impiante frenante.

“Ci è dispiaciuto per la #51 perché a Sebring non abbiamo avuto problemi di affidabilità in gara, mentre qui ce n’è stato uno all’impianto frenante, abbiamo dovuto cercare di gestirlo dal terzo stint e onestamente è stato davvero difficile”.

“In quel momento non eravamo sicuri di poter concludere la gara, ma la squadra ha lavorato alla grande su ogni aspetto del sistema di protezione delle componenti per limitare i danni”.

#51 Ferrari AF Corse - Ferrari 499P - Hybrid - Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

#51 Ferrari AF Corse – Ferrari 499P – Hybrid – Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

Photo by: Paul Foster

Nel finale il volante è passato ad Alessandro Pier Guidi, che prima era riuscito a risalire la china, ma quando sembrava in procinto di attaccare il quarto posto ha visto andare letteralmente in… fumo ogni speranza.

La 499P ha cominciato a sprigionare polverone nero dai dischi anteriori e solo l’intervento dei tecnici di AF Corse, che hanno tolto tutta la parzializzazione possibile per fare arrivare maggiore aria ai freni, ha tenuto nella soglia limite le temperature.

Salvato il possibile, alla fine Pier Guidi ha stretto i denti per arrivare almeno al settimo posto, anche se ad ogni staccata i sudori erano più che freddi.

“Alla fine, durante lo stint di Alessandro, la macchina aveva praticamente finito tutto quello che aveva, si è trovato al limite coi freni e quando è andato fuori pista non era per errori suoi”.

“Non ci aspettavamo il problema al brake-by-wire, siamo stati costretti a spegnere e riaccendere la vettura per resettare il tutto, lavorando sul sistema idraulico per recuperare ciò che il BBW non riusciva più a fare. Insomma, abbiamo usato quello che avevamo a disposizione in quel momento”.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Photo by: JEP / Motorsport Images

Gli aspetti positivi sono invece sul miglioramento relativo ai consumi, cosa riscontrata quando le Ferrari si sono fermate nello stesso giro delle Toyota, e anche la gestione gomme.

Qui Salvi ha spiegato che il timore era quello di ricadere nelle problematiche che si erano manifestate a Sebring, per cui gli alfieri di Maranello hanno optato per montare le Michelin a mescola media, scartando le morbide.

“Non volevamo incappare in cali di prestazioni delle gomme o altri problemi di rendimento che ci hanno afflitto a Sebring, per cui l’approccio è stato completamente diverso. In questo modo siamo riusciti ad andare al passo che volevamo, ora bisognerà capire cosa fare in altre condizioni”.

“Come ho già detto più volte, ogni volta che l’auto va in pista impariamo qualcosa, a Sebring forse abbiamo osato troppo mentre qui probabilmente siamo stati eccessivamente conservativi e avremmo potuto spingere un po’ di più”.

“Non abbiamo usato le gomme morbide perché era rischioso e volevamo proteggerci, ci interessava terminare la gara e avremmo potuto finire sul podio con entrambe le vetture. Ci siamo riusciti solo con la #50, quindi prendiamo con soddisfazione questo risultato positivo, mentre dobbiamo risolvere i guai che si sono manifestati sulla #51. In ogni caso c’è ancora tanto che dobbiamo migliorare in tutti i sistemi”.

 #8 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 - Hybrid: Sébastien Buemi, Brendon Hartley, Ryo Hirakawa, #7 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 - Hybrid: Mike Conway, Kamui Kobayashi, Jose Maria Lopez

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 – Hybrid: Sébastien Buemi, Brendon Hartley, Ryo Hirakawa, #7 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 – Hybrid: Mike Conway, Kamui Kobayashi, Jose Maria Lopez

Photo by: JEP / Motorsport Images

La Ferrari aveva detto di aver sacrificato la Qualifica per concentrarsi sul passo gara, ma la Toyota ha dimostrato ancora una volta la sua superiorità senza faticare nemmeno troppo.

Per questo al Cavallino Rampante preferiscono concentrarsi su sè stessi e guardare al futuro pensando a come e dove migliorare la 499P, dato che per il momento ogni confronto coi rivali è prematuro.

“Nelle Libere è sempre difficile capire i livelli di competitività, al via della gara le Toyota sono andate veramente molto forte e ci hanno un po’ sorpreso, ma noi dobbiamo capire che differenze ci sono nelle mescole delle gomme e come scaldarle”.

“Ogni volta che arriviamo alla fine per noi è utile, raccogliamo una marea di dati che sono preziosi visto che ora abbiamo i test limitati. Per noi anche la gara è un test, si scoprono i punti deboli e si cerca di migliorarli”.

“Non è questione di Balance of Performance o altro, dobbiamo solo pensare a come crescere prendendo positivamente i risultati che otteniamo. L’auto è nuova e in alcuni punti fragile, come naturale che sia; c’è tanto potenziale ancora da sbloccare. Insomma, possiamo fare di più”.

“In vista di Le Mans faremo un test a Monza assieme alla Porsche, non un vero e proprio test endurance, ma ci servirà ugualmente. Ci sono un sacco di sistemi da affinare, quindi dopo Spa ci daremo da fare. E anche in Belgio sarà utile capire certi aspetti perché quando ci siamo stati in precedenza era bagnato e abbiamo fatto solo due run sull’asciutto”.

#50 Ferrari AF Corse - Ferrari 499P - Hybrid - Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

#50 Ferrari AF Corse – Ferrari 499P – Hybrid – Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Photo by: Paul Foster

Antonello Coletta, capo delle Attività Sportive GT, aggiunge: “Il secondo posto è un’ottima prestazione che rappresenta un ulteriore passo in avanti rispetto al terzo gradino del podio ottenuto all’esordio. Siamo consapevoli che la strada sia ancora molto lunga e che gli avversari sono molto forti. Qui a Portimão abbiamo avuto un problema sulla 499P numero 51 che ci ha impedito di terminare con un doppio podio che sarebbe stato un risultato eccezionale. Torniamo a casa felici, ma consapevoli che dobbiamo continuare a lavorare in particolare sul piano dell’affidabilità”.

Ferdinando Cannizzo, responsabile GT & Sports Race Cars, chiosa: “Siamo soddisfatti del secondo posto, ma al contempo è un peccato aver avuto qualche problemino sulla vettura numero 51, che ci ha costretti a gestire la gara. Siamo arrivati al traguardo con entrambe le 499P, il che è un risultato positivo, ma abbiamo perso quelle posizioni che non ci hanno consentito di salire sul podio con entrambi gli equipaggi. Il lavoro da fare per poter puntare alla vittoria è ancora tanto, quindi dovremo rimanere concentrati e lavorare sodo”.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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