24h Le Mans | Ferrari esuberante: successo frutto di competenza

La storia davanti ai nostri occhi. La Ferrari torna a Le Mans dopo cinquant’anni, e per rendere tutto un po’ più magico lo fa in occasione del centenario della classica francese. Basterebbe questo per rendere una domenica speciale, ed invece ecco il colpo di scena che trasforma il tutto in un racconto leggendario, una storia tra le più inattese e sorprendenti entrata di diritto tra i capitoli più appassionati del grande racconto Ferrari. Giro dopo giro, ora dopo ora, ha preso forma qualcosa che è andata oltre gli stessi sogni del popolo del Cavallino, consapevole che nel mondo endurance nulla si improvvisa e niente è dovuto al caso.

Non è ancora trascorso un anno da quando Alessandro Pier Guidi percorse a Fiorano i primi giri con la 499P, opportunamente camuffata, una sorta di oggetto misterioso perché immaginare una Ferrari ‘endurance’ dopo cinquant’anni di assenza era un esercizio impossibile. La macchina è stata subito ‘bella’, poi ‘veloce sul giro’, poi ‘da podio’, e da oggi un progetto incredibile che ha piegato una concorrenza forte di anni d’esperienza e centinaia di migliaia di chilometri percorse sulle piste di tutto il mondo. A Le Mans la Ferrari è stata esuberante, confermando che col lavoro e la competenza si può riuscire anche a cambiare le regole del gioco.

Dopo la gara Sebastian Buemi, storico pilota Toyota e quattro volte vincitore a Le Mans, è stato di poche parole: “Loro (riferendosi ai tre piloti Ferrari) sono stati più bravi”. Pier Guidi, Antonio Giovinazzi e James Calado hanno sorriso mentre tiravano il fiato dopo una premiazione ad alto tasso di adrenalina. Per la Toyota è stata una sconfitta dolorosissima perché inattesa, nel loro box erano certi che sulla distanza non ci sarebbe stata storia, che la 499P non avrebbe retto il ritmo di una 24 ore e che se fosse anche riuscita a vedere la bandiera a scacchi lo avrebbe fatto a distanza. Non era una smargiassata, ma il pensiero comune.

I vincitori della 24H di Le Mans #51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P of Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

I vincitori della 24H di Le Mans #51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P of Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

Photo by: Marc Fleury

Per la Ferrari non è stata ovviamente una passeggiata. Si è ritrovata con la vettura numero 50 fuori dalla zona podio all’una e cinquanta di notte, a causa di un problema al sistema di raffreddamento, ma la 51 ha proseguito a marciare perfettamente. A Le Mans la performance è una delle componenti che serve per vincere, ma da sola non basta. Servono le chiamate strategiche corrette, servono piloti immuni da errori e serve anche un pizzico di fortuna, materializzatasi quando a mezzanotte Pier Guidi si è ritrovato davanti una vettura GT ferma in traiettoria. “Ho evitato l’impatto ma sono finito nella ghiaia – ha poi raccontato Alessandro – e i due minuti in cui sono rimasto bloccato sono sembrati interminabili, mi è cascato il mondo addosso”. I soccorsi sono stati veloci riuscendo ad evitare che la Ferrari numero 51 fosse doppiata. Sarebbe stata la fine sei sogni.

A sbagliare sono stati gli avversari, e quando Ryo Hirakawa ha commesso un errore in frenata ad un’ora e quarantacinque minuti dalla bandiera a scacchi, il confronto con la Toyota numero 8 che fino a quel momento era stato sul filo del secondo ha virato con decisione nella direzione della Ferrari. C’è stato comunque tempo per qualche attimo di tensione quando nell’ultimo rifornimento Pier Guidi è rimasto fermo lunghissimi secondi prima di ripartire. “Non è stato un imprevisto – hanno poi spiegato in Ferrari – avevamo un vantaggio di quasi tre minuti e c’era tempo per il rifornimento, il cambio gomme ed anche un ‘power circle’, ovvero un reset della parte ibrida. Non volevamo correre alcun rischio”.

La bandiera scacchi ha visto un’esultanza mista a lacrime di commozione. Nella festa c’era anche Charles Leclerc, arrivato ieri a Le Mans e rimasto sempre in pista dopo aver dormito qualche ora nel motorhome di Antonio Fuoco (il pilota più veloce del sestetto Ferrari) ma c’erano soprattutto coloro che al progetto 499P hanno creduto fin dall’inizio, con Antonello Coletta davanti a tutti sia per il lavoro svolto che per il ruolo che ricopre. Occhi lucidi, pacche sulle spalle, e poi loro, i piloti, con storie diverse converse in un obiettivo comune. Per Calado e Pier Guidi l’essere parte del progetto Hypercar della Ferrari è stata la chance attesa da tempo, per Antonio Giovinazzi un’opportunità di riscatto dopo la fine dell’avventura in Formula 1. Hanno scritto una pagina storica nella storia della Ferrari, e non ci sarà bisogno di molto tempo per capire la portata di quanto fatto. La vittoria di Le Mans è diventata leggenda in tempo reale.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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