24h Le Mans | 3 ore perse in Safety Car, la regola va rivista

Uno degli aspetti che ha fatto fin da subito discutere alla 24h di Le Mans è stata la nuova procedura di ingresso della Safety Car, che nel quarto evento stagionale del FIA World Endurance Championship ha purtroppo influito sullo spettacolo in alcune fasi.

Ad inizio aprile erano state confermate tutte le novità a livello di gestione sportiva in pista e fuori per l’edizione del Centenario della classica endurance francese, ma qualcuno ha storto immediatamente il naso quando ha visto come sarebbero state trattate le fasi con l’auto di sicurezza in pista.

Fino all’anno scorso, le Safety Car erano tre e la cosa è stata mantenuta anche per il 2023, entrando nei tre settori lungo i 13,626km del Circuit de la Sarthe. Ma qui ecco cosa è stato aggiunto, ovvero il raggruppamento dietro un’unica vettura dei commissari e poi le successive fasi di sdoppiamento e suddivisione nelle tre categorie.

Per fare chiarezza su come sono avvenuti i processi, vale la pena ricordare di seguito il funzionamento del tutto. Come negli anni passati, inizialmente entrano tre SC – A, B e C – in altrettanti punti distinti del tracciato. Qui la corsia box rimarrà aperta in entrata, ma non in uscita fino a quando l’ultima vettura del serpentone che sopraggiunge non avrà oltrepassato la linea 2 della SC, poi tornerà il semaforo rosso in pit-lane.

Safety car

Safety car

Photo by: Nikolaz Godet

Una volta che le condizioni lo consentiranno, si procede con il ‘Merging behind one Safety Car’ (punto 14.6.4 del regolamento), ovvero come descritto sotto:

– L’ingresso in corsia box verrà chiuso.
– La Safety Car B e la Safety Car C accenderanno le loro luci verdi, quindi le vetture posizionate dietro la Safety Car B e la Safety Car C sorpasseranno le rispettive Safety Car e proseguiranno il più rapidamente possibile senza compromettere la sicurezza e senza superarsi tra loro, fino a raggiungere la linea dietro la Safety Car A.

Da questo momento, e fino al termine della procedura di Safety Car, ogni vettura che entra ai box deve preventivamente informare la Direzione Gara tramite il sistema di messaggistica ufficiale.

Qualsiasi vettura che sia entrata nella corsia dei box una volta chiuso l’ingresso sarà autorizzata a rientrare in pista solo dopo che l’ultima vettura in coda dietro la Safety Car A avrà attraversato un’altra volta la linea della Safety Car 2.

Successivamente subentra la terza fase, ovvero quella del ‘Pass-Around’, che dà modo alle auto che si trovano dietro alla SC e davanti al leader della propria categoria di ‘sdoppiarsi’; qui la macchina di sicurezza accenderà le luci verdi e il gruppo si sposterà sulla sinistra per consentire ai doppiati di superare dal lato destro la fila e la Safety Car, procedendo sempre nel medesimo ordine e senza scaldare le gomme, percorrendo il più velocemente possibile la pista e sempre in sicurezza per riaccordarsi alla truppa.

Ogni team è responsabile del proprio mezzo, quindi di comunicare o meno al pilota al volante in quel frangente se è idoneo al Pass-Around o meno. Le infrazioni verranno punite con uno Stop & Go pari a due giri di gara.

Una volta ultimato il Pass-Around, arriviamo finalmente alla quarta ed ultima fase, ovvero il raggrupamento delle categorie con il ‘Drop Back’. Si torna a viaggiare sul lato sinistro e senza ondeggiare per scaldare le gomme, cominciando con le LMP2 che si metteranno sulla destra per farsi superare dalle Hypercar e dalle LMGTE AM, accodandosi nell’ordine.

Dopo toccherà alle LMGTE AM farsi da parte e consentire di essere superate dalle LMP2, ristabilendo le gerarchie tra le categorie. A questo punto si potrà ricominciare non appena arriverà la comunicazione del Direttore di Gara e la corsia box sarà aperta in entrata quando il gruppo raggiungerà la Linea 1 della SC, così come in uscita nel momento in cui l’ultima auto del lotto sarà transitata oltre la Linea 2.

Safety car

Safety car

Photo by: Marc Fleury

Da un lato la scelta ha ripreso parecchio da quel che accade nell’IMSA SportsCar Championship, che spesso usa (e abusa) della Safety Car per risolvere le problematiche in pista, regalando ripartenze ai ferri corti tra tutti con anche arrivi in volata (vedi Daytona 2022, per esempio).

Nei giorni prima della gara c’erano stati diversi botta e risposta tra i piloti. La maggior parte di quelli europei ed impegnati solamente nel FIA WEC hanno bocciato a priori la decisione, mentre chi corre pure oltreoceano si è espresso a favore.

Fatto sta che Le Mans 2023 ha avuto la prima Safety Car già dopo il giro d’apertura, quando Jack Aitken è andato contro le barriere in uscita dalla prima chicane del rettilineo ‘Hunaudières’ con la sua Cadillac, rendendo necessarie lunghe riparazioni al guard rail.

E poco dopo anche la pioggia ha costretto il Direttore di Gara, Eduardo Freitas, e i suoi collaboratori a neutralizzare la corsa dopo una serie di vetture finite in testacoda o fuori pista essendo ancora con gomme slick nei punti dove si stava scatenando il diluvio.

Safety car davanti a #94 Peugeot Totalenergies Peugeot 9X8 of Loic Duval, Gustavo Menezes, Nico Muller

Safety car davanti a #94 Peugeot Totalenergies Peugeot 9X8 of Loic Duval, Gustavo Menezes, Nico Muller

Photo by: Rainier Ehrhardt

Nelle prime 4h di gara, ben 120′ sono andati persi dietro alla Safety Car (che intervenuta anche successivamente) con tutta la sua nuova procedura e nel computo totale della corsa ben 3h01’47” hanno visto i protagonisti procedere in fila indiana dietro all’auto di sicurezza.

Di fatto, un ottavo di gara se n’è andato così, anche perché in un tracciato così lungo come quello di Le Mans, procedere a passo di SC significava impiegare circa 7′ per completare il giro, che uniti alle tre fasi – passaggio ad una SC, pass-around e drop back – hanno comportato almeno una mezz’ora persa. Troppo per poter pensare che possa essere riproposta così anche il prossimo anno, per il quale saranno necessari dei cambiamenti o delle revisioni.

Si può dire che l’idea, in ottica di aumento dello spettacolo, poteva anche essere valida sulla carta, ma quando corri su 13,626 Km alla fine sono più noia e tempo prezioso perso per poter dire che la procedura funzioni. Sicurezza prima di tutto, ovviamente, ma a conti fatti, la 24h Le Mans del Centenario non meritava di perdere 181′ in questo modo.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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