WEC | Fuoco, un missile sulla 499P: “Fatico ancora a realizzarlo”

Basta citargli anche solo la parola ‘Pole’ che il sorriso sul volto di Antonio Fuoco si… accende e inizia a brillare, come i suoi occhi dietro ai quali nasconde una grinta pazzesca ed una concentrazione che in pochi possono vantare.

Molti sono convinti che il calabrese sarebbe potuto arrivare in Formula 1, meno capiscono che un talento grande come il suo può essere messo a frutto con più successo in campionati che meritano altrettanta attenzione, come ad esempio il FIA World Endurance Championship, che con l’avvento della Ferrari nella Classe Hypercar sta riacquisendo proseliti.

E Fuoco, espertissimo di corse GT e tutt’ora impiegato dal Cavallino Rampante anche nelle serie con la 296 GT3, si è guadagnato con ampio merito il suo posto sulla 499P #50, condivisa assieme a Nicklas Nielsen e Miguel Molina, ripagando la fiducia coi bellissimi risultati.

Sua è stata la prima Pole Position della storia della 499P all’esordio nel Mondiale in quel di Sebring, ripetuta addirittura a Le Mans centrando la Hyperpole e avendo all’attivo anche due podi (Sebring e Portimao).

Alla parata di Maranello organizzata dalla Ferrari per celebrare la vittoria alla 24h di Le Mans della #51 di Antonio Giovinazzi, Alessandro Pier Guidi e James Calado, Motorsport.com ha potuto sedersi a parlare con Fuoco per questa esclusiva intervista, dove non potevamo non iniziare partendo appunto della firma che lo stesso 27enne ha già messo negli annali quel 16 marzo scorso in Florida.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco

Photo by: JEP / Motorsport Images

Antonio, dopo la Pole Position di Sebring è arrivata la Hyperpole di Le Mans: stai ancora cercando di capire quanto siano grandi queste imprese o cominci a realizzare il tutto?
“E’ qualcosa di unico e ribadisco quello che avevo già anche detto prima di Le Mans: sta accadendo tutto così in fretta che ogni volta non hai il tempo di realizzare a pieno quel che fai. Dopo la Hyperpole di Le Mans in effetti c’è stato un giorno di pausa, per cui ne ho avuto un po’ di più per riflettere e capire meglio cosa avevamo fatto; qualcosa di veramente unico”.

Sia in qualifica che anche in gara, dato che la Ferrari #51 ha poi vinto…
“Sì, esatto. Sono strafelice anche del tempo realizzato in Qualifica, dove abbiamo chiuso al comando, poi nella successiva Hyperpole. Purtroppo in gara sulla nostra macchina si sono verificati degli inconvenienti di cui noi non avevamo colpa, il motorsport è così e non ci si può fare nulla, ma noi siamo riusciti comunque ad avere un ottimo passo dall’inizio alla fine”.

A Le Mans il format è un po’ diverso rispetto al tradizionale weekend di gara; come avete preparato la Qualifica e poi l’attacco alla Hyperpole?
“In effetti il fine settimana della 24h è sempre un po’ più difficile perché dopo la giornata di test c’è solo una sessione di Libere prima delle Qualifiche, poi di nuovo due Libere e la Hyperpole. La difficoltà maggiore deriva dall’evoluzione continua della pista; essendo in parte un tracciato cittadino, cambia parecchio da una sessione all’altra. E’ importante cercare sempre di adattarsi, ma senza commettere errori perché con le sessioni sono molto ravvicinate e sbattere rischia di compromettere il resto del lavoro”.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Photo by: JEP / Motorsport Images

Le basi erano buone?
“Abbiamo lavorato molto al simulatore per avere una buona base di partenza e quello ci ha permesso di facilitare molto le operazioni nell’arco della settimana, apportando solo alcune piccole modifiche sui dettagli. Questo sicuramente ci ha aiutato molto”.

Sapevi già di dover fare tu la Hyperpole o avete deciso in corso d’opera?
“Già da inizio anno è stato stilato un programma per la stagione e sapevo che a me sarebbero toccate Sebring e Le Mans. Per fortuna sono andate molto bene!”

Ciò che è andato meno bene è stata la gara, partita con un problemino nella prima ora…
“Sì, è successo che durante la prima ora si è staccata una aletta fissata nella parte alta della portiera, la quale è andata ad ostruire la presa d’aria del cofano motore. Non so come sia potuto accadere, ma onestamente ci ha fatto solo anticipare il primo pit-stop di qualche giro, non ha influito sulla strategia”.

#50 FERRARI AF CORSE Ferrari 499P Hybrid Hypercar of Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

#50 FERRARI AF CORSE Ferrari 499P Hybrid Hypercar of Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Photo by: JEP / Motorsport Images

Invece di notte è andata peggio…
“Purtroppo in quel momento la pista era molto sporca e un piccolo sassolino è andato a colpire il radiatore provocando un buco. Non mi sono accorto di nulla, ma sinceramente si è trattato di un episodio molto sfortunato; prendere un sassolino proprio in quel punto… Credo che a riprovarci altre volte non accadrebbe”.

E lì vi ha svoltato la gara in negativo…
“E’ stato un vero peccato, potevamo lottare sicuramente con la #51 fino alla fine perché il passo era fortissimo e lo abbiamo dimostrato. Inoltre anche la velocità di punta era molto alta e ce la stavamo giocando con tutti. Ma da quel momento in poi tutto è cambiato”.

La rimonta della domenica mattina ad un certo punto vi ha portati ad essere dietro alla Toyota #8: era prevista una strategia di ‘disturbo’?
“In realtà si è trattato di un caso, per noi era fondamentale stare davanti al leader perché se fosse entrata la Safety Car avremmo avuto modo di recuperare un altro giro. Dopo i problemi della notte, abbiamo spinto dal primo all’ultimo minuto proprio per cercare di risalire”.

Rimonta che alla fine è riuscita anche bene, per quelle che erano le possibilità in quel momento…
“Direi di sì, anche se l’ulteriore rammarico deriva proprio dalle Safety Car avute all’inizio; se fossero entrare dopo ci sarebbe stato ulteriore tempo per recuperare, ma il potenziale l’abbiamo dimostrato e la vettura c’è, quindi anche le motivazioni per il prossimo impegno sono alte”.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P di Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P di Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Photo by: JEP / Motorsport Images

Con la nuova procedura di Safety Car come ti sei trovato?
“Ammetto che quando sei in gara si fa un po’ fatica a capire cosa sta succedendo in quei frangenti, sicuramente molte Safety Car sono state lunghe perché gli interventi richiedevano tempo, come ad esempio riparare le barriere. Probabilmente anche con la procedura vecchia non avrebbe cambiato molto i tempi. Immagino che gli addetti faranno le loro valutazioni per il futuro, in generale penso che sia comunque bello avere la possibilità di essere in gara e giocarsela fino alla fine. Quest’anno molte cose sono accadute all’inizio, specialmente con la pioggia, ma dopo la notte è stata una gara più lineare”.

Stavolta con le gomme non hai avuto problemi, come hai vissuto questo cambiamento?
“Molto bene, il ritorno dei sistemi per pre-riscaldare le gomme hanno facilitato la vita a tutti e ne ha goduto pure lo spettacolo. Specialmente in uscita dai pit-stop, abbiamo avuto nuovamente la possibilità di lottare e farlo in sicurezza”.

I doppiaggi sono stati un’altra grande novità per voi; al buio come sono andati?
“In generale direi abbastanza bene, la media dei tempi sul giro non ne ha risentito più di tanto. Va anche detto, però, che ci vuole un po’ di fortuna perché Le Mans è lunga e ha dei tratti dove si supera facilmente, guadagnando in scia, mentre in altri è durissima. Cito le curve ‘Porsche’ e le chicane ‘Ford’ “.

Antonio Fuoco, Ferrari 499P LMH

Antonio Fuoco, Ferrari 499P LMH

Photo by: Ferrari

Sulla #51 c’è stato il problema di dover fare il reset al pit-stop, era qualcosa che avevi potuto riscontrare anche tu in precedenza nei test?
“Onestamente non so di preciso cosa sia accaduto, in quel momento poi ero in macchina e quindi ne ho solo sentito parlare. Credo che stiano ancora investigando su ciò che è successo”.

A Monza avete già girato nei test, ma Fuji e Bahrain sono nuove per la 499P; tu che le conosci, cosa pensi serva?
“La preparazione al simulatore diventerà fondamentale, alla fine anche Le Mans è un tracciato sul quale non eravamo mai stati perché non è aperto per i test. Tutto il lavoro che fai a casa poi lo porti in pista”.

Tu il lavoro al simulatore lo conosci molto bene anche per via della F1; quanto è importante al giorno d’oggi su questo genere di macchina?
“Credo che da quando la 499P è scesa in pista per la prima volta, tutto il lavoro di sviluppo al simulatore fatto in questi mesi sia stato un grosso aiuto per noi. Abbiamo potuto provare diverse cose e nuove soluzioni che ci hanno consentito di migliorare, soprattutto pensando che in pista non hai tanto tempo a disposizione”.

Ferrari 499P Maranello Parade

Ferrari 499P Maranello Parade

Photo by: Ferrari

La parata a Maranello ha portato tanta gente, te l’aspettavi?
“E’ stato spettacolare e dimostra quanta passione comincia ad esserci in questa categoria. Bellissimo e unico. Ripeto, le cose sono andate talmente in fretta che non ho avuto tempo di realizzare quanto fatto, ma evidentemente alla gente piace questo tipo di motorsport. Sono sicuro che quando avremo un po’ più di tranquillità ripercorreremo ogni momento della stagione e capiremo meglio”.

Il tuo capo, Antonello Coletta, ha detto che ora il tentativo di vincere il Mondiale si può fare; ci sono le possibilità?
“Sicuramente ci proveremo fino alla fine. Penso che la Toyota sia ancora la favorita in generale, ha più esperienza in questo campionato e conosce già le piste su cui andremo a correre, per cui sarà più facilitata ad adattarsi alle condizioni che troveremo. Anche Cadillac e Porsche possono rientrare nella lotta, ma noi non dobbiamo mollare di un centimetro restando concentrati e lavorando su noi stessi, minimizzando gli errori. In queste gare uno sbaglio può rivelarsi fatale”.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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