WEC | Giovinazzi: “Variabile meteo può favorire Ferrari e altri”

La battaglia Toyota-Ferrari ricomincia alla 6h del Fuji, penultimo round del FIA World Endurance Championship che in Giappone vede le GR010 Hybrid favorite.

Dopo la vittoria alla 24h di Le Mans, le 499P a Monza hanno subìto la vendetta dei giapponesi, che ora sul tracciato di casa hanno un’ulteriore occasione di svettare e magari porre fine alla contesa.

Nell’equipaggio della Rossa #51 c’è Antonio Giovinazzi pronto a rimettersi al volante della sua auto vera e propria, dopo settimane trascorse al simulatore per preparare al meglio un impegno sulla carta tutt’altro che semplice, come ha spiegato in questa esclusiva intervista con Motorsport.com.

Il Fuji ricorda per certi aspetti Portimao, quanto sarà difficile battere le Toyota nella loro gara di casa?
“Le GR010 saranno forti e il disegno del tracciato è più adatto a loro. Le condizioni meteo sono incerte e questa potrebbe essere una variabile che ci rimetterebbe in gioco. Nell’ultimo settore penso che avremo delle difficoltà, ma stiamo migliorando perché siamo un team giovane con una vettura nuova. Ad ogni uscita si impara qualcosa, abbiamo analizzato tanto i dati di Monza e pensiamo di aver capito qual è il nostro problema. Si tratta di mettere tutto assieme e farlo funzionare”.

#51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

#51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

Photo by: Ferrari

Pensate che altri possano inserirsi nella lotta al vertice tra voi e Toyota?
“La Peugeot può dire la sua, soprattutto se pioverà. Cadillac e Porsche sono andate forte a Portimao, quindi potremmo essere in tanti a giocarcela. La Toyota è davanti oggi, ma a Le Mans non ci aspettavamo il risultato che abbiamo ottenuto, per cui mai dire mai. Bisogna continuare a metterle pressione cercando di lottare per il titolo fino all’ultimo”.

Per una gara endurance che tipo di lavoro si svolge al simulatore, provando anche un circuito mai visto?
“Il lavoro è simile a quello che si fa con la F1, ossia sviluppare e imparare sempre meglio l’auto. I due mesi trascorsi dopo Monza sono serviti per capire i punti negativi di cui abbiamo sofferto quest’anno, vedremo se è servito”.

Come preparazione di un pilota, i due mesi cosa hanno comportato?
“Personalmente non ho avuto molte soste perché seguendo anche la F1 devi essere in pista per altre attività. Non sedere in macchina è sicuramente diverso, però ho lavorato al simulatore e con la 499P abbiamo percorso già tantissimi chilometri, quindi l’unico mio problema è che al Fuji non corro dal 2016; mi serviranno più giri per conoscere meglio il tracciato”.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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