WRC | Hyundai: quanti dubbi sulla gestione dei piloti in Cile

Toyota Racing ha vinto il terzo titolo iridato Costruttori WRC consecutivo al Rally del Cile, ossia a 2 eventi al termine della stagione 2023 che si concluderà a novembre con il Rally del Giappone. Una prova di forza durata 11 rally su 13, in cui ha annichilito Hyundai Motorsport e M-Sport, vincendo a oggi 8 rally sugli 11 disputati.

Se i meriti del team diretto da Jari-Matti Latvala sono evidenti, il Rally del Cile ha messo in evidenza errori o scelte discutibili da parte dei diretti rivali, quelli di Hyundai Motorsport, che hanno spalancato le porte alla conquista del titolo Costruttori a Toyota.

L’errore di fondo è nato la domenica mattina, con Teemu Suninen e Thierry Neuville rispettivamente secondo e terzo dietro l’imprendibile Ott Tanak. Il team di Alzenau ha concesso ai due piloti di lottare per il secondo posto, a patto che questi riportassero la macchina sana e salva al Parco Assistenza a fine giornata.

Arrivati alla PS15, la penultima prova delle 16 previste, Suninen ha commesso un errore in una curva destrorsa, finendo per rompere la sospensione anteriore destra. La sua gara è finita lì, permettendo a Neuville di salire al secondo posto e, soprattutto, Elfyn Evans al terzo, con Kalle Rovanpera quarto, guadagnando punti importanti.

Neuville, a quel punto secondo, s’è trovato nella Power Stage senza avere le gomme in uno stato di salute tale da poter ambire al massimo dei punti, 5, proprio per aver dato tutto nella stage precedente per salire al secondo posto nella lotta con il suo compagno di squadra.

A quel punto per le Toyota è stato facile portare a casa l’iride, grazie al primo e secondo posto nella Power Stage firmati rispettivamente da Kalle Rovanpera ed Elfyn Evans. Entrambi avevano salvaguardato le proprie gomme perché già sicuri di non poter guadagnare posizioni e la tattica ha pagato.

Dunque, per Hyundai, aver lasciato liberi di lottare Suninen e Neuville ha avuto un doppio prezzo da pagare: il primo con l’incidente del finlandese, il secondo con il titolo Costruttori servito a Toyota Racing su un piatto d’argento.

Teemu Suninen, Mikko Markkula, Hyundai World Rally Team Hyundai i20 N Rally1

Teemu Suninen, Mikko Markkula, Hyundai World Rally Team Hyundai i20 N Rally1

Photo by: McKlein / Motorsport Images

Ma non è tutto, perché se Hyundai all’inizio dell’ultima giornata di gara avesse concesso subito il secondo posto a Neuville senza portarlo a lottare con Suninen sino alla PS15, il belga avrebbe probabilmente risparmiato le sue gomme per la Power Stage, avendo l’occasione di firmare il miglior tempo.

Se così fosse stato, il belga sarebbe ancora oggi in lotta per il titolo iridato Piloti. Certo, con speranze più che risibili. Anzi, avrebbe avuto bisogno di una sorta di miracolo per poter vincere o addirittura arrivare al Rally del Giappone ancora in gioco. Eppure lo sport ha spesso insegnato che non è finita sino a quanto non è finita davvero.

Al termine del Rally del Cile Rovanpera ha 217 punti contro i 186 del compagno di squadra Elfyn Evans, unico rivale rimasto che si potrebbe frapporre fra sé e il secondo titolo mondiale della carriera. Neuville, invece, è a 155, dunque fuori matematicamente dalla lotta per appena 2 punti. Quei due punti che, vincendo la Power Stage, non avrebbe subìto come passivo.

Qualora il belga fosse riuscito a vincere l’ultima prova in Cile, oggi la classifica vedrebbe Kalle Rovanpera con un punto in meno, dunque 216, ma Thierry Neuville con 2 in più, che lo avrebbero portato a 157. In gioco per un punto, quindi troppo poco per sperare nel miracolo, ma sufficiente per non concludere la stagione in Cile, a 2 rally dalla fine sancendo così la supremazia dei rivali.

L’anno scorso, con Julien Moncet alla guida, si diceva che Hyundai avesse bisogno di una guida. A inizio 2023 è arrivato Cyril Abiteboul, manager che ha avuto modo di lavorare tanti anni in Formula 1, ma la situazione non solo non è migliorata. E’ addirittura peggiorata. A dirlo è il numero di vittorie ottenute dal team in questa stagione, solo una con Thierry Neuville vincitore in Sardegna, ma anche dagli errori fatti nella gestione dei piloti.

La domanda che viene da porsi è la seguente: partendo dal fatto che il team aveva necessità di una persona che desse la direzione da prendere, Cyril Abiteboul – per mancanza di esperienza in una categoria come il WRC, molto diversa dalla Formula 1 – è stata la scelta migliore possibile?

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Fonte: https://it.motorsport.com

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