WEC | Peugeot: quanto potrà cambiare la 9X8 nel 2024 con l’ala?

In Peugeot Sport non ci si ferma un minuto e si cercano sempre soluzioni per trovare quella competitività che ad oggi manca nell’avventura targata FIA World Endurance Championship.

I test svolti durante l’estate sono serviti per prendere decisioni che inizialmente erano ipotesi, poi concretizzatesi strada facendo. Alla 24h di Le Mans alcune idee erano già state rese note nelle chiacchierate non ufficiali con gli addetti ai lavori della Casa del Leone e dopo Monza, prima della pausa estiva, si è giunti ad una conclusione.

L’attuale 9X8 Hypercar non può essere riproposta con queste forme anche nel 2024 e ovviamente il cambiamento principale riguarderà quella cosa che non c’è mai stata: l’ala posteriore.

Fin dalla presentazione della vettura, avvenuta nell’ormai lontano 2021, il prototipo francese si era distinto per le linee futuristiche, innovative e molto coraggiose; in primis la mancanza di una componente aerodinamica che ormai è imprescindibile nelle vetture da corsa di un determinato spessore.

“Non volevamo un’ala posteriore” era il motto recitato dai tecnici transalpini e pure impresso sul bordo superiore centrale del retrotreno, che unito alla forma concava del cofano motore poteva aiutare a generare un carico aerodinamico altrimenti derivante dal solo diffusore e fondo vettura.

Peugeot Hypercar 9X8, dettaglio

Peugeot Hypercar 9X8, dettaglio

Photo by: Peugeot Sport

Nei primi test sono poi comparse due ulteriori appendici sopra i fanali nella parte superiore del passaruota, a conferma che qualcosa in più serviva, ma senza andare oltre e ribadendo la soddisfazione della correlazione tra i dati prodotti dalle simulazioni a quelli raccolti nella realtà.

Peugeot ha aspettato oltre un anno per omologare la 9X8 e portarla all’esordio in campionato, in un weekend pseudo-disastroso in quel di Monza, quando non solo il progetto si è rivelato acerbo, ma anche molto fragile. Tutti hanno continuato a storcere il naso e le modifiche apportate nel successivo inverno hanno purtroppo visto la LMH di Satory soffrire anche nelle prime gare del 2023.

Fra l’altro il concetto di questa Hypercar non era mai stato nascosto essere creato per provare a vincere la 24h di Le Mans, tant’è che la maggior parte delle prove hanno avuto luogo al Paul Ricard e a Monza, ossia i tracciati che più hanno similitudini con il Circuit de la Sarthe.

In effetti all’edizione del Centenario le 9X8 hanno fatto una figura più che dignitosa fino a domenica mattina, quando sono incappate per l’ennesima volta in problemi di natura tecnica, il vero Tallone d’Achille di questo mezzo, oltre quelli aerodinamici dovuti alle inusuali forme.

Maximilian Günther, Peugeot TotalEnergies, Peugeot 9X8

Maximilian Günther, Peugeot TotalEnergies, Peugeot 9X8

Photo by: DPPI

Preso atto che l’operazione di marketing del rinunciare all’ala posteriore non ha reso gli effetti sperati in pista, adesso sorge un altro ostacolo non da poco: cosa si deve fare per aggiungere questa famigerata parte mancante?

Nelle puntate video speciali che Motorsport.com vi ha proposto con Andrea Adamo, l’esperto Ingegnere piemontese ha più volte ribadito che la progettazione di una vettura da corsa è fatta mettendo in armonia tutte le componenti e parti, tra anteriore, sezione centrale e posteriore, e che ogni minima modifica deve essere inserita senza deragliare da tutto ciò. Per questo piazzare un alettone non basterà.

Una Hypercar omologata per 5 anni ha in concessione cinque gettoni (i cosiddetti ‘Joker’) da spendere per il suo sviluppo, a patto che non si stravolga il progetto originale; diversamente, bisogna capire con il Dipartimento Tecnico della FIA come e dove si può intervenire, mentre per quanto riguarda l’affidabilità, le modifiche sono libere.

Ecco perché, come spiegato sopra, una 9X8 dotata di fondo che genera una marea di carico, con un’ala posteriore aggiunta non è detto che possa diventare improvvisamente competitiva e stabile, perdendo quei saltellamenti visti più volte sui rettilinei e trovando una migliore messa a punto meccanica.

Di questo se ne è parlato anche al Fuji e il Direttore Tecnico, Olivier Jansonnie, ha ammesso che con i suoi colleghi è in corso una analisi approfondita dei regolamenti in collaborazione con FIA e ACO.

#93 Peugeot Totalenergies 9X8: Paul Di Resta, Mikkel Jensen, Jean-Eric Vergne

#93 Peugeot Totalenergies 9X8: Paul Di Resta, Mikkel Jensen, Jean-Eric Vergne

Photo by: Andy Chan

“La nostra posizione è sempre la medesima, vogliamo maggiore trasparenza e non possiamo fare aggiornamenti senza l’approvazione della FIA – ha detto – Non abbiamo ancora deciso cosa fare e ne stiamo parlando in riunioni private con loro e ACO. Loro sanno come la pensiamo e noi siamo consapevoli delle loro opinioni”.

Ora rimane da capire quanto a Peugeot possa convenire ripensare l’attuale 9X8 con l’ala posteriore e una nuova veste aerodinamica, ridisegnando l’intero pacchetto e chiaramente anche il fondo, mettendo mano pure alle ruote – si parla di cerchi più simili a quelli di Ferrari o Toyota – oppure voltare pagina e portare qualcosa di completamente nuovo, di fatto omologando una versione ‘B’ o ‘Evo’ della 9X8 e beneficiando quindi di altri 5 gettoni per il nuovo corso.

Sono tutti aspetti che comportano investimenti economici e in Stellantis Motorsports le risorse non sono mancate in questi due anni di 9X8, ma senz’altro non ci si può accontentare del solo podio centrato dalla #93 di Mikkel Jensen/Jean-Eric Vergne/ Paul Di Resta alla 6 Ore di Monza del luglio scorso.

Con la dichiarazione d’intenti di Pescarolo Sport di essere il primo team clienti per Peugeot ed iscriversi al WEC 2024, naturalmente la posta in gioco si alza e l’obbligo di fornire qualcosa di competitivo e – specialmente – solido ora diviene priorità. Anche perché, come dicevamo prima, al netto dei guai aerodinamici, la 9X8 si è fin da subito mostrata troppo fragile per più e più volte, cosa che nell’endurance non porta da nessuna parte.

Peugeot 9X8 LMH, Pescarolo Sport

Peugeot 9X8 LMH, Pescarolo Sport

Photo by: Pescarolo Team

Qualcuno afferma che solo gli stolti non cambiano idea, altri preferiscono morire fedeli ai propri principi: la linea di demarcazione è molto sottile, già vedere una 9X8 con un vestito differente sarebbe molto curioso, pensando allo spettacolo di cui si potrebbe godere in pista con altre due (o tre) auto a giocarsela per il successo. Senza dimenticare che molto dipenderà dal Balance of Performance, ma questa è un’altra storia.

Ricordando che anche ad inizio anni ’90 la fu Peugeot 905 non cominciò affatto bene la sua avventura tra i prototipi, c’è da augurarsi che a Satory abbiano intrapreso finalmente la strada giusta per scacciare quei fantasmi che in tante menti riportano a progetti meno gloriosi, come ad esempio la recente Nissan LMP1.

Attendiamo quindi gli sviluppi dopo la 8h del Bahrain che a novembre metterà il sigillo sulla stagione 2023; il 2024 di Peugeot partirà già nelle settimane successive e a dicembre vedremo quali saranno le novità proposte per la 9X8.

Fonte: https://it.motorsport.com

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