WRC | Hyundai: bene Tanak, ma per battere Toyota serve di più

Il mercato piloti per il WRC 2024 sembrava dover essere una transizione verso il futuro, quando i contratti grossi sarebbero terminati e, almeno sulla carta, avremmo potuto assistere a una rivoluzione. Invece il ritorno di Ott Tanak in Hyundai dopo appena un anno in M-Sport ha cambiato gli scenari.

Hyundai Motorsport ha appena dovuto incassare un doppio colpo da KO: Toyota Racing ha vinto il titolo iridato Costruttori con ben 2 rally d’anticipo anche grazie a un mancato gioco di squadra del team di Alzenau e, come se non bastasse, lo stesso errore ha portato Thierry Neuville a uscire dai giochi nella lotta per il titolo iridato Piloti, ora un affare esclusivo tra Kalle Rovanpera ed Elfyn Evans.

L’anno ancora in svolgimento è stato per Hyundai molto complicato. Una sola vittoria, quella di Neuville in Sardegna, tanti podi del belga, ma anche prestazioni che, se confrontate in generale con quelle delle Toyota, non possono essere ritenute sufficienti. La classifica attuale del Mondiale Costruttori parla chiaro: 106 i punti di differenza tra la Casa giapponese e quella coreana.

Sia ben chiaro: la tragedia che ha colpito il team lo scorso 13 aprile, ovvero la scomparsa di Craig Breen a causa di un incidente occorso nei test pre-evento del Rally di Croazia, ha avuto un peso dal punto di vista morale. Ma il team è mancato dal punto di vista tecnico e gestionale, sebbene rispetto all’anno scorso siano arrivati Cyril Abiteboul – il team principal – e il nuovo direttore tecnico François-Xavier Demaison dopo la breve esperienza in Formula 1 con Williams.

Il ritorno di Ott Tanak ad Alzenau dopo appena una stagione in M-Sport è una grande notizia per Hyundai. Tornerà ad avere una line up piloti che può essere equiparata allo squadrone Toyota pur non avendo ancora annunciato chi sarà il pilota (o i piloti…) che affiancheranno Neuville e l’estone nella prossima stagione.

 

Il materiale umano a livello di pilotaggio sarà di un lignaggio ben superiore a quello attuale e, va detto, quello sarà un punto di partenza su cui ricostruire. Ma non basta e non basterà se attorno non saranno fatte altre manovre per cambiare le cose.

Nel corso del 2023 Hyundai ha palesato errori di tattica, di gestione delle situazioni con i propri equipaggi come abbiamo potuto notare in Cile. Ma c’è di più. Non è solo questione di ordini di scuderia, ma anche di avere una vettura, in questo caso la i20 N Rally1, che possa essere più vicina – se non alla pari – nelle prestazioni con le eccellenti Toyota GR Yaris Rally1.

Addirittura, almeno per ora, la i20 è la vettura meno vincente della stagione. M-Sport e Tanak hanno portato al successo la Ford Puma Rally1 per 2 volte (Svezia e Cile), quindi una vittoria in più rispetto alla vettura coreana.

La i20, almeno nelle mani di Neuville, ha mostrato di avere potenziale su quasi tutti i percorsi affrontati sino a ora nel 2023. Un paio di vittorie sono sfuggite per errori del pilota, ma altre – ed è bene sottolinearlo – sono state frutto di un’affidabilità non ancora ai livelli di quella raggiunta quest’anno da Toyota.

 

Dopo aver vinto il titolo Costruttori in Cile, il team principal di Toyota Racing, Jari-Matti Latvala, ha sottolineato con orgoglio proprio questo fatto: “Credo che la parte più importante, quella che ci ha permesso di portare a casa il titolo, sia stata l’affidabilità. Siamo stati in grado di portare al traguardo le vetture diverse volte e credo che per vincere il titolo sia un aspetto cruciale”.

“Quando le Rally1 hanno fatto il loro esordio nel WRC, ossia nel 2022, eravamo forti, ma abbiamo notato di avere dei punti deboli soprattutto sullo sterrato più ruvido. A quel punto abbiamo lavorato su quell’aspetto e siamo riusciti a migliorare la vettura in quelle condizioni”.

“E’ stato davvero bello da vedere e credo che questo continuo sviluppo e l’approccio per realizzare vetture sempre migliori ci abbia aiutato non poco a vincere i titoli”.

Un’istantanea che fotografa la differenza di affidabilità tra Toyota e Hyundai è il passaggio di Thierry Neuville e Sébastien Ogier sullo stesso avvallamento che ha portato il belga al ritiro al Rally dell’Acropoli. Sulla Hyundai di Neuville la sospensione anteriore destra è letteralmente collassata, mentre quella di Ogier – il quale aveva preso lo stesso buco con veemenza – ha riportato solo qualche danno, permettendo all’8 volte iridato di chiudere la prova e di sottolineare come la GR Yaris fosse stata solida a reggere a una compressione del genere.

Spesso le piccole cose fanno la differenza. Soprattutto nel Motorsport. Il diavolo sta nei dettagli. Ad Alzenau dovrebbero pensare a cercare il proprio, non lasciare nulla al caso per tornare a pungere come nel biennio in cui riuscì a portare a casa due titoli mondiali Costruttori.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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