WEC | Ecco come funziona la gestione delle 963 clienti di Porsche

Quest’anno la Casa di Weissach tornata ai vertici delle competizioni sportscar per la prima volta dopo la conclusione del suo programma di grande successo 919 Hybrid nel 2017. In questa occasione, la presenza di Porsche va al di là del semplice team ufficiale, con una serie di privati che utilizzano la 963 LMDh nel FIA WEC e nell’IMSA come clienti.

Le regole LMDh sono state concepite in modo da consentire ai costruttori di fornire le loro auto a team indipendenti e Porsche è stata molto chiara fin dall’inizio sul fatto che sarebbe stata una parte fondamentale del suo progetto. Ma la gestione di un programma di auto del genere è tutt’altro che semplice, soprattutto quando il team ufficiale assorbe così tante risorse.

Porsche se n’è accorta presto, quando i problemi della catena di approvvigionamento hanno costretto a ritardare il primo lotto di consegne ai clienti. Solo alla fine di aprile le prime due 963 destinate a loro sono state finalmente consegnate a Jota e JDC-Miller, a pochi mesi dall’inizio della stagione 2023.

Tuttavia, le vetture fornite da Porsche potevano essere iscritte in gara immediatamente, senza bisogno di test preliminari. Ciò significa che Jota ha potuto far debuttare la sua 963 nel WEC a Spa a maggio, mentre JDC-Miller ha portato la sua auto nell’IMSA solo poche settimane dopo a Laguna Seca. Proton si è unita a loro a partire da luglio e ha ottenuto il primo podio per una 963 clienti a Road Atlanta, lo scorso fine settimana, nel finale di stagione dell’IMSA con la Petit Le Mans.

Per utilizzare la 963, Jota, JDC-Miller e Proton ricevono da Porsche un manuale che contiene tutte le informazioni necessarie per gestire la vettura. Dalle conoscenze tecniche di base ai dettagli specifici sulle modifiche che possono apportare, il manuale è la guida di riferimento per i team che gestiscono la 963 come clienti.

“Abbiamo un catalogo che diamo ai clienti – ha dichiarato a Motorsport.com Urs Kuratle, direttore di Porsche LMDh – Quando il cliente riceve la sua auto la prima volta, gli forniamo un set-up di base in modo che non parta da un foglio bianco. Hanno esattamente la stessa auto ufficiale del Team Penske, esattamente gli stessi strumenti e hanno anche accesso ai simulatori”.

The 963 is designed to be plug and play for customer teams to run with minimal testing and race against the works cars

The 963 is designed to be plug and play for customer teams to run with minimal testing and race against the works cars

Photo by: Porsche

Per assistere ulteriormente le loro operazioni durante i weekend di gara, Porsche dispone anche di un team di assistenza clienti dedicato, gestito dal suo partner per i telai Multimatic. Operando in modo simile al programma GT3 di qualsiasi altro costruttore, Porsche fornisce due ingegneri e un meccanico Multimatic ai team clienti in ogni gara del WEC. Attualmente sono condivisi da Jota e Proton e garantiscono una linea di comunicazione diretta tra i team clienti e Multimatic.

Porsche dispone anche di un team operativo presso la sede centrale di Weissach che può essere chiamato per un ulteriore supporto, con Multimatic che funge nuovamente da intermediario tra il costruttore tedesco e i suoi clienti.

“Prima di tutto, per l’assistenza ai clienti diretta e l’approccio una volta che le auto sono nelle loro mani, se ne occupa la squadra dedicata che è gestita da Multimatic. Quindi, se Jota e Proton hanno un problema, si consultano e lo risolvono da soli. Lavorano con gli addetti all’assistenza clienti, che sono vestiti come quelli di Porsche ma provengono da Multimatic”.

“Se i tecnici di Multimatic non riescono a risolvere il problema, abbiamo una sala operativa a Weissach dove ci sono un gruppo di ingegneri, tecnici del motore a combustione, del cambio, delle sospensioni e tecnici del software”.

“Se gli ingegneri in pista non trovano una soluzione, hanno questi ragazzi di supporto a casa. Quindi a Weissach c’è un ufficio che supporta Porsche Penske Motorsport e loro supportano Multimatic, non direttamente i clienti ma Multimatic”.

“Idealmente, il team è in grado di risolvere il problema da solo. In caso contrario, il personale di assistenza clienti può farlo. Se così non fosse, il problema tornerebbe a Weissach, a quel gruppo di persone che supportano Penske in pista”.

Questo accordo significa che Porsche Penske Motorsport non interferisce con gli altri team, lasciando ai clienti la libertà di gestire tutto per conto proprio. Ma il team ufficiale può intervenire se le circostanze lo giustificano.

Customer teams have support systems in place that means they don't have to direct troubleshooting requests to the works team, Kuratle explains

Customer teams have support systems in place that means they don’t have to direct troubleshooting requests to the works team, Kuratle explains

Photo by: Porsche

“Se un cliente fa fatica o si trova a un secondo di distacco, e il cliente, compresa Porsche AG in Germania, non riesce a spiegarne il motivo, allora gli chiediamo se vogliono che controlliamo i dati assieme”.

“In questo modo abbiamo i dati dal team cliente e poi ci assicuriamo che non siano ultimi, perché ciò che non va bene è che una Porsche sia davanti e l’altra dietro. Ma abbiamo bisogno che il team ci permetta di farlo”.

Se la gestione di una vettura LMDh con un complesso sistema ibrido si è rivelata finora difficile per i costruttori, si può immaginare quanto diventi arduo per un team privato riuscire a fare altrettanto. Per Jota, che ha una vasta esperienza coi prototipi LMP2, il passaggio alla Classe Hypercar con la Porsche LMDh ha rappresentato un’importante balzo in avanti con tanto da imparare.

“È molto complicato – ha dichiarato a Motorsport.com il team principal di Jota, Dieter Gass – È un grande passo avanti rispetto alla LMP2. Direi che non c’è nulla da paragonare. I sistemi da analizzare offrono tante possibilità e richiedono molti studi e input. Questa è davvero la grande, grande differenza. Il resto, come ad esempio la parte convenzionale della vettura, non è troppo diverso”.

“La Porsche offre molte possibilità di regolazione, il che è positivo da un lato. Ma questo ha anche degli aspetti negativi. C’è il rischio di perdersi in tutte queste possibilità. Ma anche se abbiamo più opzioni nella messa a punto meccanica, la grande, grande differenza rispetto alla LMP2 è rappresentata dai sistemi e questo è un aspetto che ha richiesto un po’ di tempo per essere controllato”.

Considerato il numero di costruttori che partecipano al WEC in questa stagione e che ne seguiranno altri nel 2024, tra cui Alpine, BMW e Lamborghini, si potrebbe pensare che i team privati non abbiano alcuna possibilità di competere con i loro rivali meglio finanziati. Ma il programma LMDh di Porsche è stato progettato per fornire ai clienti attrezzature e strutture di pari livello, e sia Jota che Proton hanno grandi ambizioni nel WEC.

Gass, che in passato ha diretto il reparto motorsport di Audi, ritiene che la gestione di un team privato più piccolo e più snello presenti diversi vantaggi, anche se ci sono alcuni svantaggi nel non progettare e produrre la vettura in proprio.

“In un’azienda più piccola si ha molta più flessibilità, linee di comunicazione e responsabilità molto chiare. In una piccola squadra e in una squadra da corsa pura, tutti sono molto concentrati sul lavoro e sul far andare la macchina più veloce”.

 

Photo by: Porsche

“Se hai un buon gruppo di persone, come noi, puoi davvero fare progressi sulla macchina. È semplicemente piacevole lavorare in squadra con quelli che abbiamo. Lo svantaggio è che ci sono alcune restrizioni nel budget. Il nostro è buono ma, come si dice in Germania, gli alberi non crescono fino al cielo”.

“Quindi ci sono alcune limitazioni in più rispetto a quelle che si hanno in un team ufficiale. Ci sono cose che si vorrebbero provare e fare, ma non si può: alcune cose perché fanno parte dell’omologazione e si è legati ad essa, ma anche altre perché non fanno parte del pacchetto clienti”.

Se da un lato c’è un discreto grado di collaborazione tra il team ufficiale e quello clienti, dall’altro c’è anche una sana rivalità tra loro, cercando di battersi a vicenda utilizzando lo stesso equipaggiamento.

“Noi, come Porsche AG, vogliamo che la 963 sia in testa – aggiunge Kuratle – Le persone del gruppo Porsche Penske Motorsport che lavorano per noi vogliono essere le prime di Porsche. Jota vuole essere la prima a sua volta”.

“Se si considera l’unica gara IMSA a Mosport, JDC era quarta e le nostre auto ufficiali di Penske erano 5a e 7a. Quindi la Porsche Penske Motorsport ha terminato la gara dietro al nostro cliente, dunque naturalmente non hanno gradito. Vogliono essere i più veloci”.

“È una strada a doppio senso perché se è troppo aperta tra i team non funziona. Io chiedo sempre: se tu, come Jota, trovassi qualcosa che ti porta due decimi in più domani, lo condivideresti con noi? Spesso la risposta è no”.

La rivalità tra gli squadroni Porsche significa che ci sono restrizioni alla condivisione dei dati tra Penske, Jota e Proton, a meno che non ci sia un problema tecnico serio da affrontare.

“Ci sforziamo di avere una collaborazione molto stretta, e lo facciamo – dice Gass – Ma non stiamo realmente scambiando dati. Li supportiamo con informazioni e siamo pronti a fornire dati in caso di problemi, ad esempio, e ovviamente lo facciamo”.

Proton trio Bruni, Tincknell and Jani claimed the first customer 963 podium at Petit Le Mans

Proton trio Bruni, Tincknell and Jani claimed the first customer 963 podium at Petit Le Mans

Photo by: Porsche

“Ma in termini di sviluppo e prestazioni, finora si è trattato di essere rivali. Penske ha la sua esperienza e conoscenze, mentre noi coltiviamo le nostre. Per il momento, tutti vogliono mantenere le proprie”.

Porsche fornisce attualmente quattro vetture per clienti nel WEC e nell’IMSA. Jota e JDC-Miller gestiscono una 963 rispettivamente nel WEC e nell’IMSA, mentre Proton schiera una vettura ciascuno in entrambi i campionati. Sia Jota che Proton hanno in programma di espandere la loro presenza nel 2024, il che significa che il prossimo anno ci sarà un numero significativamente maggiore di Porsche sulla griglia di partenza, in particolare nelle gare di 24h a Le Mans e Daytona.

Tuttavia, mentre Porsche si sta preparando ad ampliare la propria capacità produttiva per il prossimo anno, nessun altro marchio si è finora fatto avanti per fornire le proprie auto ai clienti. Porsche spera che altri costruttori seguano il suo esempio e avviino i propri programmi LMDh per i clienti nei prossimi anni.

“Sappiamo sempre che c’è qualche trattativa nel paddock e anche una discussione aperta e amichevole che abbiamo con tutti gli altri addetti ai lavori – spiega Kuratle – Sono sicuro che saranno in grado di farlo, sono disposti a farlo e avranno dei clienti”.

“Non ci sono centinaia di clienti in grado di gestire un programma LMDh, ma alcuni sì e sono sicuro che lo faranno, almeno mi auguro. E’ un bene per lo sport”.

Resta da vedere se in futuro altri costruttori decideranno di fare il salto e mettere le loro auto a disposizione dei privati, ma i team clienti hanno già aggiunto una dimensione in più a questa nuova era delle corse a ruote coperte. Per Jota, arrivare anche a condurre la 24 Ore di Le Mans alla sua seconda uscita con una Hypercar, è uno dei momenti memorabili del 2023, che non sarebbe stato possibile se Porsche avesse deciso di puntare tutto sul suo team ufficiale.

Jota thrilled by briefly leading at Le Mans on only its second Hypercar outing, and the customer cars have already added a new dimension to the new era

Jota thrilled by briefly leading at Le Mans on only its second Hypercar outing, and the customer cars have already added a new dimension to the new era

Photo by: Marc Fleury

Fonte: https://it.motorsport.com

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