Lamborghini: Huracán EVO2 promossa, non arriveranno piloti Audi

Con l’ultimo evento del DTM si è ufficialmente conclusa la prima stagione di competizioni internazionali per Lamborghini Squadra Corse con la nuovissima Huracán GT3 EVO2.

La vettura, presentata al pubblico solamente un anno fa in occasione delle Grand Finals, ha fatto il suo esordio in quel di Daytona nel gennaio scorso, in una 24h difficile per via del Balance of Performance ancora non adeguatamente stabilito per questo modello, che poi ha presenziato in altre competizioni come GT World Challenge, 24h del Nürburgring, DTM, GT Open e via dicendo.

Proprio nella serie tedesca è arrivata la prima affermazione nell’esordio di Oschersleben, segno che il mezzo poteva essere competitivo, pur soffrendo di qualche noia di troppo nelle corse di Endurance Cup del GTWC.

Per fare un bilancio, Motorsport.com – assieme ad altri giornalisti – ha incontrato Rouven Mohr, Chief Technical Officier di Lamborghini Squadra Corse, e il Responsabile del Motorsport, Giorgio Sanna, che hanno tirato le somme di questa prima annata dove la Huracán GT3 EVO2 ha sfiorato il titolo nel DTM con Mirko Bortolotti.

Rouven Mohr, Lamborghini Squadra Corse Chief Technical Officer

Photo by: Lamborghini Squadra Corse

Rouven Mohr, Lamborghini Squadra Corse Chief Technical Officer

Nonostante qualche problema, la Huracán GT3 EVO2 si è mostrata una bella vettura, siete contenti?
RM: “Il potenziale c’era e siamo stati competitivi in tutti i campionati cui abbiamo preso parte. All’inizio abbiamo sofferto per qualche guaio, specialmente con il BoP, cosa che può accadere quando arrivano modelli nuovi perché si tende a basare i parametri su quelli vecchi. Anche altri hanno sofferto, oltre a noi, ma penso faccia parte del gioco. Purtroppo a Daytona non abbiamo avuto modo di lottare allo stesso livello coi rivali, però in generale la stagione ci ha visto competitivi, per cui posso dire che siamo contenti”.

Qual è stato il principale problema per questa vettura?
RM: “Più che problema si è trattato di affrontare qualche sfida, sia per noi che per i tecnici che dovevano determinarne il BoP. Il motore con la nuova presa d’aria, il restrittore singolo e il doppio attuatore hanno messo tutti davanti ad una novità che ha richiesto tempo per essere compresa al meglio e valutata con i giusti parametri di BoP, come ad esempio la misura del restrittore”.

Cosa vi ha soddisfatto subito, invece?
RM: “La vettura c’è sempre stata in termini di velocità in curva, efficienza in frenata e prestazioni generali, a Daytona mancavano velocità di punta ed erogazione di coppia, ma erano legate a quanto detto prima”.

#63: Iron Lynx, Lamborghini Huracan GT3 EVO2, GTD PRO: Jordan Pepper, Andrea Caldarelli

Photo by: Art Fleischmann

#63: Iron Lynx, Lamborghini Huracan GT3 EVO2, GTD PRO: Jordan Pepper, Andrea Caldarelli

Avete pensato a qualche sviluppo per il prossimo anno?
RM: “Nel 2024 partiremo con le basi gettate quest’anno, stiamo valutando quali possono essere i potenziali miglioramenti da apportare tenendo conto di omologazione ed evoluzioni consentite. Sicuramente ad inizio stagione ci sono stati problemi con i freni e alcune difficoltà sulla guidabilità. Ma sono tutti discorsi che faremo da qui a dicembre”.

Siete contenti dei nuovi team che hanno preso parte alle serie GT con Lamborghini?
RM: “Sinceramente penso che tutti abbiano superato le aspettative. Solitamente, quando si parte con una nuova squadra, bisogna prima regolarsi sul conoscere bene l’auto e le modalità di lavoro delle parti. Ci sta qualche difficoltà iniziale, ma SSR Performance è riuscita a vincere subito nel DTM ed Iron Lynx è salita sul podio, con la difficoltà di lavorare in parallelo sulla LMDh. Quindi sicuramente c’è soddisfazione per quanto fatto”.

Riguardo agli impegni futuri, pensate di portare uno dei team con supporto ufficiale alla 24h del Nurburgring?
RM: “E’ nostra intenzione esserci, ma al momento è presto per parlare di un team o di un programma dedicato. Ci stiamo lavorando e lo annunceremo a tempo debito, sicuramente il fatto di esserci stati nel 2023, con prestazioni competitive, ma rallentati da episodi sfortunati come forature e quant’altro, è una sorta di capitolo rimasto aperto per noi”.

Giorgio Sanna, Head of Lamborghini Motorsport, Mirko Bortolotti, SSR Performance

Photo by: Alexander Trienitz

Giorgio Sanna, Head of Lamborghini Motorsport, Mirko Bortolotti, SSR Performance

Quante EVO2 ci sono attualmente in azione?
GS: “In tutto il mondo ne abbiamo più o meno 40, un numero simile al modello precedente. Dal punto di vista commerciale siamo molto contenti, sappiamo che alcuni hanno passato più tempo a capirla perché è una vettura più sofisticata rispetto alla EVO1. Inoltre anche la questione BoP ha allungato i lavori”.

Dopo la competitività c’è stata per tutti…
GS: “Dividerei a stagione in due parti: nella prima si è lavorato sulla comprensione del prodotto, nella seconda abbiamo cominciato a raccogliere successi in DTM, GT Open e CIGT. Nel GTWC in Classe PRO abbiamo avuto qualche situazione avversa che non ci ha permesso di ottenere quanto previsto, vincendo però la Silver Cup con GRT, che si è imposta pure alla 24h di Spa”.

Risultati che vi danno fiducia…
GS: “Significa che siamo sulla giusta strada, l’auto va bene e ha del potenziale, dobbiamo ancora affinare alcune cose. Continueremo a fornire il massimo supporto ai nostri team clienti e penso che ci ripresenteremo al via ancor più forti”.

#58 GRT - Grasser Racing Team Lamborghini Huracan GT3 EVO2: Fabrizio Crestani, Sam Neary, Gerhard Tweraser, Ricky Capo

Photo by: Eric Le Galliot

#58 GRT – Grasser Racing Team Lamborghini Huracan GT3 EVO2: Fabrizio Crestani, Sam Neary, Gerhard Tweraser, Ricky Capo

Avete già pensato al programma LMGT3 del WEC, dove avete Iron Lynx in Hypercar?
GS: “Il fatto di essere rappresentati da più di un team, oltre al già noto Iron Lynx, non dipende da noi. Come potete immaginare le richieste sono tante, ma il tutto dipende da quanti posti FIA e ACO lasceranno ai Costruttori. Aspettiamo l’elenco iscritti finale per capire cosa si potrà fare in base alle vetture presenti, e se ci sarà modo di aggiungere un’altra squadra ad Iron Lynx”.

In ottica GT e LMDh, avete pensato a qualche pilota proveniente da Audi Sport, visto che chiuderà il programma?
GS: “In questo momento non è programmato, abbiamo già un certo numero di piloti ufficiali e siamo comunque un gruppo ristretto perché tutto dipende dalle vetture e dai programmi che ci sono in giro per il mondo, per i quali dobbiamo fornire supporto secondo quelle che sono le nostre capacità. Al momento siamo contenti di quelli che abbiamo, ci sarà qualche volto nuovo in arrivo per la LMDh che potrà essere impiegato anche in GT3”.

RM: “Aggiungo che essere un’azienda ristretta comporta scegliere bene quali team supportare e con quali piloti, tenendo conto delle priorità e del potenziale. La forza di una squadra la si fa assieme”.

Clemens Schmid, Grasser Racing Team Lamborghini Huracán EVO GT3

Photo by: Alexander Trienitz

Clemens Schmid, Grasser Racing Team Lamborghini Huracán EVO GT3

Ci sarà qualche promozione in GT3 dal programma giovani di Lamborghini?
RM: “Certamente, ma dobbiamo tenere conto che i campionati GT3, come il DTM e il GTWC, sono di altissimo livello e per competere per il vertice serve il meglio. Ma è anche vero che la nostra filosofia è scovare e fare crescere i giovani talenti tramite il Super Trofeo, con un percorso tra le serie GT”.

GS: “Penso che l’obiettivo sia sempre stato raggiunto in questi anni. Da quando c’è Squadra Corse abbiamo sempre voluto creare opportunità per i giovani talenti, senza però dimenticare che il livello del GT3 ogni hanno è sempre cresciuto tanto, anche per via di piloti che arrivano da F1, F2 e LMP1, con esperienza e velocità nelle loro mani”.

Qual è il percorso migliore?
GS: “Per un ragazzo che arriva dalle categorie minori non è semplice fare il salto in una serie di così alto livello, quindi il percorso si snoda tra CIGT, GT Open, ADAC GT Masters e poi GTWC, dandogli modo di fare un passo per volta e non bruciarsi subito. Alla fine si arriva a confrontarsi coi migliori del mondo in questa categoria ed emergono le capacità. Non parlo solo di velocità, ma anche di consistenza e modo di lavorare sia in auto che ai box. Per diventare un pilota ufficiale bisogna meritarselo”.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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