Dakar | Al-Attiyah: “Non voglio più salire su questa macchina”

La Dakar 2024 non è certo andata secondo i piani di Nasser A-Attiyah, ma il qatariota ha acceso un vero e proprio incendio in casa Prodrive dopo il secondo ritiro arrivato oggi a causa dell’ennesimo cedimento di una sospensione sulla sua Hunter.

Al-Attiyah, tornato al bivacco dopo essersi fermato nel corso della Tappa 9, ha rilasciato dichiarazioni tanto brevi quanto al vetriolo nei confronti della vettura che guida e che è realizzata da Prodrive, la stessa engineering che costruirà le vetture che dal 2025 lotteranno per conquistare il rally raid più celebre al mondo sotto il marchio Dacia.

“Mi dispiace, ma non voglio più tornare su quella macchina”, ha subito messo in chiaro il pluri vincitore della Dakar. “Ho deciso, sono venuto solo per ringraziarvi e stasera torno a casa”, ha detto in un’intervista dopo essere sceso dall’auto sulla nona prova speciale della gara. “Quest’anno, per la Dakar, ho imparato qualcosa, sapete, nella mia vita e, sì, questo non accadrà mai più”.

La rabbia del campione del mondo in carica era palpabile, poiché sperava di ottenere un buon risultato in una delle gare che considera sua per la vicinanza al Qatar, ma dopo una “lunga discussione” con il team, ha deciso di lasciare il campo di Al-Ula per tornare a casa e prepararsi per il campionato di tiro al piattello in vista dei Giochi Olimpici del 2024 a Parigi, a cui spera di partecipare.

Dopo essersi intrattenuto con un piccolo gruppo di media, tra cui Motorsport.com, Nasser-Al Attiyah ha avuto un incontro di un’ora con i vertici del team e, dopo la sua partenza per l’aeroporto in auto con uno dei suoi amici più stretti, il direttore della Prodrive, David Richards, è stato interpellato sulla situazione.

Quando gli è stato chiesto se avesse parlato con il qatariota, ha detto di aver “trascorso del tempo con Nasser”, che ha notato essere “triste”, poiché si trattava di una gara molto importante per lui: “Penso che dobbiate capire che questa è la sua gara, è con tutti i suoi amici in questa zona vicina al Qatar: tutti gli mandano messaggi, sui social media, ovunque”.

“È una volta all’anno e so come ci si sente, come quando si tratta della 24 Ore di Le Mans. Si ha la possibilità di vincerla una volta all’anno, e conosco la sensazione che si prova quando va male”, ha spiegato il responsabile del team britannico. “È una grande disperazione, e posso immedesimarmi, posso capire come ci si sente”.

Le loro strade continueranno ad incrociarsi anche il prossimo anno, perché in cinque volte vincitore della Dakar ha già firmato un accordo con la Dacia, il cui programma sarà sempre supportato dalla Prodrive. Richards comunque è convinto che domani, a freddo, il qatariota vedrà già le cose da un’altra prospettiva: “Penso che quando si sveglierà domani comincerà a valutare meglio le cose”.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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