Patente A e B, che moto posso guidare

Guidare una moto è un’esperienza adrenalinica ed emozionante ma per farlo, ovviamente, c’è bisogno della patente giusta che si adatti alla potenza e alla cilindrata del mezzo che si intende guidare. Il 18 settembre 2023 è entrato in vigore un decreto, il “Disciplina dell’accesso graduale, senza esame, alle patenti di categoria A2 ed A”, che mira a snellire la burocrazia, rendendo possibile mettersi alla guida di alcuni veicoli a due ruote senza un esame.

Questo varia a seconda della potenza e tipologia della moto. La patente per le moto è la A, che si suddivide in diversi sottogruppi: A1, A2, A e AM. Inoltre, non dimentichiamoci che chi è in possesso della patente B può guidarne alcune: quali? E qual è il costo da sostenere per chi vuole prendere la patente A? Sciogliamo ogni dubbio. Ogni patente permette la guida di diverse moto, a seconda della cilindrata e della potenza.

Patente A, quali moto posso guidare

Come abbiamo detto, per avere accesso ad alcune tipologie di patenti, ovvero la A2 e la A, non è più necessario sostenere un esame, se si è già in possesso di quella della categoria inferiore da almeno due anni. Se si ha già conseguito la patente A1, quindi, si può accedere alla A2 e dalla A2 alla A seguendo un corso.

La prima patente che si può prendere, la AM, corrisponde all’ex “patentino”, conseguibile a 14 anni, e consente di guidare ciclomotori a 2 o 3 ruote e quadricicli leggeri che siano di una cilindrata minore ai 50 cc oppure che siano meno potenti di 4 kW, la cui velocità massima non superi i 45 km/h.

La A1, invece, si può ottenere a 16 anni e permette di guidare:

  • motocicli dalla massima potenza di 11kW, una cilindrata massima di 125 cm³ e un rapporto peso/potenza minore di 0,1 kW/kg;
  • macchine agricole che stiano sotto i limiti di sagoma previsti per gli autoveicoli;
  • tricicli di potenza inferiore ai 15kW.

La patente A2 permette di guidare ogni motociclo inferiore ai 35 kW e abbia un rapporto peso/potenza che non superi i 0,2 kW/kg e non siano derivati da una versione che sviluppi il doppio della potenza massima.

Con la patente A, nota anche come A3, quindi, si può guidare ogni tipo di veicolo che richiede una patente A1, A2, A e AM.

I costi

Un esame per la patente, oltre il tempo e l’impegno necessari, richiede anche un investimento economico. Ci sono i bolli, l’esame teorico e quello pratico e, se si vuole, si segue il corso presso l’autoscuola. Proprio come accade per la patente B, infatti, si può scegliere se seguire l’intero percorso da soli o se avvalersi della scuola guida.

Nel primo caso, in cui si mira a conseguire la patente in modo autonomo, si deve versare una quota fissa di 150 euro per la Motorizzazione Civile e poi seguire delle lezioni pratiche – obbligatorio un minimo di sei ore – con un istruttore abilitato per una cifra che si aggira intorno ai 300 euro. Se si sceglie di sostenere il percorso in autonomia, quindi, bisogna prevedere una spesa di 450 euro.

Nel caso di frequentazione di una scuola guida, invece, i costi sono nettamente superiori ma si guadagna in termine di tempistiche ridotte notevolmente. Per sostenere entrambi gli esami, è da mettere in conto una spesa di circa 1000 euro mentre se si ha già la patente A2 o B, è necessario sostenere solo l’esame pratico e il costo totale si aggira intorno ai 700 euro.

Quali moto posso guidare con la patente B

Chi è in possesso della patente B può guidare anche dei motocicli. Si tratta di:

  • motocicli fino ai 125 cm3 che abbiano un massimo di potenza di 11 kW e un rapporto potenza/peso non superiore a 0,1 kW/kg – valido solo in Italia;
  • tricicli di potenza superiore ai 15 kW, a patto che il guidatore abbia almeno 21 anni – valido solo in Italia;
  • veicoli conducibili con la patente B1, quindi i quadricicli a motore, e AM.

Fonte: https://motori.virgilio.it

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