Svolta per le auto storiche a Milano: dove potranno circolare

Che i limiti alla circolazione per le auto più inquinanti siano sempre più stringenti è ormai un fatto noto. Da un lato troviamo i legislatori (nazionali e sovranazionali) che licenziano norme con limiti massimi di emissioni di gas nocivi sempre più bassi (l’ultima è la direttiva comunitaria Euro 6d); dall’altro le amministrazioni locali che puntano a rendere i centri storici delle città totalmente pedonali (o, quanto meno, senza più auto diesel in giro).

L’Amministrazione comunale di Milano, ad esempio, ha stabilito che dal 1 ottobre 2019 all’interno della cosiddetta “Area Bnon possano più circolare le auto diesel non omologate alla direttiva Euro 4 (o superiore), mentre dall’ottobre 2022 il blocco alla circolazione verrà esteso a tutte le auto diesel Euro 0, Euro 1, Euro 2, Euro 3, Euro 4 ed Euro 5 con filtro antiparticolato installato dopo il 1 aprile 2019. Per le auto benzina, invece, il blocco interesserà solamente le auto Euro 0, Euro 1 ed Euro 2.

La Giunta comunale guidata dal Sindaco Beppe Sala ha però previsto delle eccezioni riguardanti le auto storiche. In una recente delibera, infatti, si prevede che dal 1 giugno 2020 tutte le auto storiche immatricolate più di 40 anni fa e regolarmente in possesso di Certificato di Rilevanza Storica riportato sul libretto di circolazione possono circolare senza alcuna limitazione all’interno dell’Area B. I veicoli che ricadono in questa particolare categoria, infatti, potranno accedere “all’anello urbano” senza alcun limite: per loro i varchi saranno aperti 7 giorni su 7, 24 ore su 24.

I veicoli storici immatricolati tra 20 anni e 39 anni fa, invece, potranno accedere all’Area B di Milano con alcune restrizioni. Nella delibera si prevede che possano transitare dai varchi senza alcun rischio dal lunedì al venerdì dalle 19:30 alle 7:30 e 24 ore su 24 il sabato e nei giorni festivi. Inoltre, sono previsti 25 ingressi “liberi”, senza limite di orario o giorno.

Un risultato, sottolinea l’Automotoclub Storico Italiano, frutto di un lungo lavoro di concertazione e confronto tra tutte le parti in causa. Oltre all’ASI, infatti, c’è stata una forte volontà anche da parte dell’Amministrazione di Palazzo Marino e dei dirigenti locali del club federato CMAE (Club Milanese Automoveicoli d’Epoca). La delibera, affermano gli esponenti dell’ASI, riconosce il valore culturale e l’importanza economica che i veicoli storici certificati svolgono tutt’oggi.

Fonte: https://motori.virgilio.it

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