Parla Andrea Migno: “A Jerez vince Pecco Bagnaia ma non diteglielo”

Questa è la previsione del pilota di Moto3 della Snipers. Che sulla sua classe non sbilancia. A meno che non si parli di Pedro Acosta. Il MotoG-Podcast completo

“Io dico che a Jerez vince Bagnaia. Ma adesso però non facciamogli ascoltare la puntata prima, perché poi Pecco mi dice che io lo avevo pronosticato ed è colpa mia se non vince. Sai, a scaramanzia per noi piloti è una bega”. Andrea Migno, ospite di MotoG-Podcast, il talk sulla moto della Gazzetta dello Sport condotto da Paolo Ianieri e Zoran Filicic punta sul pilota della Ducati, 2° due settimane fa in Portogallo.

il podio possibile

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“A Jerez, dove è sempre andato forte, già l’anno scorso ha lasciato qualcosa e deve andare a prenderselo. Ma a parte questo, per quello che sta facendo io, lo metto lì. E sul podio con lui vedo Quartararo perché ha vinto l’anno scorso ed è in un momento di forma molto buono. E poi Morbidelli, perché sempre l’anno scorso è andato forte, a Portimao ha fatto 4° e si sta riprendendo dal Qatar. Metterei una Suzuki, ma sono suo amico e scelgo Franco”.

e sulla moto3?

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Sulla sua Moto3, invece, il pilota del team Snipers non fa pronostici, “perché mi fa strano farlo, saremo in tanti lì vicino ad andare forte. Io lascio parlare la pista, il pronostico lo facciamo durante il weekend, anzi, lo facciamo la domenica verso mezzogiorno, a quell’ora ve lo dico di preciso al 100%” ride.

LA MIA FAMIGLIA IN PISTA

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In una puntata dove si spazia dalla Moto3 (“Non mi piace questo format, per me la soluzione deve essere la Superpole, perché anche se il team manager ti dice di usare una certa strategia, quando sei in pista provi a essere il più veloce possibile e quindi vai in cerca della scia”) alla MotoGP (“Faccio fatica a dare giudizi, è ancora troppo presto per esempio dire che Viñales è in difficoltà dopo che ha vinto una gara e l’ultima ha visto la sua gara stravolta dopo la penalità in qualifica”) il pilota di Saludeccio, reduce dal 3° posto di Portimao, non si nasconde sul rapporto con i suoi compagni della VR46 Riders’ Academy. “Siamo amici. Con la fortuna di avere il rapporto che abbiamo ed essere amici, nello stesso mondo, e vivere delle stesse emozioni, a me viene automatico andare da loro e celebrare tutto questo. Sono i miei fratelli. Stando tutti i giorni assieme si crea un legame che può sembrare strano, siamo come una squadra di calcio. Il mio amico più grande? Ognuno ha la sua personalità, poi dipende da quanto tempo ci conosciamo. Forse con Franco (Morbidelli, ndr) per affinità di carattere e frequentazione c’è il legame più forte”.

CHE TEMA A MATEMATICA

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Mig, come lo chiamano tutti, ha sempre sognato di fare il pilota. “A me a scuola piaceva prendere la penna e i colori, sbizzarrirmi a creare il mio logo (M16NO, ndr), cominciavo a inseguire i miei sogni, facevo i miei viaggi, e mi chiedevo. «Diobo’, chissà come e cosa sarà». Ricordo che nel 2011, quando facevo la Rookies Cup, un lunedì tornato a scuola c’era la verifica di matematica e io ovviamente sono arrivato nettamente impreparato. In quei tempi non mi facevano neanche consegnare il compito, così spesso andavo a fare un giro, o al bar. Però quel giorno invece della verifica ho scritto il mio racconto di gara-1 e gara-2. E poi ovviamente ho preso un bel 2. Ma a me piaceva sognare la moto”.

FENOMENO ACOSTA

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Dopo appena tre gare, la sua classe ha già trovato il pilota da battere. “Ho sentito più il nome di Pedro Acosta in queste prime tre gare che di tutti gli altri. Come ho sempre detto è un predestinato, uno di quei talenti… un Mbappé della moto, o almeno è quello che sta dimostrando, poi magari cambieranno le cose e sarà in difficoltà, però al momento è uno molto forte. È arrivato al Mondiale già pronto, in questo momento è l’uomo da battere della Moto3, ma alla fine anche lui ha due braccia e due gambe come tutti gli altri”.

Fonte: https://www.gazzetta.it

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