Michel Fabrizio shock: “Troppi bambini nelle moto, è una strage. Io non corro più”

Il pilota 37enne, veterano di Superbike e Supersport dove è rientrato nel 2021, contro la Federazione dopo il tragico incidente di Vinales: “Mi rifiuto di correre per rispetto della vita umana”

“Mi rifiuto di correre per rispetto della vita umana. E mi ritiro. È il momento di dire basta. Lo faccio per mandare un messaggio forte di protesta. Affinché le regole cambino per la salvaguardia delle vite umane”. Così sul suo profilo Instagram, il pilota italiano Michel Fabrizio, colpito dalla tragica morte sul circuito a Jerez del 15enne Dean Berta Vinales durante una gara del campionato Supersport 300.

ritorno e ritiro

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Fabrizio, 37 anni, è tornato nel 2021 a disputare il campionato Supersport sei anni dopo aver lasciato il Mondiale Superbike, dove aveva disputato oltre 200 gare, “ma — spiega nel suo post — ho visto questo mondo cambiato. Ho visto un’indifferenza da parte della Federazione internazionale: schierare 42 bambini nella Yamaha Cup (fortunatamente è filato tutto liscio, nel 2021) e altri 42 nel Mondiale 300. Troppi, troppi piloti con poca o addirittura pochissima esperienza — sottolinea Fabrizio — e questo non succede solo nel Mondiale, ma anche in campionati nazionali, dove per fare cassa si prende tutto, fino all’ultimo posto disponibile”.

la protesta

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“Il problema c’è nella Moto3, nella Talent Cup e nei campionati nazionali — spiega ancora il pilota, ex istruttore federale — Oltre a ciò vanno riviste anche le piste che devono prevedere spazi di fuga migliori. È ora che intervenga la politica di ogni nazione. Il primo che lanciò un messaggio forte fu Ayrton Senna, che disse come alcune piste fossero pericolose, e solo dopo la sua morte si intervenne. A oggi nella F1 ci sono meno morti, invece nel motociclismo ultimamente c’è un’ecatombe”.

Fonte: https://www.gazzetta.it

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