WEC | Ferrari: manca ancora un 20% per conoscere a pieno la 499P

In Ferrari ogni giorno è buono per lavorare alacremente sulla 499P e la stagione 2024 del FIA World Endurance Championship rappresenta un bel banco di prova dopo l’ottimo esordio della passata stagione.

Lo sanno bene gli appassionati, i tifosi di Maranello e anche tutta la squadra del Cavallino Rampante, dalla quale fin dall’inverno sono arrivate parole ambiziose senza nascondere la voglia di titolo Mondiale, dopo il grande trionfo alla 24h di Le Mans, il terzo posto in campionato e i primi podi calcati, senza dimenticare le due Pole siglate al debutto.

Ma l’intera annata della massima serie endurance regala ostacoli e occasioni per riflettere, capire e crescere, cosa che non si smette mai di fare per tutta la vita, figuriamoci quando si ha a che fare con un prototipo ibrido così sofisticato come una Hypercar.

Di questo ed altro Motorsport.com e altri giornalisti ne hanno parlato ad Imola con l’Ingegner Giuliano Salvi, che ha ribadito l’intenzione di puntare in alto, ma anche la necessità di non lasciare al caso ogni singolo aspetto di un impegno così grande.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen leads

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen leads

Foto di: Paolo Belletti

“L’obiettivo è vincere il campionato, ma ogni pista ha le sue caratteristiche e non è detto che si sposino bene con il D.N.A. della vettura, per cui diventa importante essere consistenti e prendere punti ovunque, il massimo possibile chiaramente. Bisogna massimizzare ogni uscita”, sottolinea il Manager dei programmi Ferrari GT e SportsCars.

“A mio parere, in Qatar non abbiamo lavorato bene come squadra e credo che si debba fare meglio, analizzando bene la vettura. A volte succede che vinci da sfavorito e in altre perdi pur avendo il potenziale per fare bene. A Lusail sono convinto che si potesse fare un lavoro migliore, sotto tutti i punti di vista”.

“In termini di organizzazione, il WEC sta crescendo e migliorando sempre di più e lo si può vedere dai rivali contro cui siamo in pista, i migliori Costruttori del mondo. Ma noi dobbiamo concentrarci sul nostro e fare bene quello che ci compete”.

Uno dei Talloni d’Achille della 499P all’esordio era stato il consumo eccessivo delle gomme, che durante l’anno a tratti e stato accentuato pure dai parametri imposti dal Balance of Performance.

In tanti avevano evidenziato che l’usura pneumatici rallentava le Rosse, ma Salvi ha spiegato che ormai il problema è acqua passata e che quest’anno le sofferenze patite a Lusail erano dovute ad altro.

“Non sono totalmente d’accordo su questo discorso delle gomme. All’inizio della stagione 2023 eravamo debuttanti e chiaramente dovevamo imparare, ma nell’arco della stagione siamo cresciuti tantissimo. Al Fuji c’è stata sofferenza, certo, ma in Bahrain no e nella prima gara in Qatar non ci sono stati problemi. Abbiamo preso la giusta direzione e se i risultati non sono arrivati è perché ci sono stati altri fattori negativi”.

“In Qatar abbiamo commesso errori che ci hanno portato penalità, per cui massimizzare il risultato significa evitare in futuro queste cose, ma la 499P andava benissimo. Si tratta di operazioni della squadra in generale, siamo la Ferrari dobbiamo sempre puntare al massimo, non ci possiamo accontentare di avere una media buona”.

#51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

#51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

Foto di: JEP / Motorsport Images

E a proposito di BoP, per il 2024 il sistema di rilevamento dati è stato implementato e rivisto, cercando di trovare il giusto equilibrio tra i tanti Costruttori presenti in Hypercar, con anche piste nuove che dovranno essere scoperte dalla maggior parte dei protagonisti.

“Collaboriamo sempre con la FIA, che ci ha chiesto di svolgere alcuni test in questo senso che abbiamo completato. Sono stati forniti i dati, ma non abbiamo avuto ulteriori risposte. Ad ogni modo, ci sono tante cose che dobbiamo fare sulla nostra vettura e non possiamo perdere troppo tempo su cose che non sono in mano nostra. Vedremo cosa accadrà in futuro”.

Per il futuro, in Ferrari si è spesso parlato di attesa nel voler introdurre aggiornamenti sulla 499P spendendo gettoni, perché un prototipo così complicato come una LMH richiede tempo per essere scoperto a tutto tondo, in modo da tirarne fuori il massimo potenziale.

“Lo scorso anno abbiamo avuto modo di vedere la vettura a tutto tondo in vari tipi di circuiti diversi, il che è stato molto interessante, anche per capirne il comportamento su tracciati con curvoni veloci o varianti lente”.

“Attualmente abbiamo un’idea piuttosto chiara di quelli che sono i nostri punti di forza e debolezza, dobbiamo continuare le analisi e lavorare per migliorare ciò che non va. Speriamo di vedere i risultati da qui in avanti, c’è ancora qualcosa da capire e credo che per il momento siamo arrivati all’80% della conoscenza della macchina”.

“Ad esempio, Imola è una pista molto particolare che lo scorso anno non era in calendario, per cui i dati raccolti poi saranno rivisti e analizzati nelle settimane seguenti, con la speranza di poter colmare quel 20% di conoscenza che ci manca”.

“A volte in questa percentuale rientrano procedure che possiamo effettuare meglio, inoltre continuare a girare su piste nuove, come la stessa Imola ad esempio, ci consente di raccogliere dati che non abbiamo mai potuto avere neanche dal passato. Quando si è nuovi, la strada da percorrere all’inizio è sempre in salita e c’è tantissimo da fare”.

“Anche ad Austin e San Paolo non siamo mai stati, speriamo di riuscire a trovare una stabilità che ci consenta di lavorare con più strumenti. Al COTA troveremo tantissime sconnessioni che influiranno sul rendimento della vettura, in Brasile c’è una altitudine particolare e non sappiamo come reagiranno auto e motori”.

“Ad Austin probabilmente organizzeremo un test prima della gara in modo da poter farci un’idea di quel che troveremo in gara, mentre ad Interlagos non riusciremo ad andare prima, e lì diventerà un’altra sfida preparare l’evento al simulatore perché alcune cose non si possono replicare perfettamente”.

“Il reparto F1 ha il disegno della pista, che è lo stesso nostro, ma è chiaramente un approccio differente, per cui sarà una simulazione da costruire sulla 499P”.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Foto di: JEP / Motorsport Images

Oltre alla conoscenza della vettura, in Ferrari AF Corse si è lavorato tantissimo per avere una stabilità ed una organizzazione che consenta il medesimo approccio da parte di tutti i coinvolti nel progetto, con la mentalità che richiede un impegno come quello del WEC.

“E’ un processo molto lungo, in inverno abbiamo continuato lavorare per migliorare e crescere, anche dal punto di vista delle comunicazioni tra noi, capendo i ruoli che si potevano ricoprire in base alle proprie capacità e preferenze. Personalmente sono molto contento del team, di alto livello e professionale, ma alla Ferrari l’approccio deve sempre essere quello di puntare in alto”.

“La mentalità in realtà non è cambiata, ma quello che invece è diverso è la maggiore e migliore conoscenza della vettura. Quando facevamo i test c’era confidenza, però in gara cambiavano gli aspetti legati all’affidabilità, che ovviamente un po’ ci preoccupava non avendo tanti km alle spalle”.

“Ora sappiamo cosa fare anche in una 24 Ore e siamo più fiduciosi in generale, quindi direi che l’approccio non cambierà, ma c’è sempre qualcosa da migliorare e di questo siamo consapevoli”.

Dopo il successo del 2023, è chiaro che l’attesa per la prossima 24h di Le Mans si fa sempre più spasmodica tra tifosi e appassionati. E anche in Ferrari, su cui grava ovviamente il peso di dover difendere il clamoroso e storico trionfo dell’anno passato.

“Quest’anno ci sono più rivali, ma non dobbiamo dimenticare che nel 2023 anche Porsche e Cadillac sono state molto veloci e potevano giocarsi il successo oltre a noi e Toyota. Peugeot fu anche in testa durante la notte, quindi è vero che siamo in tanti ora, ma abbiamo già visto che chiunque poteva combattere”.

“Sono davvero curioso di andare a Le Mans e vedere cosa accadrà, nel 2023 abbiamo vinto da esordienti, pur con la solita pressione che si tira dietro la Ferrari, ora voglio vedere come lavoreremo dato che alcune procedure sono ormai state imparate”.

“E poi non ci saranno i sistemi per pre-riscaldare le gomme, altro aspetto piuttosto complicato da gestire, anche se credo che ormai tutti abbiano imparato come fare. Mi auguro non ci siano problemi perché non è mai bello vedere una vettura finire fuori pista in condizioni che abbiamo visto lo scorso anno”.

#83 AF Corse Ferrari 499P: Robert Kubica, Robert Shwartzman, Yifei Ye

#83 AF Corse Ferrari 499P: Robert Kubica, Robert Shwartzman, Yifei Ye

Foto di: Paolo Belletti

Infine Salvi ha anche sottolineato l’importanza di avere una terza vettura in griglia, che seppur gestita privatamente da AF Corse garantisce una nuova introduzione di impressioni da parte dei tre piloti (Yifei Ye/Robert Kubica/Robert Shwartzman), nonché dati preziosi.

“Si tratta di una organizzazione separata, ma con il massimo supporto da parte di Maranello. Ovviamente conosciamo bene la vettura e forniamo i dati ad AF Corse per gestirla al meglio, senza dimenticare che la guidano due piloti ufficiali Ferrari come Yifei e ‘Shwartzy’, per cui vogliamo vedere come si approcciano a questa avventura”.

“Ye aveva già corso nel WEC e alcune cose le conosce bene, Shwartzman no e quindi diventa molto interessante e bello vederli in azioni. L’approccio è diverso e anche il loro stile di guida. E poi c’è Kubica che conosco da 20 anni, per me è molto più che un pilota e se pensiamo alla sua storia, con tutto quello che ha vinto e fatto anche dopo la F1, bisogna solamente togliersi il cappello”.

Per concludere, c’è anche l’aspetto molto ‘romantico’ e campanilistico di vedere nel medesimo calendario WEC sia Imola che Monza, come accade in F1; un fatto che difficilmente sarà possibile, almeno nell’immediato, ma sul quale non costa nulla sognare.

“Certamente correre a Monza ed Imola ha un sapore speciale, il Mugello sarebbe altrettanto bellissimo, ma penso che il campionato sia ottimo. Quando si va in griglia con così tanti marchi importanti fa capire che siamo in una nuova era d’oro delle corse endurance, dal punto di vista di un appassionato è stupendo”, conclude Salvi.

Fonte: https://it.motorsport.com

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