Decreto fuoristrada: cosa dice la nuova norma

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il cosiddetto “Decreto Fuoristrada”: cosa cambia e su quali percorsi non si può più circolare a motore acceso

Matteo Solinghi @TeoSic58

Il decreto del 28 ottobre 2021, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 1° dicembre scorso e consultabile a questo link preoccupa e non poco il mondo del fuoristrada. Di cosa parla? Delle “disposizioni per la definizione dei criteri minimi nazionali inerenti agli scopi, le tipologie e le caratteristiche tecnico-costruttive della viabilità forestale e silvo-pastorale, delle opere connesse alla gestione dei boschi e alla sistemazione idraulico-forestale”. Implica cioè la viabilità su strade sterrate. A firmare il decreto del 28 ottobre il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli, in carica dal 13 febbraio 2021 nel governo Draghi, del Ministro della Cultura Dario Franceschini, in carica dal 5 settembre 2019, e dal Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, operativo dal 1° marzo 2021.

Rischio

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Nel testo si legge: “Indipendentemente dal titolo di proprietà, la viabilità forestale e silvo-pastorale e le opere connesse come definite al successivo art. 3 sono vietate al transito ordinario”. Dunque tali percorsi non sarebbero più soggetti alla normale circolazione di mezzi che non rientrano nella tabella in allegato con il decreto stesso. E dunque per moto, quad, 4×4 e biciclette, dal momento che si fa riferimento esclusivamente a mezzi di lavoro il cui scopo è quello di mantenimento e ripristino delle suddette strade.

E ora?

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Se tale decreto verrà applicato (la data è stringente, giovedì 16 dicembre) il mondo dell’off-road dovrà reinventarsi. Ora non resta che aspettare e vedere gli sviluppi. Sappiamo per certo che la Federazione Motociclistica Italiana e alcune associazioni sono al lavoro per capire meglio la situazione e trovare una soluzione (che sia la modifica del decreto in oggetto o rivedere il discorso con una nuova legge) che possa essere la giusta chiave per tutti.

Fonte: https://www.gazzetta.it

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