A RUOTA LIBERA – Buriram: “Spero che Enea sia come Jack”

Le dichiarazioni più bizzarre, originali e significative pronunciate dai piloti durante il rocambolesco fine settimana di Buriram

Ducati ultimamente è una presenza fissa in qualsiasi conversazione. Difficile trovare un tema o una dinamica che non coinvolga Borgo Panigale, che con otto moto in griglia e tre piloti attualmente in lizza per il titolo iridato non può che essere protagonista. 

Il Gran Premio OR della Thailandia non ha fatto eccezione, con il marchio emiliano coinvolto in alcune delle dichiarazioni più interessanti rilasciate dalle star della griglia. Fra incertezze sul futuro e strategie, equilibri interni e indicazioni per favorire l’uno o l’altro pilota, delle GP22 e dei suoi fantini si è parlato parecchio. 

Ecco come. 

“Jack è venuto da me e mi ha dato qualche consiglio. È positivo, da un compagno di squadra. Sarà difficile sostituirlo. Spero che con Enea (Bastianini) si possa creare qualcosa di simile. Jack è un amico, ci conosciamo molto bene”.

“Jack è venuto da me e mi ha dato qualche consiglio. È positivo, da un compagno di squadra. Sarà difficile sostituirlo. Spero che con Enea (Bastianini) si possa creare qualcosa di simile. Jack è un amico, ci conosciamo molto bene”.

Così Francesco Bagnaia (Ducati Lenovo Team) ha riconosciuto l’impatto del ‘discorsino’ che l’australiano gli ha fatti prima del via. Il risultato c’è stato: un terzo posto proprio alle spalle del numero 43. 

L’italiano sente di dividere il box con una persona di cui si fida al massimo. Un alleato. L’anno prossimo, con l’arrivo di Bastianini, potrebbe ritrovarsi invece a fare i conti con un avversario in tutto e per tutto.

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La guardia del corpo

“Ducati non vuole che uno dei suoi piloti rinunci a una vittoria. Ma se si parla di altri piazzamenti ci sono da tenere presenti altre esigenze. Cose di cui il marchio sarà grato. Non mi giocavo la prima posizione. Ho perso un podio di cui sarei stato felice. Sono rimasto quarto”. 

A parlare è Johann Zarco (Prima Pramac Racing): il francese nell’ultima parte di gara era il più veloce in pista e ha recuperato come un razzo oltre due secondi su Marc Marquez (Repsol Honda Team), che stava tallonando Bagnaia in quarta posizione. Una volta alle spalle dell’ufficiale Ducati ha rallentato il passo ed è finito dietro al principale ducatista in corsa per il titolo. 

Anche lo spagnolo della HRC ha detto la sua: “Zarco era molto veloce, mi ha passato e poi è rimasto dietro a Pecco. Non conosco il motivo, non credo siano stati ordini di fabbrica. Ma è normale. La Ducati non vince il campionato del mondo piloti dal 2007”.

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La scommessa di Marc

L’iberico si è pronunciato anche sulla corsa al titolo, offrendo un pronostico che non elogia un pilota, ma un mezzo. 

“Scommetto sulla moto di Pecco. Ducati è Ducati e molti suoi piloti sono bravi. Fabio è Fabio, però. Sta guidando molto bene. Il suo punto debole è forse la pioggia. Sarà interessante capire cosa farà ora in pista”. 

Due pesi due misure

Un discorso simile l’ha fatto il terzo pilota in classifica generale, Aleix Espargaro (Aprilia Racing), a -20 dal francese. 

“Fabio è ancora in testa e c’è più caos in Ducati perché tre piloti possono vincere il titolo. Potranno gestire e dev’essere un piacere essere in quella posizione, spero che Aprilia in futuro sia capace di avere tre piloti in corsa per il titolo. Sarà difficile però (vincere il titolo), Fabio è ancora l’uomo da battere”.

A Buriram il numero 41 ha finito 11° dopo aver scontato un long lap penalty a causa di un contatto con Brad Binder (Red Bull KTM Factory Racing). Ma lamenta due pesi e due misure: “Morbidelli mi ha colpito due volte negli ultimi giri”. 

E ancora: “Non ha ricevuto nessun long lap penalty. Ma va bene. Queste sono le corse. Lo accetto. Però ho visto altri sorpassi al limite. Con (Marco) Bezzecchi, (Jorge) Martin, Marc e Bezzecchi”.

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Se solo avessi abbastanza soldi…

“Se avessi corso con questa moto l’anno scorso, forse non avrei abbandonato la MotoGP™. Anzi, non l’avrei fatto sicuramente. Mi sono davvero divertito a guidarla, sono rimasto sorpreso, pensavo che sarei stato più lento”.

Entusiasta Danilo Petrucci, che in Thailandia si è vestito di blu per salire sulla GSX-RR di Joan Mir, infortunato.

“Per quanto riguarda la posizione e l’ergonomia, è la prima moto giapponese che guido ed è molto diversa dalle altre. Molto positiva. Non ho soldi, altrimenti la comprerei! Ho acquistato quella con cui ho corso la Dakar, ma costava solo 15.000 Euro. Credo che per questa ne servano un po’ di più”.

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Fonte: https://www.motogp.com/

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