WEC | Cadillac fiduciosa: “Risultati già ok, il BoP sarà giusto”

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La 24h di Daytona è servita tantissimo alla Cadillac Racing per capire a che punto è la V-LMDh in vista dell’esordio anche nel FIA World Endurance Championship.

Laura Wontrop-Klauser, responsabile del progetto per General Motors, si è mostrata molto fiduciosa per la 1000 Miglia di Sebring che aprirà la stagione 2023 del Mondiale, quella che è la seconda gara per il prototipo americano.

In Florida durante l’evento inaugurale dell’IMSA SportsCar Championship è arrivato un podio da parte di una delle due auto di Chip Ganassi Racing, che è anche il team designato per correre nella massima serie endurance, forte ora di una serie di dati raccolti che tornerà molto utile tra un mese, quando si apriranno le danze per l’iride.

#31 Whelen Engineering Racing Cadillac V-LMDh Cadillac V- LMDh: Pipo Derani, Alexander Sims, Jack Aitken

#31 Whelen Engineering Racing Cadillac V-LMDh Cadillac V- LMDh: Pipo Derani, Alexander Sims, Jack Aitken

Photo by: Richard Dole / Motorsport Images

“A Daytona è stato bello avere una sorta di prova generale di 24h in vista di Le Mans, in una gara che fa storia a sé. Speravamo di andare via con il trofeo del vincitore, ma direi che i principali risultati si sono visti: siamo molto soddisfatti delle nostre auto, pensiamo di avere un pacchetto forte, ma dobbiamo trovare il modo di incrementare il passo”, ha detto la Wontrop-Klauser in una tavola rotonda alla quale ha preso parte anche Motorsport.com.

“Da qui alla gara di Sebring, che darà il via alla stagione WEC, c’è molto da fare per crescere, continuando a mettere a punto la vettura, a capire quali sono i suoi punti di forza e cosa dobbiamo fare per migliorare, lavorando su tutti i dettagli. La buona notizia è che abbiamo i dati di una 24h per farlo, ma non c’è molto tempo per lavorarci sopra”.

Di buono c’è appunto che la vettura sarà la stessa, figlia della convergenza di regolamenti tra IMSA e FIA-ACO che da quest’anno permette alle LMDh di competere nella Classe Hypercar del Mondiale.

“Si tratta di un’omologazione unica per entrambi i campionati e la nostra V-LMDh è omologata. Ci sono differenze nei sistemi di verifica tecnica per l’IMSA e il WEC, quindi avremo un’elettronica diversa a seconda della serie in cui gareggeremo per assicurarci di essere in regola; cose semplici come la posizione dell’adesivo Michelin sulla vettura e cose del genere”.

“Nella maggior parte dei casi si tratta delle stesse auto e questo è l’aspetto più interessante dell’opportunità di far parte di questa piattaforma. Un’auto può correre in entrambe le serie, il che significa che si può competere in tutto il mondo in due serie”.

#02 Cadillac Chip Ganassi Racing Cadillac V-LMDh: Earl Bamber, Alex Lynn, Richard Westbrook, #23 Heart of Racing Team Aston Martin Vantage GT3: Ross Gunn, Alex Riberas, David Pittard

#02 Cadillac Chip Ganassi Racing Cadillac V-LMDh: Earl Bamber, Alex Lynn, Richard Westbrook, #23 Heart of Racing Team Aston Martin Vantage GT3: Ross Gunn, Alex Riberas, David Pittard

Photo by: Richard Dole / Motorsport Images

Cadillac è già stata a Sebring per svolgere dei test e sfruttare il fatto che il tracciato mette sempre alla frusta i mezzi in tutte le sue caratteristiche, cose che non sempre si possono replicare sui vari tracciati.

“Daytona, come pista, è molto diversa da Sebring e dagli altri circuiti che visiteremo nel resto della stagione WEC. Ogni volta che si accende la macchina si impara, ma ci sono cose che si continuano a capire, soprattutto quando si corre a Sebring”.

“Molti di noi hanno fatto dei test, ma sarà bello fare anche delle gare vere e proprie per capire cosa dobbiamo ancora sapere della macchina. Sebring è uno dei posti migliori al mondo per scoprire l’affidabilità del mezzo, quindi sarà emozionante vedere come sarà la situazione alla fine delle gare”.

Un altro aspetto che la Wontrop-Klauser ha voluto evidenziare è l’impossibilità di provare in Europa ad oggi con la V-LMDh, cosa che ha un po’ rallentato i piani in ottica WEC, ma che nel prossimo futuro verrà ovviata.

“Avremmo voluto fare dei test in Europa, ma non ci siamo riusciti perché principalmente eravamo molto limitati dal punto di vista dell’hardware e le spedizioni sono diventate piuttosto ostiche in termini di tempi di consegna, quindi non potevamo chiudere la macchina in un container per giorni o settimane in giro per il mondo, quando avevamo un programma di test molto intenso da realizzare in un breve periodo di tempo”.

“Ora che siamo andati a correre, vedremo se riusciremo a programmare dei test in Europa in primavera. È sempre utile provare su un asfalto simile a quello del luogo in cui si corre, quindi sarebbe la chiave della nostra lista di cose da fare. Se non sarà possibile, faremo del nostro meglio per aggirare il problema, perché è questo che facciamo nelle corse: ci adattiamo alla situazione”.

“Stiamo cercando di trovare elementi dei tracciati statunitensi simili a quelli che si vedono in Europa o cose diverse che possiamo capire sulla macchina, in modo che quando arriviamo in Europa saremo pronti a partire”.

“In un mondo perfetto avremmo fatto dei test in Europa. Per quanto queste auto siano complicate e per quanto sia complesso il puzzle che stiamo cercando di risolvere, non credo che sia qualcosa che ci metterà completamente fuori gioco. È solo un elemento che avremmo voluto risolvere e che dovremo aggirare”.

#01 Cadillac Chip Ganassi Racing Cadillac V-LMDh: Sebastien Bourdais, Renger van der Zande, Scott Dixon

#01 Cadillac Chip Ganassi Racing Cadillac V-LMDh: Sebastien Bourdais, Renger van der Zande, Scott Dixon

Photo by: Jake Galstad / Motorsport Images

Infine non poteva mancare un’osservazione sul famigerato Balance of Performance, che da quest’anno vedrà i tecnici di FIA e ACO doversi districare per equilibrare le prestazioni di due prototipi di concezione differente.

In questi giorni l’IMSA ha svolto dei test collettivi proprio a Sebring e le LMDh hanno ottenuto tempi sensibilmente più veloci rispetto a quelli migliori delle Hypercar visti nel 2022.

Chiaramente le condizioni varie di pista, gomme e mezzi non sono equiparabili al 100%, ma quella che è una prima preoccupazione viene messa da parte dalla Wontrop-Klauser, fiduciosa che nel WEC ci si possa giocare alla pari il successo.

“Il BoP è uno degli aspetti su cui si discute sempre di più nelle gare sportscar. Si è riflettuto molto su come impostare il tutto e per quanto riguarda il modo in cui i regolamenti sono scritti, c’è stata una grande preparazione per assicurarsi che le vetture siano molto vicine tra loro fin da subito, se si osservano le norme come tutti noi dobbiamo fare”.

“Questo vale per la nostra piattaforma LMDh e anche per ciò che condividiamo con le LMH in termini di obiettivi diversi, come quelli relativi alla massa e alla potenza. Penso che questo sia ciò che abbiamo visto nell’IMSA a Daytona, dove abbiamo preso le impostazioni di base per le auto e siamo stati in grado di correre tutti insieme con belle lotte”.

“Applicando questo concetto al WEC, dove ci sono entrambe le piattaforme insieme, LMDh e LMH, si possono utilizzare gli stessi concetti per assicurarsi che la linea di base metta tutti alla pari, in modo da non doversi preoccupare che le auto siano troppo diverse, ma che possano competere insieme”.

“Ci sono anche alcune differenze tra le piattaforme e c’è stato un comitato che ha affrontato le questioni, con la rappresentanza di tutti i Costruttori coinvolti nei programmi, in modo da poter identificare tutto ciò che ritenevamo potesse fare una grande differenza tra le due tipologie di vetture e lavorarci su”.

“Direi che tutti hanno profuso il massimo impegno possibile per ottenere il giusto risultato e non vedo l’ora di vedere cosa succederà a Sebring, dove saremo tutti insieme in pista, e di lavorare con l’ACO durante la stagione e, naturalmente, anche con l’IMSA in quella che è una collaborazione tra le due serie”.

“Questa è di gran lunga la situazione più trasparente come regolamento in cui ci siamo mai trovati da quando sono coinvolta nelle sportscar. Siamo a un punto in cui credo che la maggior parte di noi, vista la severità delle norme, si concentri sul garantire che l’hardware e l’integrazione dei sistemi ibridi funzionino correttamente e che la parte relativa alle prestazioni sia ben conosciuta, in modo da avere l’auto al livello che dovrebbe essere, con il supporto di tutte le parti coinvolte”.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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