24h Le Mans | Toyota: “Abbiamo rischiato un doppio ritiro”

La 24 Ore di Le Mans del Centenario andrà in archivio con un trionfo Ferrari che entra di diritto nelle pagine leggendarie del Motorsport. Un successo atteso per oltre cinquant’anni, da quel lontano 20 giugno 1965, che riporta la mente al passato e ai grandi rivali che hanno sfidato la Rossa.

Nell’edizione 2023, il grande rivale del Cavallino ha preso forma nel marchio Toyota, protagonista di questo avvio di campionato Endurance grazie alle tre vittorie ottenute prima della tappa di Le Mans. Tuttavia, prima della gara più famosa al mondo, la scelta di ACO e FIA di diramare un Balance Of Performance modificato ha fatto storcere il caso ai vertici della casa nipponica, soprattutto per la scelta di aggiungere 37kg alle GR010.

Secondo Pascal Vasselon, le modifiche al BOP sarebbero valse circa due minuti e mezzo in totale: “L’effetto del Balance è valso almeno due minuti e mezzo”, ha spiegato il direttore tecnico della squadra giapponese al termine della 24 Ore. Il francese è comunque orgoglioso del lavoro svolto dal team, sottolineando gli episodi sfortunati che avrebbero potuto mettere fuori gioco non una, ma entrambe le vetture.

#7 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 - Hybrid of Mike Conway, Kamui Kobayashi, Jose Maria Lopez

#7 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 – Hybrid of Mike Conway, Kamui Kobayashi, Jose Maria Lopez

Photo by: Alexander Trienitz

Il primo ritiro è giunto poco prima della mezzanotte, quando Kamui Kobayashi con la vettura #7 è rimasto suo malgrado coinvolto in un contatto durante una fase di doppiaggio. Nonostante il tentativo del pilota nipponico di riportare la #7 ai box, la monoposto è risultata troppo danneggiata dal tamponamento, aspetto che ha spinto Kobayashi a parcheggiare l’auto abbandonando i propri sogni di gloria.

“Abbiamo visto l’incidente di Kamui, purtroppo. La vettura era veloce, la nostra miglior vettura in quel momento, ma è stata tamponata da due vetture, è stato vittima della slow zone. Quello della slow zone è un sistema fantastico in termini di gestione per non interrompere la corsa, ma la transizione tra una zona in cui c’è bandiera verde e la slow zone è molto pericolosa, come abbiamo visto. Può capitare che una vettura davanti freni in maniera particolare e Kamui non poteva prevederlo. Quello è stato il primo ritiro”, ha spiegato Vasselon.

Tuttavia, in pochi minuti Toyota avrebbe potuto rischiare un doppio ritiro, perché in quella stessa finestra temporale la #8 era stata costretta a rientrare ai box per un allarme in merito alle temperature del motore. Dopo aver analizzato la vettura smontando l’anteriore, i meccanici hanno trovato un pezzo di kevlar che ostruiva i condotti di raffreddamento: “In realtà abbiamo avuto il timore di perdere entrambe le vetture. Avevamo appena perso Kamui, ma allo stesso tempo abbiamo avuto un problema di temperature con il motore sull’altra vettura”.

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 - Hybrid di Sebastien Buemi, Brendon Hartley, Ryo Hirakawa

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 – Hybrid di Sebastien Buemi, Brendon Hartley, Ryo Hirakawa

Photo by: JEP / Motorsport Images

“Non c’erano indicazioni di cosa stesse accadendo, perché dall’esterno non c’erano danni visibili. I dati aerodinamici erano okay, quindi i meccanici hanno deciso di intervenire sulla parte anteriore della vettura in modo da dare un’occhiata al problema. Abbiamo trovato un grosso pezzo di kevlar incastrato nella zona della sospensione, ma che bloccava il raffreddamento. Siamo riusciti a rimuoverlo e a continuare”.

In alcune fasi della corsa, Toyota si è comunque dimostrata molto competitiva, sia per la scelta di mescola che per le temperature, che man mano sono andate nella direzione della casa giapponese aiutando la vettura a trovare una buona finestra di funzionamento. Il direttore tecnico ha voluto sottolineare questo aspetto, ma ha voluto anche menzionare l’episodio che ha in parte compromesso uno degli stint di Ryo Hirakawa: a circa nove ore dalla fine, infatti, il pilota di Kure ha colpito uno scoiattolo, danneggiando la parte bassa del muso, tanto che nel pit stop successivo il team ha scelto di sostituire l’anteriore.

“Ci sono state finestre alle volte eravamo più veloce della Ferrari. C’è un motivo logico chiaramente [legato alle temperature]. Ma dopo una di queste finestre in cui ci eravamo dimostrati competitivi, Ryo ha colpito uno scoiattolo, probabilmente uno scoiattolo piuttosto grosso perché il danno all’anteriore era piuttosto esteso. Da quel momento ha fatto fatica fino alla fine dello stint, quando abbiamo potuto sistemare l’anteriore”.

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 - Ibrido di Sebastien Buemi, Brendon Hartley, Ryo Hirakawa

#8 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 – Ibrido di Sebastien Buemi, Brendon Hartley, Ryo Hirakawa

Photo by: Rainier Ehrhardt

Hirakawa ha poi commesso un errore a poche ore dalla fine, in un momento di estrema pressione sulle sue spalle, con tutte le speranze della squadra riposte tra le proprie mani. Al netto del risultato finale, Vasselon non ha rimpianti per la parte operativa del team, che dal suo punto di vista non ha commesso sbavature: “È frustrante, perché non abbiamo fatto errori, se non quello con Ryo, dove comunque lo abbiamo messo in una situazione difficile. Come team siamo tutti responsabile per cosa è successo. Ma tranne questo errore, tutto il resto è stato perfetto dal punto di vista del team: non abbiamo avuto problemi di affidabilità, abbiamo avuto quel problema di raffreddamento sulla vettura #8, ma l’abbiamo gestita nel migliore modo possibile. Non abbiamo rimpianti”.

Infine, Vasselon ha commentato la scelta di partire con le soft, la mescola più tenera a disposizione del range, che a suo avviso si è dimostrata quella corretta nelle primissime fasi. Con una pista bagnata in alcuni tratti dalla pioggia caduta prima dello start, le due Toyota sono riuscite a risalire la classifica, con la #8 capace di prendere la testa della corsa.

“Ancor prima della gara, avevamo deciso di gestire il primo stint di gara con meno rischi possibile, montando la mescola più sicura [la soft]. Questo è anche il perché all’inizio abbiamo faticato, ci aspettavamo una Safety Car. La prima parte di gara per noi era solo essere lì, senza rischi. Poi al primo stop siamo passati alla media”.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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