WEC | Peugeot, si difende l’impossibile: “La nostra miglior gara”

Terminata la 24h di Le Mans è venuto il momento di tirare le somme sul progetto Peugeot, nato e sviluppato con l’obiettivo di ben figurare nella gara più importante del FIA World Endurance Championship.

Inutile negare che in avvio del quarto evento stagionale le 9X8 abbiano potuto dire la loro, un po’ per il meteo ballerino che le ha messe in condizioni di essere più competitive del solito e poi per via delle Safety Car che hanno tenuto il gruppo unito.

Fatto sta che ad un certo punto della notte la #94 di lizza per podio e vittoria, fino a quando Gustavo Menezes non è andato a sbattere alla prima chicane del rettilineo ‘Hunaudières’ rovinando l’auto e dovendo tornare ai box per le riparazioni.

Con la #93 già finita indietro per un testacoda di Jean-Eric Vergne sul bagnato, perdendo tempo bloccato nella ghiaia, le due LMH francesi hanno proseguito a braccetto la corsa viaggiando in Top10 e, tutto sommato, anche in maniera dignitosa.

Quello che non è andato, invece, è stato il passo gara, inferiore ai rivali per sperare di poter anche solo recuperare un podio, ma soprattutto gli ennesimi problemi tecnici (stavolta di natura idraulica) che domenica mattina hanno colpito entrambi i mezzi, costringendoli a rientrare ai box per le riparazioni.

Nel corso delle ultime 3 ore di gara, addirittura una ha perso il cofano anteriore in rettilineo e a quel punto i nervi sono anche saltati ai box, coi piloti a discutere animatamente (e giustamente!) con i vertici della Casa del Leone.

Alla fine entrambe le 9X8 sono tornate in pista tagliando il traguardo all’ottavo (la #93) e dodicesimo (la #94) posto della Classe Hypercar, ma con troppi giri di ritardo e un doppio volto da mostrare.

#94 Peugeot Totalenergies Peugeot 9X8 di Loic Duval, Gustavo Menezes, Nico Muller

#94 Peugeot Totalenergies Peugeot 9X8 di Loic Duval, Gustavo Menezes, Nico Muller

Photo by: Marc Fleury

“La nostra gioia riflette il lavoro di un anno intero e ancor più di tutte le persone che hanno spinto questo programma – sottolinea subito il Direttore Tecnico, Olivier Jansonnie – Anche se non abbiamo ottenuto prestazioni all’altezza dei migliori concorrenti, ci siamo andati vicini e abbiamo recuperato con una strategia di gara coraggiosa e un enorme impegno da parte della squadra”.

“Naturalmente, se si guardano le ultime tre ore, si può notare l’impegno del team nel mantenere le auto in gara. Alla fine, siamo esausti ed estremamente felici. Il nostro livello di preparazione quando siamo arrivati alla giornata di test era molto più alto rispetto a quello che avevamo in una gara di sei ore”.

“Di fatto è stata la nostra miglior gara, il passo c’era e siamo stati vicini ai migliori ad un certo punto. È questo che ci spinge a prepararci per il futuro. È stata una gara incredibile, sia dal punto di vista emotivo che sportivo”.

Riguardo alla affidabilità, Jansonnie fa buon viso a cattivo gioco dovendo difendere il suo prodotto con le unghie e con i denti.

“Sospettavamo che sarebbero potute accadere diverse cose, ma per 21 ore cirva è andato tutto bene e sono orgoglioso del team perché ha fatto di tutto per rimandare le auto in pista. Abbiamo corso il finale cercando di sopravvivere e ce l’abbiamo fatta”.

#94 Peugeot Totalenergies Peugeot 9X8 of Gustavo Menezes

#94 Peugeot Totalenergies Peugeot 9X8 of Gustavo Menezes

Photo by: Rainier Ehrhardt

Anche Jean-Marc Finot, responsabile di Stellantis Motorsport, ha cercato di vedere i lati positivi del fine settimana.

“Possiamo vedere che in termini di ritmo siamo stati vicini agli altri concorrenti, ad un certo punto. Sapevamo che gli incidenti di gara sarebbero potuti accadere, ma fino alla dodicesima ora abbiamo mantenuto un bel ritmo con entrambe le auto”, dice Finot.

“Altri concorrenti hanno avuto i loro problemi e questo ci ha permesso di risalire la classifica, mentre noi non ne abbiamo avuti per diverse ore; abbiamo ancora molto lavoro da fare, ma siamo stati molto orgogliosi di portare le nostre due auto al traguardo con tanti miglioramenti da Sebring ad oggi. Non possiamo essere soddisfatti della classifica perché la nostra prima vettura si è piazzata ottava, ma ciò che sta dietro alle cifre è soprattutto il grande impegno da parte del team”.

“Gara dopo gara, possiamo constatare i nostri progressi e questa 24 Ore di Le Mans ha segnato un ulteriore passo avanti nelle nostre prestazioni. Siamo stati in grado di lottare con i team di testa e persino di prendere il comando per oltre 4 ore. È stato un momento molto intenso ed emozionante per tutti gli amanti del marchio”.

#93 Peugeot Totalenergies Peugeot 9X8 of Paul Di Resta, Mikkel Jensen, Jean-Eric Vergne

#93 Peugeot Totalenergies Peugeot 9X8 of Paul Di Resta, Mikkel Jensen, Jean-Eric Vergne

Photo by: Marc Fleury

A conti fatti, però, il progetto 9X8 rimane un mistero e anche i piloti cominciano a rendersene conto. Prima della gara, Vergne aveva affermato che una Top5 sarebbe stata colta come una vittoria viste le difficoltà, mentre lo stesso Finot si era esposto evidenziando il distacco dei tempi sul giro in Qualifica.

Qui, però, il paragone è completamente sbagliato perché – a suo dire – le 9X8 hanno accusato lo stesso ritardo rispetto a Spa, ma su una pista più lunga come Le Mans. Peccato che si sia dimenticato che Toyota e Ferrari alla 24h abbiano avuto un incremento di peso di 37kg e 24kg rispettivamente, cosa che non è accaduta alle 9X8, altrimenti chissà quanto sarebbe stato!

I piloti si definiscono ancora una volta contenti, e la cosa può andare bene se guardiamo il fatto di aver portato a termine un impegno ostico come la 24h di Le Mans, ma per il futuro ormai si sta cercando di difendere l’indifendibile.

Sarà molto interessante, quindi, capire come a Satory si muoveranno dato che è già stata paventata la possibilità di rimettere mano al progetto, soprattutto pensando che dal prossimo anno una 9X8 andrà nelle mani del team Pescarolo Sport, certamente voglioso di fare una buona figura.

Figura che, fino a due terzi di gara, era stata dignitosa per le Peugeot, ma che non basta più se si vuole andare a giocarsi almeno il podio, considerando pure i mezzi economico-tecnici a disposizione in confronto ad altri (Glickenhaus, per dirne uno) che si sono mostrati meno prestazionali, ma decisamente più solidi.

In Stellantis Motorsport sarà una estate torrida e i prossimi mesi dovranno servire a trovare e dare risposte, perché il bicchiere non può essere sempre mezzo pieno, anche per una questione di trasparenza e onestà.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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