24h Le Mans | Camaro NASCAR, missione compiuta: “Esperienza fantastica”

Una classe Hypercar finalmente ricca di costruttori con il successo della Ferrari, l’ultima “ufficiale” delle LMP2 e una sfida aperta in GTE Am. Senza ombra di dubbio, l’edizione del Centenario della 24 Ore di Le Mans verrà ricordata a lungo per i tanti spunti offerti e per i ricordi che ha regalato, ma c’è una storia che ha attirato la curiosità e l’attenzione di tanti appassionati, ovvero il ritorno di una vettura NASCAR alla gara di durata più famosa del mondo.

Per oltre due anni, un gruppo di dirigenti e ingegneri NASCAR, Hendrick Motorsports, Chevrolet, Goodyear e IMSA hanno lavorato per riportare una vettura del campionato americano alla 24 Ore di Le Mans, la quale si è poi concretizzata nell’invito a Garage 56. L’ultima volta che un’auto d’oltreoceano prese parte alla tappa francese del campionato di durata fu infatti nel 1976, quando Bill France decise di portare una Ford Torino e una Dodge Charger in Francia.

Rispetto alla vettura di nuova generazione, il prototipo che ha girato a Le Mans aveva un serbatoio più ampio, nuovi freni, un peso più contenuto, un’aerodinamica più raffinata e gomme specificatamente realizzate per l’occasione. Inoltre, non dovendo sottostare a determinati regolamenti tecnici come le vetture GTE, vi era una discreta curiosità nel comprendere le sue prestazioni.

#24 Hendrick Motorsports Chevrolet Camaro ZL1 di Jimmie Johnson, Mike Rockenfeller, Jenson Button

#24 Hendrick Motorsports Chevrolet Camaro ZL1 di Jimmie Johnson, Mike Rockenfeller, Jenson Button

Photo by: Alexander Trienitz

Una scommessa vinta già dalle qualifiche, poi impreziosita da un’ottima performance in gara, quantomeno fino alla ventesima ora. In quel momento la Chevrolet Camaro ZL1 n. 24 dell’Hendrick Motorsports aveva raggiunto il 27° posto, precedendo l’intero schieramento GTE-Am. Tuttavia, un problema alla trasmissione ha poi costretto Jenson Button a tornare ai box, in modo da effettuare le dovute riparazioni.

Dopo gli intensi lavori di riparazione, il team ha deciso di effettuare un giro per controllare che tutto fosse in regola, ritornando ai box per altri quindici minuti in modo da effettuare ulteriori controlli. Quando finalmente sono riusciti a tornare in gara, seppur con un comprensibile ritardo, Mike Rockenfeller ha iniziato nuovamente a spingere, arrivando anche a segnare il proprio giro più veloce della gara in 3:50.512.

Alla fine Rockenfeller ha consegnato l’auto al compagno di casacca Johnson, il quale ha completato la corsa vedendo così il traguardo. Uno degli obiettivi dichiarati del team era quello di battere il gruppo delle GTE, ma ovviamente l’obiettivo principale era quello di completare la corsa e passare sotto la bandiera a scacchi, una sfida che all’apparenza può sembrare semplice, ma che in realtà presenta le sue difficoltà. Nonostante un finale complesso, Garage 56 ha poi tagliato il traguardo al 39° posto complessivo, completando 285 giri.

#24 Hendrick Motorsports Chevrolet Camaro ZL1 di Jimmie Johnson, Mike Rockenfeller, Jenson Button

#24 Hendrick Motorsports Chevrolet Camaro ZL1 di Jimmie Johnson, Mike Rockenfeller, Jenson Button

Photo by: JEP / Motorsport Images

“È stato fantastico. Ovviamente il pubblico è qui per festeggiare tutti coloro che partecipano alla 24 Ore di Le Mans. Ma sentire il tifo per la nostra auto mentre passava di qui… È stato un lungo viaggio per questi ragazzi, preparare la macchina per Le Mans. Molte ore di lavoro, ma è un gruppo di persone straordinarie. L’hanno trasformata da un’auto NASCAR in un’auto da endurance per Le Mans. Straordinario. I migliori del settore. Sono orgoglioso di lavorare con questi ragazzi. “Noi (i piloti) non abbiamo commesso errori, ma vogliamo comunque spingere al massimo la vettura. È un’auto ragionevolmente facile da guidare”, ha spiegato Jenson Button al termine della corsa.

“Il mio cuore è pieno per tutti i motivi che conosciamo: il fatto di essere venuto qui con la NASCAR, Hendrick, Chevrolet e Goodyear”, ha poi aggiunto Johnson.

“Molte delle persone che lavorano qui facevano parte di squadre con cui ho vinto gare e campionati. C’erano così tante facce conosciute che vivere questa esperienza è stato semplicemente straordinario. L’accoglienza dei tifosi, sia durante la parata che durante il giro di rientro, è stata davvero straordinaria. Anche i commissari di percorso erano impazziti. È stato tutto incredibile. Sono davvero felice”.

#24 Hendrick Motorsports Chevrolet Camaro ZL1 di Jenson Button

#24 Hendrick Motorsports Chevrolet Camaro ZL1 di Jenson Button

Photo by: JEP / Motorsport Images

Rockenfeller, che ha svolto la maggior parte delle prove e delle simulazioni della vettura, ha spiegato: “È fantastico finire la gara, era la priorità numero uno. Penso che sia qualcosa a cui guarderò in futuro con i miei figli e che rimarrà sempre nella mia memoria. È stata una grande squadra, non solo i miei compagni, ma tutti i membri del team. Credo che abbiamo fatto un buon lavoro”.

“È stato incredibile”, ha dichiarato France, la cui ispirazione per il progetto è venuta da suo padre, il fondatore della NASCAR Bill France Sr., il quale portò due auto nell’edizione del 1976. “Sono state migliaia di ore di duro lavoro da parte di centinaia di persone per realizzare tutto questo. E poi il modo in cui il team, gli addetti ai box e tutti gli altri si sono comportati per tutta la settimana, è stato semplicemente fantastico”.

“Spero che mio padre e mio fratello siano lassù da qualche parte a guardare e a sorridere, ma l’obiettivo che ci eravamo prefissati era quello di cercare di finire la gara e di non arrivare ultimi. E ci siamo riusciti”.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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