Assen, Bagnaia vince e allunga nel Mondiale. Podio per Bezzecchi e l’Aprilia

L’iridato della Ducati si impone sulla Desmosedici VR46 di Bez e su Aleix Espargaro e si porta a +35 su Martin, 5°. Quarto Binder, retrocesso di una posizione dopo il traguardo

Massimo Brizzi

Convincente successo di Pecco Bagnaia nel GP di Olanda della MotoGP. Ad Assen l’iridato della Ducati si impone per la quarta volta stagionale, precede, dopo una gara quasi sempre al comando, Marco Bezzecchi (Ducati VR46) e Aleix Espargaro (Aprilia), molto bravo con una moto danneggiata nell’aletta anteriore, e allunga nel Mondiale: ora è a +35 su Jorge Martin, quinto con la Ducati Pramac e a +36 sullo stesso Bezzecchi. Ai piedi del podio Brad Binder, 4° con la sua Ktm retrocesso di una posizione dopo aver tagliato il traguardo per ‘track limits’.

pecco, che superiorità

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Sempre Ducati, quindi, anche nell’Università della moto, per il settimo successo stagionale di una Desmosedici. Il sigillo di Bagnaia arriva con una prestazione impeccabile, stando quasi sempre al comando e gestendo alla perfezione, sia il consumo delle gomme, sia i rivali. O presunti tali. Sì, perché Pecco ribadisce costanza, velocità e gestione, rimarcando la sua implacabilità, mentre alle sue spalle si alternano i contendenti, in gara prima Binder, poi Bezzecchi, e si fa fatica, in certe giornate, a trovarne un vero rivale. La classifica dice ovviamente Martin e Bezzecchi, ma Bagnaia, ora terzo italiano di sempre  per successi in top class, alla pari di Andrea Dovizioso e dopo Valentino Rossi e Giacomo Agostini, pare avere un altro passo, forte di una consapevolezza superiore.

tris di moto italiane

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Nella giornata della doppietta italiana, Bagnaia-Bezzecchi, stesso arrivo del sabato, ma a posizioni invertite, c’è anche la tripletta tricolore con due Ducati e un’Aprilia, brava a tornare sul podio dopo quello del GP iniziale in Portogallo: alla vigilia delle ferie l’inno di Mameli risuona prepotentemente sul Mondiale. A chiudere la top-10 ci sono infatti anche le Desmosedici di Alex Marquez (Gresini), sesto, e Luca Marini (VR46), settimo. Ottavo Takaaki Nakagami (Lcr) a cercare di salvare l’onore della Honda orfana di Marc Marquez, nono Franco Morbidelli (Yamaha) e decimo Augusto Fernandez (GasGas).

la gara

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Avvio di gara nel segno di Binder che con la soft al posteriore va in testa, poi Bagnaia passa al comando (3. giro) mentre il pallottoliere delle cadute si aziona: masticano infatti la polvere Jack Miller, a terra alla prima curva del 2° giro, forse per aver esagerato con la soft al posteriore; Fabio Quartararo e Johann Zarco, agganciatisi prima della chicane (3° giro); Maverick Vinales (4° giro); Enea Bastianini (7° giro); Fabio Di Giannantonio (19° giro) quando era buon nono. Dopo un terzo di gara la lotta per la vittoria pare ristretta al trio Bagnaia-Binder-Bezzecchi, con tanta attesa per il consumo delle gomme. A 10 giri dalla fine Bez passa Binder e prova a ricucire su Pecco, mentre Binder deve guardarsi dall’Aprilia di Aleix Espargaro e da Martin, tesi alla caccia del podio. Bezzecchi deve mollare perché Bagnaia ne ha di più, mentre Binder taglia da terzo il traguardo, ma perde il podio per un passaggio fatale sul verde alla curva 8. Bollicine quindi per l’Aprilia a sigillare una trionfale giornata per l’Italia.

Fonte: https://www.gazzetta.it

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