WRC | Ogier vince il Safari Rally. Poker storico di Toyota

Sébastien Ogier trionfa al Safari Rally per la seconda volta in tre anni, si rilancia nel Mondiale Piloti, e dà un segnale forte a tutto il WRC: se il suo programma della stagione dovesse essere folto, allora potrebbe davvero ambire a lottare con Kalle Rovanpera per il titolo iridato Piloti.

Certo, qualora riuscisse nel suo intento, sarebbe un miracolo sportivo che lo porterebbe automaticamente a essere considerato il migliore di tutti i tempi dalla maggior parte degli appassionati. Intanto si è tolto la soddisfazione di portare a casa un altro successo stagionale dopo quello ottenuto al Rallye Monte-Carlo di inizio anno e al Rally del Messico.

Lo ha fatto con una prestazione perentoria sin dalla giornata di venerdì, quando ha preso il comando del rally e non lo ha più lasciato sino al termine della Power Stage. Solo Kalle Rovanpera lo ha messo sotto pressione tra sabato pomeriggio e domenica mattina, ma Séb è riuscito a controllare il suo margine e a portare a casa il terzo successo stagionale, l’11esima da quando corre per Toyota e il 58esimo di una carriera difficilmente ripetibile.

A proposito del costruttore giapponese, Toyota porta a casa questo fine settimana un poker storico a 30 anni dal primo ottenuto in terra africana nell’ormai lontano 1993 (il secondo è arrivato lo scorso anno). Sébastien Ogier come Juha Kankkunen, Kalle Rovanpera come Markku Alen, Elfyn Evans come Ian Duncan e Takamoto Katsuta come Yasuhiro Iwase. Un 1-2-3-4 che non lascia diritto di replica agli avversari non tanto sulle prestazioni, quanto sull’affidabilità, che ha intaccato i fine settimana di Hyundai Motorsport e M-Sport Ford.

Bello anche il duello fratricida che ha visto sfidarsi Elfyn Evans e Takamoto Katsuta per il terzo posto. Questo è durato sino all’ultima prova speciale del giro mattutino domenicale, quando sulla GR Yaris del giapponese si è verificato un guasto al pacchetto elettrico che lo ha costretto a perdere diversi secondi e anche la possibilità di lottare per quello che avrebbe potuto essere il terzo podio della carriera al Safari dopo quelli ottenuti nel 2021 e nel 2022.

Per Hyundai Motorsport questo fine settimana è stata una vera e propria debacle. Non tanto nelle prestazioni, dove prima Thierry Neuville e poi Esapekka Lappi hanno mostrato di poter lottare almeno per il podio, quanto dal punto di vista dell’affidabilità. Ad Alzenau deve suonare un vero e proprio campanello d’allarme dopo questo fine settimana: la gara di Lappi è stata funestata da ben 3 guasti all’albero della trasmissione. Il primo è avvenuto nel corso dello Shakedown, il secondo – quello decisivo – mentre era saldamente in terza posizione. Il terzo, invece, all’inizio della giornata di domenica, quando era rientrato in gara come previsto dal regolamento.

Gara amara anche per Thierry Neuville, perché il belga era in piena lotta con Elfyn Evans per il terzo posto – ed era in grande rimonta, con alte possibilità di agguantare il podio – quando prima di affrontare una curva sinistrorsa della PS6 ha ceduto la sospensione anteriore sinistra per via di un problema di fissaggio dell’ammortizzatore. Il belga ha poi messo in piedi una buona rimonta, chiudendo ottavo assoluto.

Con i due piloti titolari fuori dai giochi, è stato Dani Sordo a risultare il primo pilota non Toyota in classifica con un quinto posto per la verità anonimo. Lo spagnolo non è mai stato in grado di offrire prestazioni di livello per impensierire le Toyota. Il quinto posto davanti alle disastrate Ford Puma Rally1 di Ott Tanak e Pierre-Louis Loubet non è certo consolatorio.

Se il fine settimana di Hyundai è stato nero, quello di M-Sport è andato anche peggio tra guasti e gomme fuori dal cerchio che hanno penalizzato Tanak e Loubet. L’estone sta vedendo svanire tutte le possibilità di lottare per il titolo, anche se ora avrà due eventi a lui favorevoli per cercare di rientrare in lotta.

Gara a eliminazione per quanto riguarda il WRC2, con Kajetan Kajetanowicz bravo e fortunato a gestire tutto l’evento senza particolari problemi. Il polacco non è mai stato il più veloce, ma è stato il più regolare e questa si è rivelata la chiave per vincere nella classe minore del WRC.

Oliver Solberg, invece, può recriminare per aver perso una grande occasione. Era lui il più veloce e con ampio distacco su tutti gli altri, ma un problema a una sospensione lo ha messo fuori dai giochi per la vittoria. Bella la disperata rimonta per recuperare su Kajetanowicz, ma non è stata utile per raggiungere il suo scopo. Il norvegese, infatti, ha concluso secondo e decimo nella classifica generale.

Un altro pilota che ha avuto la grande occasione di vincere ma ha dovuto desistere per un guasto alla sua vettura è Gregoire Munster. L’olandese aveva ereditato la prima posizione dopo il ritiro di Solberg, ma anche lui si è ritirato e ha lasciato a Kajetanowicz la passerella verso il trionfo.

Fonte: https://it.motorsport.com

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