WEC | Ferrari: il degrado gomme sarà la chiave della 6h di Monza

Fin dalle prime ore del mattino, all’apertura dei cancelli, il paddock di Monza ha cominciato ad affollarsi e davanti al box della Ferrari la gente pullula.

E’ grande l’attesa per vedere le 499P in azione dopo il successo ottenuto alla 24h di Le Mans e i piloti vengono accerchiati dai tifosi armati di pennarelli e qualsivoglia oggettistica da decorare con i preziosi autografi dei portacolori del Cavallino Rampante.

Nel garage, intanto, il team AF Corse sta lavorando alacremente per cercare di ottenere un bel risultato davanti alla sua gente; le aspettative sono chiaramente altissime dopo il trionfo nella gara transalpina, ma tanti sono anche gli aspetti da non sottovalutare.

E’ passato quasi un mese da quell’impresa e nella 6h di Monza valida come quinto round del FIA WEC la differenza la farà soprattutto la strategia legata agli pneumatici, come spiega Luca Massè, coordinatore tecnico della squadra di Maranello, che a Motosport.com ed altri giornalisti presenti ha spiegato come è stato impiegato il tempo a disposizione per preparare l’evento di casa.

#51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

#51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

Photo by: JEP / Motorsport Images

Luca, dopo la vittoria di Le Mans le 499P sono sempre le stesse?
“Sì, prima della 24h le avevamo ripreparate, ma i telai sono gli stessi da inizio anno. Mediamente il 90% dei particolari, tra gli 8.000 e i 10.000 km percorsi si cambiano. Il telaio e poche altre componenti durano una stagione intera, al netto di problematiche o altre valutazioni. Cerchiamo di rimanere in un chilometraggio sicuro, attorno ai 6.000km, facendoli ruotare nell’arco dell’anno, ma diciamo che il cuore della vettura è sempre quello”.

Nel mese di pausa dopo Le Mans ci sono stati sviluppi o passi avanti?
“Ogni volta che si va in pista si fanno passi avanti. E’ passato un anno dall’esordio e sinceramente non avremmo mai pensato di fare la Pole Position alla prima gara, né di vincere Le Mans. L’impegno è sempre il massimo e l’auto è competitiva”.

A Monza avete girato molto nei test, pensi che possa essere un tracciato adatto alla 499P?
“Quando abbiamo provato, le temperature erano molto diverse e anche le condizioni perché la gommatura cambia quando si è da soli per qualche giorno rispetto ad avere oltre 30 rivali. A Le Mans abbiamo visto che la 499P la velocità l’aveva, qui lo sapremo meglio domenica sera”.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Photo by: JEP / Motorsport Images

Le temperature elevate per questo evento quanto cambiano la vostra preparazione?
“Rientra nei punti chiave, a cominciare dalla temperatura all’interno dell’abitacolo da rispettare, poi tutti i componenti che vengono sottoposti al gran caldo. Quello che farà molto la differenza sarà l’aspetto gomme, quindi degrado e rendimento. I test svolti qui erano in altro periodo dell’anno, nel quale riprodurre le condizioni non era facile. Monza ha un mix di lunghi rettilinei inframezzati da varianti, bisogna stare molto attenti a come vengono scaldate le coperture; se esageri si consumano, mentre se sono troppo fredde non hai aderenza. Sarà interessante”.

Qui non ci saranno più i sistemi per pre-riscaldarle visti a Le Mans, per il futuro come pensi si procederà?
“Come si è visto in diverse occasioni, quando c’è un cambio regolamentare cerchiamo di adattarci il più possibile. A Spa-Francorchamps eravamo ai limiti della sicurezza, al Fuji potrebbe essere simile. A Le Mans abbiamo rispettato determinati canoni, noi dobbiamo dedicarci alle vetture, qui a Monza forse non avremo troppi problemi visto il caldo”.

A Le Mans invece come è cambiato il modo di lavorare con gli ‘scaldoni’?
“E’ una cosa che impatta in molti settori, oltre al fatto che occupano spazio nel retro-box! A livello di strategia gara ha influito sui primi giri e gestione dello stint intero; è tutto diverso. Non so se ci ha favorito o meno, ma gli italiani fanno di necessità virtù ottimizzando il tutto grazie all’esperienza. Anche le tempistiche di reazione dei meccanici all’interno del box nel svolgere le operazioni hanno funzionato, avevamo fatto prove già in officina e a partire dal Test Day abbiamo messo a punto tutto”.

#51 FERRARI AF CORSE Ferrari 499P Hybrid Hypecar: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

#51 FERRARI AF CORSE Ferrari 499P Hybrid Hypecar: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

Photo by: Francesco Corghi

Dopo un inizio senza esagerare, vi sentite ora in grado di adottare strategie più aggressive con le gomme? Magari montando la media anziché la dura?
“Ogni gara ci ha fatto imparare molto, mentre nei test sei da solo o con pochi altri, ma è difficile capire. A Portimao eravamo arrivati convinti di conoscere pista e gomme alla perfezione, ma alla prima sessione di Libere l’aderenza era come se fossimo a fine durata della copertura. Cambiano talmente tante cose in un weekend che hai modo di crescere e ottimizzare. Dopo Le Mans abbiamo alle spalle quattro eventi diversi e conosciuto le mescole. La differenza nell’endurance la fanno le gomme e come vengono usate nell’arco dello stint, quindi faremo qualche altra prova, ma non è detto che una mescola sia più veloce o lenta”.

A Le Mans infatti eravate su scelte differenti…
“Sì, e ci siamo resi conto che stavamo andando bene. Ha senso guardare anche cosa fanno gli altri, ma poi ogni vettura si adatta ad una mescola in modo diverso”.

Il BoP vi ha calato potenza, pensate di poter recuperare qualcosa sfruttando un minor degrado o con qualche scelta di set-up?
“Si tratta del solito connubio: trovare la giusta prestazione che ti consenta di perdere meno tempo possibile nel traffico, ma cercando di arrivare con più gomma a fine stint, cosa che ti consente di essere più veloce dei rivali. Conosciamo la nostra auto, cerchiamo di ottimizzare al meglio il tutto venendo incontro a queste situazioni, ma senza stravolgere nulla. La filosofia della vettura deve restare la stessa”.

Sul giro secco siete molto veloci, qual è il segreto?
“La qualifica è una sessione che riesci a preparare bene, anche nelle prove invernali, se non sei a stretto contatto coi rivali o nel traffico. La gara è più complicata, specialmente trovare il ritmo nelle Libere e mantenerlo, valutando il degrado, quando ci sono anche gli altri in azione. Da quel lato lì siamo arrivati più pronti perché era l’aspetto più facile da preparare”.

#51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

#51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

Photo by: JEP / Motorsport Images

Le indagini post-Le Mans cosa hanno rivelato del problemino avuto dalla #51 al pit-stop?
“E’ stato un falso segnale del sistema, ma nulla di nuovo per noi perché lo avevamo già affrontato durante i test. L’unica novità è stata la procedura di reset, che nella concitazione è stata fatta troppo velocemente per cui ha richiesto una doppia esecuzione di essa. Non nascondo che un po’ di panico c’è sempre, ma in realtà sapevamo come agire. E’ una cosa che abbiamo comunque individuato e non dovrebbe ricapitare, purtroppo fa perdere un po’ di tempo nella procedura”.

Il problema al radiatore della #50 invece?
“Quella possiamo dire che è pura sfortuna! Non so se si è trattato di un sasso o un detrito, ma la fenditura sulla 499P è veramente piccola, quindi tirare le somme è semplice. Per quelle che erano le prestazioni, forse il podio sarebbe potuto essere più rosso. Ma tornano ad un anno fa, quando facevamo i primi giri, chi l’avrebbe mai potuto sognare un risultato simile”.

Sempre sulla #50 si è staccata l’appendice aerodinamica sul tettuccio che ha ostruito la presa d’aria: come è accaduto?
“Le alte velocità e i detriti di gomma che la colpivano hanno divelto la bandella. Il fissaggio era il solito, ora è stato rinforzato. Ma anche questa è una di quelle situazioni che è difficile da replicare nei test”.

Le sensazioni per il weekend sono buone?
“Sul giro secco penso che siamo tutti lì, ci sarà da comprendere il degrado gomme. Per le quantita di pneumatici a disposizione qualche doppio stint verrà effettuato, sarà da capire quando e se sostituire eventualmente solo due gomme alla volta. Raccogliamo i dati e vediamo”.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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