WEC | Ferrari costretta a strategie creative che non hanno pagato

Quello della 6h del Fuji va in archivio come probabilmente il fine settimana più difficile per la Ferrari da quando corre con la sua 499P nel FIA World Endurance Championship.

In Giappone si è verificata una prima volta in… negativo per gli uomini di Maranello e AF Corse: non era mai accaduto in questa annata d’esordio che la LMH Rossa non riuscisse a salire sul podio, peggio ancora subendo l’onta del doppiaggio da parte dei rivali di Toyota, che hanno completato l’opera vincendo con una gara d’anticipo il Mondiale Costruttori.

Era chiaro fin dall’inizio che le 499P avrebbero sofferto nel Sol Levante, pista che non aveva un disegno favorevole alle Rosse che per altro hanno dovuto fare i conti con un Balance of Performance da potenza ridotta e ingente peso che ha messo ulteriormente sotto stress le coperture Michelin, come gli stessi vertici del team emiliano hanno evidenziato già nella giornata di venerdì.

In più l’impossibilità di svolgere test in Estremo Oriente prima ha messo a dura prova gli equipaggi formati da Antonio Fuoco, Miguel Molina e Nicklas Nielsen (#50), e Alessandro Pier Guidi, James Calado ed Antonio Giovinazzi (#51), assieme ai loro tecnici, nel trovare la quadra per cercare di limitare i danni in gara, conclusa mestamente al quarto e quinto posto.

La tanto auspicata pioggia non è arrivata e dopo un avvio combattivo le Ferrari hanno visto allontanarsi le Toyota e pure la Porsche #6, soffrendo ancora una volta un degrado gomme troppo elevato che non è stato risolto neppure provando la carta del montare le medie su un lato al primo pit-stop, mantenendo le dure sull’altro, in quella che è stata definita dagli uomini di Maranello “una ricerca di strategie creative e alternative che, tuttavia, non hanno consentito di ottenere i punti necessari per mantenere accese le speranze per il titolo Costruttori, consapevole di aver sfruttato al massimo tutto il potenziale concesso alla vettura”, come recita la nota ufficiale.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Photo by: JEP / Motorsport Images

“La partenza era stata molto buona e anche il primo stint, sono riuscito a portarmi in seconda posizione già alla prima curva e ho mantenuto un approccio positivo cercando di controllare il ritmo. Purtroppo abbiamo scelto le gomme sbagliate provando a rischiare sulla strategia, ma non ha pagato e soffrendo tantissimo nella seconda parte”, ha spiegato Molina una volta sceso dalla sua vettura.

“Tornando alla strategia pensata inizialmente il passo non è stato male, ma montare le medie a sinistra mi ha messo in difficoltà con l’aderenza. Sembrava una buona opzione, invece non lo è stata. Nicklas e Antonio hanno fatto molto bene e abbiamo portato a casa il miglior risultato possibile”.

“Stiamo imparando tanto quest’anno e anche tutto ciò ne fa parte, lavoriamo molto al simulatore a Maranello, ma alcune cose si scoprono solo correndo realmente. Dobbiamo rimanere positivi e proseguire migliorando”.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Photo by: JEP / Motorsport Images

Quando mancavano circa un paio d’ore dalla fine è arrivato anche il doppiaggio da parte delle Toyota, una cosa che poteva già vedersi a Monza e che la Ferrari aveva evitato grazie alla Safety Car chiamata in causa nel finale, ma che al Fuji non è arrivata mettendo a nudo una situazione da mandare al più presto in archivio, cercando di prendere spunto da quanto visto per crescere in futuro.

“Miguel ha fatto una grande partenza e abbiamo cercato di rimanere con i primi e resistere, ma non eravamo abbastanza veloci. Dal nostro punto di vista abbiamo fatto il massimo come team, adesso dobbiamo analizzare tutti i dati per affrontare al meglio il Bahrain”, sottolinea Fuoco.

Nielsen aggiunge: “Ho fatto un buon doppio stint. Non pensavamo di poter lottare per la vittoria e, per come si è sviluppata la corsa, il quarto e il quinto posto era il massimo che la squadra potesse ottenere oggi”.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Photo by: JEP / Motorsport Images

In termini di lotta per il titolo, se il Costruttori è ormai in bacheca alla Toyota, quello piloti rimane matematicamente ancora raggiungibile per il trio della #51, ma ci vorrà un miracolo a Sakhir perché questo possa effettivamente realizzarsi.

“Come già avvenuto a Monza abbiamo faticato, in particolare nei settori dove serviva potenza, ma manteniamo comunque vive le speranze per il titolo Piloti, anche se sarà molto complicato”, ammette Pier Guidi.

Gli fa eco Giovinazzi: “È stato un weekend molto difficile, forse il più difficile dell’anno come conferma il fatto di non essere riusciti a salire sul podio. Dobbiamo studiare attentamente tutto e cercare di tornare più forti in Bahrain. Le chance per il titolo Piloti sono estremamente limitate ma ci proveremo lo stesso”. Calado conclude: “Sono contento della mia prestazione anche se il risultato non è all’altezza delle nostre aspettative, ed è un peccato. Ho gestito gli pneumatici nelle prime fasi per poter essere più efficace nel finale, ma gli altri erano più veloci e la differenza di peso si è fatta sentire”.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Photo by: JEP / Motorsport Images

L’Ingegner Ferdinando Cannizzo, responsabile dei programmi Endurance, non nasconde l’amarezza: “Anche qui al Fuji si è ripetuto quanto visto a Monza e non è stato facile identificare una strategia che potesse darci la possibilità di lottare almeno per il podio. Ci dispiace non essere riusciti a mantenere vivo l’interesse per il campionato Costruttori fino all’ultima gara”.

Antonello Coletta, Capo dei programmi Endurance e Corse Clienti, mette in chiaro le cose anche per il futuro: “Volevamo il podio qui al Fuji, ma abbiamo ottenuto il miglior risultato possibile. Siamo consapevoli che in Bahrain le cose potrebbero svilupparsi in maniera analoga a quanto visto a Monza e qui in Giappone. Purtroppo, dopo la 24 Ore di Le Mans, i parametri sono cambiati e, con essi, la possibilità di lottare per i titoli”.

#51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

#51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

Photo by: JEP / Motorsport Images

Nel post-gara c’è poi stata la consueta tavola rotonda coi giornalisti – tra i quali Motorsport.com – che ha visto l’Ing. Giuliano Salvi spiegare meglio come è stata affrontata una giornata durissima cercando una via per rendere la situazione meno pesante tramite la strategia gomme.

“Abbiamo concluso terzi come squadra e chi ci ha sorpreso sono state le Porsche, perché vedendo i dati ci aspettavamo chiaramente le Toyota davanti, ma anche le 963 sono andate molto forte con tutte e quattro le vetture”, dice.

“Alla fine il distacco non è stato peggiore di Monza se guardiamo le prestazioni, dopo Le Mans le cose sono cambiate e ci aspettavamo di soffrire allo stesso modo. L’approccio è stato conservativo con le gomme perché non eravamo mai venuti qui e non conoscevamo bene la pista. Non abbiamo neanche avuto una sessione pulita per capire bene la situazione, dunque sapevamo di essere un passo indietro rispetto a Toyota”.

“Per il primo stint penso che utilizzare le dure sia stata la scelta giusta, quello che ci ha messo in difficoltà è stato il passaggio alle medie, che non sapevamo esattamente come sarebbero andate su un tracciato più gommato rispetto alle Libere. Anche le temperature erano differenti e quando parti conservativo scopri tutto strada facendo, per cui è dura. Anche la Cadillac è partita con le medie e nel doppio stint è crollata”.

D’altronde, Kamui Kobayashi con la Toyota #7 è risultato il pilota con il crono medio sul giro migliore in 1’31″481 e il record in 1’30″780, mentre Fuoco con la 499P #50 ha avuto una media di +0″3, coi suoi colleghi di equipaggio e della #51 che hanno registrato medie oltre i 0″5 di ritardo dal giapponese.

Al di là delle mescole diverse di gomme montate che su ogni vettura hanno rendimenti differenti, è evidente quanto la Ferrari abbia sofferto provando a mischiare le carte con le coperture, cosa che alla fine si è rivelata più utile a raccogliere dati come osserva Salvi.

“Abbiamo provato prima ad usare un mix di medie e dure, poi quattro medie su una macchina a fine secondo stint e questo non ha pagato perché era più lenta dell’altra”.

“In pratica abbiamo svolto un test con le gomme in fase di gara partendo conservativi con una vettura e aggressivi con l’altra, ma in quel momento probabilmente era troppo presto e alla fine abbiamo cercato di rimettere a posto le cose, ma tutto questo ovviamente non è stato l’unico motivo per cui eravamo più lenti delle Toyota”.

Informazioni aggiuntive di Rachit Tukhral

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Fonte: https://it.motorsport.com

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