WEC | BoP: l’alchimia che non ha ancora trovato la formula giusta

La Toyota ha chiuso la pratica del mondiale Costruttori del WEC al Fuji sulla pista di casa, proprio come domenica ha fatto la Red Bull in F1 a Suzuka sul tracciato della Honda che è il fornitore della power unit di Milton Keynes.

Alpine A424 LMDh

Alpine A424 LMDh

Photo by: Alpine

BMW M Hybrid V8

BMW M Hybrid V8

Photo by: BMW AG

Ovviamente si tratta solo di una coincidenza statistica che non deve far scattare alcun retro pensiero, ma il mondiale Endurance offre ancora un’appendice con la 8 Ore del Bahrain, prima che cali il sipario della stagione 2023 e si pensi a un campionato 2024 che alzerà ulteriormente l’asticella con l’arrivo di Lamborghini, BMW, Alpine e Isotta Fraschini.

Lamborghini SC63 LMDh

Lamborghini SC63 LMDh

Photo by: Lamborghini Squadra Corse

#11 Isotta Fraschini Tipo 6 LMH-C: Marco Bonanomi, Jean-Karl Vernay

#11 Isotta Fraschini Tipo 6 LMH-C: Marco Bonanomi, Jean-Karl Vernay

Photo by: Isotta Fraschini

Quattro marchi che daranno lustro a una categoria che ha rivitalizzato le gare di durata, a dimostrazione che nel panorama automobilistico mondiale non esiste solo la F1. Se nei GP esiste un regolamento che non prevede la penalizzazione di chi vince con l’adozione del Balance of Performance, una filosofia di parametrazione delle prestazioni che non fa parte del DNA del massimo campionato automobilistico, non si può dire altrettanto nel WEC, dove confluiscono le Hypercar di due serie promosse da campionati con norme diverse (ACO-FIA e IMSA) e Prototipi con caratteristiche tecniche di progetto molto differenziate.

#7 Toyota GR010 - Hybrid di Conway, Kobayashi, Lopez, davanti alla #8 Toyota GR010 - Hybrid: Buemi, Hartley, Hirakawa

#7 Toyota GR010 – Hybrid di Conway, Kobayashi, Lopez, davanti alla #8 Toyota GR010 – Hybrid: Buemi, Hartley, Hirakawa

Photo by: JEP / Motorsport Images

BoP è l’acronimo di Balance of Performance: parliamo di bilanciamento delle prestazioni. La Toyota ha dominato la stagione 2023 sfruttando la perfetta conoscenza del campionato: la GR010 Hybrid ha collezionato cinque successi su sei gare disputate: Sebring, Portimao, Spa-Francorchamps, Monza e Fuji.

Ai giapponesi, per fare filotto, è mancata l’affermazione alla 24 Ore di Le Mans, che a livello di punteggio valeva il triplo. A rompere l’egemonia Toyota nella Sarthe è stata la Ferrari al ritorno con una vettura da assoluto dopo 50 anni: il successo della squadra del Cavallino, guidata da Antonello Coletta, ha avuto un riscontro mediatico enorme che ha molto indispettito il marchio nipponico.

Il regolamento del WEC vieta alcuna forma di commento sul BoP da parte dei concorrenti, ma i vertici di Toyota non avevano esitato a criticare i criteri tecnici (peso, potenza, energia disponibile e attivazione dell’ibrido) con cui si era disputata la 24 Ore di Le Mans, sostenendo che si era favorita la 499P.

#93 Peugeot Totalenergies 9X8: Paul Di Resta, Mikkel Jensen, Jean-Eric Vergne

#93 Peugeot Totalenergies 9X8: Paul Di Resta, Mikkel Jensen, Jean-Eric Vergne

Photo by: Andy Chan

Ecco le variabili del BoP applicate al Fuji

Vettura Peso Potenza Energia/Stint Ibrido attivo
Toyota GR010 Hybrid 1.080 kg 514 kW 907 MJ 190 km/h
Ferrari 499P 1.076 kg  505 kW 898 MJ 190 km/h
Porsche 963 1.054 kg 514 kW 894 MJ 190 km/h
Peugeot 9X8 1.038 kg 520 kW 903 MJ 135 km/h
Cadillac V-Series.R 1.039 kg 505 kW 505 MJ  

Il lamento, fuori dalle norme, ma non sanzionato, ha portato a una revisione del BoP tanto che per l’appuntamento di Monza e poi anche per quello del Fuji e gli effetti molto chiari si sono visti: Toyota dominante, Porsche e Peugeot in ripresa, Ferrari in calo, per non dire punita. E, allora, è lecito domandarsi se vediamo le 499P mai in partita, è segno che c’è qualcosa nel famigerato BoP che non funziona: le due vetture di Maranello hanno concluso doppiate in Giappone per l’oggettiva mancanza di passo e non per problemi tecnici o di affidabilità.

Lo staff di Xavier Mastelan Dinon, responsabile tecnico FIA del WEC, dovrà rivedere qualcosa prima del 4 novembre, quando si disputerà la 8 Ore del Bahrein, ultimo appuntamento 2023: evidentemente quello che è considerato un algoritmo infallibile, forse, ha bisogno di qualche revisione in vista di un campionato 2024 che si preannuncia strepitoso.

La funzione del BoP dovrebbe essere quella di avvicinare al vertice quante più vetture è possibile, per allargare la platea dei possibili contendenti della Toyota e non di mettere fuori dal gioco quello che è sembrato il principale contendente di chi detta legge.

La Ferrari 499P in battaglia con la Porsche 963 del team Jota

La Ferrari 499P in battaglia con la Porsche 963 del team Jota

Photo by: JEP / Motorsport Images

Il campionato ha saputo suscitare l’attenzione di un pubblico che si è appassionato alle gare di durata: non devono essere le alchimie regolamentari a rovinare una serie che ha saputo calamitare i grandi Costruttori con obiettivi e costi ben definiti. I marchi, però, come sono arrivati, sono anche capaci di andarsene in fretta se non hanno la sensazione di recitare un ruolo quanto meno da protagonisti.

È chiaro che a vincere è sempre e solo uno, ma lo strumento del BoP è un gioco molto pericoloso a seconda di come viene usato: un conto è se serve a fare da… ascensore a chi cerca di raggiungere la vetta e un altro se crea dei vuoti d’aria a chi è in volo.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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