WEC | 8h Bahrain: Toyota in passeggiata Mondiale, Ferrari a podio

La 8h del Bahrain incorona ancora una volta Toyota Campione Piloti e Costruttori del FIA World Endurance Championship, con la stagione 2023 che va in archivio registrando il trionfo della #8 di Buemi/Hartley/Hirakawa fra le Hypercar davanti alla gemella #7 di Conway/Kobayashi/Lopez, mentre il podio viene completato dalla Ferrari al termine di una grande e sudata lotta contro la Porsche di Jota.

A Sakhir non c’è stata storia nella categoria principale, a differenza delle sempre pimpanti LMP2 e LMGTE AM, entrambe all’ultima apparizione nella serie e vinte dal Team WRT (con doppietta) e finalmente dalle Iron Dames.

La partenza della 8 Ore del Bahrain

Photo by: Shameem Fahath

La partenza della 8 Ore del Bahrain

HYPERCAR: Toyota senza rivali

Il dominio annunciato da parte delle Toyota si è materializzato praticamente subito e l’unico problema avuto dalle GR010 Hybrid è stata la toccata ricevuta in partenza dalla #7, mandata in testacoda dalla Cadillac alla prima frenata.

La #8 ha potuto così fuggire via indisturbata, mentre la gemella risaliva la china agguantando il podio in appena 60′; da lì è stato subito evidente che gli equipaggi del team nippo-tedesco non avevano alcuna necessità di spingere, anche perché il ritmo impresso nelle ore iniziali ha consentito di mettere un ampio divario sugli avversari.

Dopo il titolo Costruttori conseguito al Fuji, arriva il bis con il Piloti per Sébastien Buemi/Ryo Hirakawa/Brendon Hartley, ad ottenere la seconda vittoria della stagione davanti ai ben più vincenti Conway/Kobayashi/Lopez, che però pagano la battuta d’arresto a Le Mans e i problemi di Portimao, dovendo arrendersi ai colleghi.

Gli unici che potevano insidiare matematicamente i Toyota erano i ragazzi di Ferrari AF Corse; se le 499P si sono confermate seconda forza del lotto, è vero anche che il passo non consentiva né a loro né a nessun altro di poter pensare anche minimamente di lottare contro le GR010.

Ecco dunque che i duelli più interessanti si sono sviluppati per l’ultimo gradino del podio, andato dopo diverse sportellate e bagarre (anche in famiglia!) alla Rossa #50 di Fuoco/Molina/Nielsen, che conclude l’annata come aveva iniziato, ma sudando a lungo per prendere un 3° posto che mitiga la sofferenza di Maranello.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Photo by: Ferrari

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

A masticare amaro, in questo senso, è stata la Porsche di Jota, che era riuscita a saltare davanti alle Ferrari alla sesta ora, per poi ritrovarcisi nuovamente dietro per errori e un Drive Through. All’ultima sosta la 963 #38 di Ye/Stevens/Da Costa è stata sopravanzata dalla 499P #50, riuscendo però ad avere la meglio della #51 di Pier Guidi/Calado/Giovinazzi, a sua volta superata anche dalla Porsche ufficiale #6 preparata dal Team Penske per Estre/Lotterer/Vanthoor, autori di una seconda parte di gara veramente ottima.

Più difficile la corsa dei compagni di squadra di questi ultimi, Christensen/Cameron/Makowiecki con la 963 #5, sanzionati un paio di volte con secondi di penalità per infrazioni commesse in pista e quindi rimasti fuori dai duelli per la Top5, dovendosi accontentare del settimo posto.

Anche la 963 #99 privata di Proton Competition nelle mani di Bruni/Tincknell/Jani era stata a lungo competitiva e in lizza con le ufficiali di Penske, ma qualche problemino tecnico di troppo patito nella seconda metà la fa scendere decima.

Impalpabile la gara delle Peugeot, solamente ottava e nona con Duval/Menezes/Muller (#94) e Di Resta/Jensen/Vergne (#93) senza mai colpo ferire. Il progetto 9X8 LMH senza ala va in archivio al termine di un anno e mezzo di patemi e sudori, lasciando spazio ora ad una vettura con ala posteriore, ruote differenti e aerodinamica rivista, sperando che possa dire la sua e non apparire solamente per le forme singolari.

Manca invece una occasione la Cadillac, alla migliore Qualifica della stagione, rovinata al via dalla frenata disperata di Earl Bamber; finita addosso alla Toyota #7, la V-Series.R condivisa anche da Westbrook/Lynn è stata punita con 1′ di Stop&Go scivolando indietro e rimanendoci, precedendo solamente la impresentabile Vanwall di ByKolles del trio Guerrieri/Vautier/Briscoe, privi di colpe se la loro Vandervell 680 non va e continua a fare dentro-fuori dai box per problemi, come accaduto nel finale.

#41 Team WRT Oreca 07 - Gibson: Rui Andrade, Robert Kubica, Louis Deletraz

Photo by: JEP / Motorsport Images

#41 Team WRT Oreca 07 – Gibson: Rui Andrade, Robert Kubica, Louis Deletraz

LMP2: titolo e doppietta per WRT

In Classe LMP2 arriva una meritatissima doppietta per il Team WRT, maturata solamente nell’ultima ora e al termine di una aspra e combattutissima gara finale per le Oreca nella massima serie endurance, visto che dal prossimo anno le vedremo in azione solamente alla 24h di Le Mans.

Non potevano coronare al meglio il sogno di titolo Louis Delétraz, Robert Kubica e Rui Andrade con la 07-Gibson #41, primi davanti ai compagni della #31 Frijns/Habsburg/Gelael, beffati da un ultimo pit-stop lento e superati dai colleghi.

Si arrende la Jota #28 di Rasmussen/Fittipaldi/Heinemeier-Hansson, partita con speranze di successo in campionato, ma a concludere una stagione positiva con un buon terzo posto, beffando le Prema di Viscaal/Ugran/Correa (#9) e Bortolotti/Pin/Kvyat (#63), fra i protagonisti di vertice e poi scivolati al quarto e quinto posto.

Concludono sesti Costa/Smiechowski/Scherer sulla Inter Europol Competition #34, seguiti dalla Alpine #36 di Milesi/Canal/Vaxivière e dalle United Autosports #23 (Blomqvist/Pierson/Jarvis) e #22 (Albuquerque/Lubin/Hanson), tra le delusioni di giornata.

Decima la Alpine #35 (Negrao/Rojas/Caldwell), si ritira nel finale dopo aver anche condotto la Vector Sport #10 di Aubry/Cullen/Kaiser.

#85 Iron Dames Porsche 911 RSR - 19: Sarah Bovy, Michelle Gatting, Rahel Frey

Photo by: JEP / Motorsport Images

#85 Iron Dames Porsche 911 RSR – 19: Sarah Bovy, Michelle Gatting, Rahel Frey

LMGTE AM: Iron Dames, finalmente!

La Classe LMGTE AM va in archivio nel migliore dei modi, con la solita grande battaglia che, è proprio il caso di dirlo, finalmente vede prevalere le Iron Dames.

Dopo tanti tentativi a vuoto o sfumati con grande amarezza, Sarah Bovy/Michelle Gatting/Rahel Frey calcano il primo gradino del podio all’ultima gara con la Porsche GTE.

E dire che per due terzi di gara era stata la 911 #60 della Iron Lynx a condurre le operazioni, ma i loro colleghi Matteo Cressoni ed Alessio Picariello si sono visti costretti ad alzare bandiera bianca a 2h20′ dal termine, poiché Claudio Schiavoni non è stato bene (auguri di pronta guarigione!) e quindi non è potuto salire al volante.

Le ragazze hanno quindi riguadagnato la leadership tagliando tra lacrime, sorrisi, abbracci ed acclamazioni meritatissime il traguardo davanti alle Aston Martin, tirando pure un grosso sospiro di sollievo per la rimontissima finale della Vantage #777 di D’Station Racing-TF Sport condotta da Stevenson/Fujii/Talbot, accontentatasi della piazza d’onore.

Terza c’è la Vantage #98 di NorthWest AMR-Heart of Racing nelle mani di Mancinelli/Riberas/James, anche perché la #25 di ORT by TF Sport del trio Eastwood/Al Harthy/Dinan ha accusato un guasto a 25′ dalla conclusione.

In casa Ferrari le 488 hanno sofferto e la migliore è quarta grazie a Rigon/Flohr/Castellacci (#54 AF Corse), a precedere Serra/Masson/Kimura sulla #57 di Kessel-CarGuy Racing, anche perché nell’ultima parte di gara le vetture del Cavallino sono riuscite a passare la Porsche #77 della Dempsey-Proton Racing di Andlauer/Ried/Pedersen.

Non riesce stavolta la rimonta alla Corvette #33 di Keating/Varrone/Catsburg, avendo comunque già in tasca i titoli, mentre la Top10 annovera pure le Porsche di Barker/Wainwright/Pera (#86 GR Racing) e Cairoli/Hyett/Jeannette (#56 Project 1-AO).

Gara da dimenticare per le altre due Ferrari di AF Corse, con la #83 di Rovera/Wadoux/Pérez Companc nona e la #21 di Dezoteux/Mann/Cozzolino undicesima, collezionando una marea di errori e penalità.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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