WEC | Ferrari, podio che fa piacere: “Soddisfatti e orgogliosi”

Si conclude come era iniziata la stagione 2023 del FIA World Endurance Championship per la Ferrari, ossia con una 499P sul terzo gradino del podio alla 8h del Bahrain.

A Sakhir era chiaro fin da subito che le Hypercar di Maranello preparate dal team AF Corse non avrebbero potuto lottare contro le imprendibili Toyota, che infatti fin dal via hanno salutato il gruppo guadagnando enormemente (ritmo delle GR010 attorno ai 0″4 più veloci delle 499P), per poi limitarsi a gestire la situazione senza necessità di spingere ulteriormente.

A Maranello lo sapevano, dunque l’obiettivo primario rimaneva confermarsi seconda forza in campo, anche se la concorrenza delle Porsche questa volta è stata davvero ostica da sconfiggere. Bellissimi i duelli che le Rosse hanno combattuto contro le 963, in particolar modo quello che ha visto la privata #38 di Jota sfilare per un paio di volte il podio dalle mani delle 499P.

Penalizzata per una infrazione commessa in pista, la Porsche dorata è tornata dietro ai prototipi del Cavallino Rampante, che con una ottima strategia finale sono riusciti a scavalcarla. Il trio formato da Antonio Fuoco, Molina Molina e Nicklas Nielsen riesce così a mettere la #50 dietro alle Toyota, terminando l’anno proprio come era cominciato a Sebring, dove la 8h li aveva visti nella medesima posizione.

Fra l’altro correndo pure un brivido quando nelle ultime battute le Rosse si sono prese in un episodio che ha visto Fuoco buttarsi all’interno di Alessandro Pier Guidi cercando di evitare il contatto ruota a ruota, poi avvenuto tra le curve 7-8-9, avendo il calabrese gomme più calde e quindi maggior velocità.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Photo by: Ferrari

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

“Non è stata semplice, abbiamo fatto il massimo, lottando con le Porsche: grazie a una grande strategia siamo riusciti a tenerle dietro. Mi dispiace per il contatto con la 499P #51: sono arrivato con più velocità in curva 7, trovandomi Ale davanti, e avevo paura del movimento che potesse fare, dunque nel dubbio sono andato a destra”, spiega Fuoco.

“È stato un errore, ma rimane il fatto che siamo molto uniti come squadra, ci siamo già chiariti tra di noi e ora guardiamo al futuro tutti insieme”.

“È stata una stagione positiva, con buoni risultati della squadra sia in Qualifica sia in gara, specialmente nella gara delle gare, Le Mans. Rimane del lavoro da fare per migliorare in futuro, ovviamente, ma non possiamo che essere soddisfatti”.

Molina aggiunge: “Qui in Bahrain abbiamo fatto un’ottima partenza di cui sono molto felice, riuscendo a passare dalla quinta alla seconda posizione. Per la gara abbiamo impostato il nostro set-up pensando in particolare alle ore centrali e finali della corsa, quando le temperature si sono abbassate, una scelta che ha pagato”.

“La stagione? È stata molto positiva senza dubbio visto che abbiamo lottato spesso per le primissime posizioni. Tutta la squadra, dai piloti agli ingegneri ai meccanici, ha fatto una grande stagione nell’anno del debutto in questa categoria”.

Sorride anche Nielsen: “Sono soddisfatto dei miei turni di guida in una gara che non è stata affatto facile, come non è stato semplice lottare con la Porsche #38. La nostra macchina era molto buona, per quanto non siamo stati in grado di lottare per la vittoria”.

“Termina qui a Sakhir un’annata bella e positiva, perché costruire da zero un progetto come questo non è stato semplice: abbiamo vissuto un percorso sportivo che ha fatto crescere tutta la squadra. Un viaggio fantastico che non vedo l’ora di proseguire”.

Podio: i vincitori della 8H del Bahrain #8 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 - Hybrid: Sebastien Buemi, Brendon Hartley, Ryo Hirakawa, secondo posto #7 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 - Hybrid: Mike Conway, Kamui Kobayashi, Jose Maria Lopez. terzo posto #50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen.

Photo by: JEP / Motorsport Images

Podio: i vincitori della 8H del Bahrain #8 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 – Hybrid: Sebastien Buemi, Brendon Hartley, Ryo Hirakawa, secondo posto #7 Toyota Gazoo Racing Toyota GR010 – Hybrid: Mike Conway, Kamui Kobayashi, Jose Maria Lopez. terzo posto #50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen.

Dall’altro lato del box, rimane ovviamente un po’ di rammarico a Pier Guidi, James Calado ed Antonio Giovinazzi, che alla fine hanno sofferto di un problema all’ammortizzatore posteriore cedendo il passo alle Porsche di Jota e Team Penske #6, dovendosi accontentare del sesto posto sotto la bandiera a scacchi e scendendo al 4° in campionato dietro ai colleghi della #50.

“Avremmo preferito chiudere la stagione con un miglior piazzamento in Bahrain, senza dubbio, ma riguardando a questa annata dobbiamo essere molto soddisfatti, in particolare per la vittoria a Le Mans, un momento che è entrato nella storia dell’automobilismo e che come piloti ci ha fatto vivere emozioni indescrivibili”, sottolinea Pier Guidi.

D’accordo anche Calado: “Tutta la squadra ha fatto un lavoro eccezionale in questa stagione storica per Ferrari. Gara dopo gara abbiamo dimostrato di avere un grande potenziale, imparando a conoscere meglio la 499P e le nostre capacità. Sono ottime basi per guardare con fiducia alla prossima stagione”.

Giovinazzi chiosa: “La 8 Ore è stata una gara difficile per noi, ma qui in Bahrain concludiamo questa stagione di cui dobbiamo essere davvero orgogliosi. Abbiamo vinto la 24 Ore di Le Mans coronando al meglio l’annata che ha sancito il rientro di Ferrari nella prima categoria dell’endurance. Ora guardiamo al futuro e troveremo le motivazioni giuste per essere ancora più forti il prossimo anno”.

#51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

Photo by: JEP / Motorsport Images

#51 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Alessandro Pier Guidi, James Calado, Antonio Giovinazzi

Va in archivio la prima annata della Ferrari al rientro nel Mondiale per giocarsela a livello assoluto, cosa che non accadeva da 50 anni come ben noto. Il secondo posto nel Costruttori è motivo di orgoglio se pensiamo che la Toyota ha un vantaggio di anni in termini di costruzione e gestione di questo tipo di vetture e gare, ed anche un peso politico che in diverse situazioni le ha garantito qualcosina in più.

In Ferrari-AF Corse i sorrisi sono comunque d’obbligo se pensiamo che le 499P hanno sempre calcato il podio, tranne al Fuji, con il successo alla 24h di Le Mans come punto più alto di una stagione che fino all’ultimo ha visto le LMH emiliane giocarsi il Mondiale. Fuoco/Molina/Nielsen ottengono il terzo posto nella classifica piloti scavalcando Pier Guidi/Calado/Giovinazzi, forti di due terzi posti, un secondo e due Pole Position firmate dal calabrese (una a Le Mans), mentre i loro colleghi hanno il successo alla Sarthe in bacheca da ammirare, più un terzo posto a Spa-Francorchamps.

La testa va già al 2024, quando l’asticella si alzerà inevitabilemente per tutti con l’arrivo di altri marchi prestigiosi nella Classe Hypercar e una battaglia che diventerà guerra a tutti gli effetti.

“Con la 8 Ore del Bahrain si chiude la prima stagione per le 499P nel mondiale endurance. Sono molto orgoglioso e contento dei risultati che abbiamo raccolto, con la prestigiosa affermazione alla 24 Ore di Le Mans, i sei podi, le due pole position e il giro più veloce ottenuto sempre in Francia”, evidenzia Antonello Coletta, Capo dell’Endurance e Corse Clienti.

“È un progetto che ha mosso i primi passi un anno e mezzo fa eppure è stato in grado di regalarci grandissime soddisfazioni che hanno ripagato gli enormi sforzi e sacrifici fatti dalla squadra”.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Photo by: Ferrari

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

L’Ingegner Ferdinando Cannizzo, Responsabile dei programmi endurance, aggiunge: “È un stato un vero piacere concludere con un podio in Bahrain questa stagione, di cui siamo orgogliosi per quello che abbiamo fatto. Nel corso dell’annata siamo stati in grado di continuare a sviluppare la nostra 499P e di completare ogni gara senza problemi particolari, salendo sul podio in tutte le occasioni eccetto al Fuji”.

“Abbiamo vinto la 24 Ore di Le Mans al primo tentativo, nella stagione del ritorno nella categoria principale dopo cinquant’anni: un risultato che dimostra il valore del cammino che abbiamo percorso. Ora volgiamo già lo sguardo al futuro per prepararci nel miglior modo possibile alla stagione 2024”.

Cannizzo si è poi fermato a parlare coi giornalisti, fra cui Motorsport.com, nel post-gara per analizzare i punti salienti e anche per chiarire un concetto che negli ultimi giorni è stato fonte di dibattito.

“Nel paddock girano voci riguardo alle nostre lamentele sulla lentezza della 499P in modo da avere un migliore Balance of Performance, del quale, come sapete, non possiamo parlare – dice in apertura di chiacchierata – Non è mai accaduto ciò, abbiamo sempre messo il massimo impegno in tutto e credo che la Ferrari meriti rispetto per questo. Mi preme sottolinearlo, non vogliamo che vengano alimentate voci su BoP e quant’altro, anche perché è una situazione stressante”.

“Detto ciò, non ci siamo mai arresi, anche sapendo di non essere la vettura più veloce come accaduto qui. Siamo orgogliosi della strategia adottata, che ci ha consentito di salire sul podio, rimanendo calmi fino alla fine nel cercare di capire come battere la Porsche di Jota, che in un paio di occasioni ci ha superato agevolmente”.

“Abbiamo provato capire come gestire il passo, il set-up, i pit-stop e i consumi, in modo da avere una possibilità contro i rivali, che a volte sono stati più veloci in alcuni frangenti come giro e passo. In termini di degrado gomme penso che siamo stati i migliori oggi, molto consistenti e costanti dal primo all’ultimo giro di ogni stint”.

“Credo che abbiamo adottato le scelte giuste, nelle altre gare non c’è stato in realtà un consumo eccessivo, ma bisogna considerare l’elevato peso della vettura che non poteva essere ignorato. In realtà il problema è stato sul passo, perché se guadiamo la consistenza c’è sempre stata. Siamo contenti di come le gomme venivano gestite anche prima, ma qui abbiamo lavorato duramente per cambiare qualcosa, consapevoli che sarebbe stata una gara dura su questo asfalto abrasivo”.

“Penso che ci siamo riusciti bene in tutti gli stint, nell’ultimo in particolare. Abbiamo adottato scelte un po’ differenti rispetto alle altre gare ed è andata bene, ottimizzando ogni cosa secondo quanto avevamo appreso nei test di settembre dal punto di vista meccanico, sapendo benissimo quale fosse il problema principale”.

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

Photo by: Ferrari

#50 Ferrari AF Corse Ferrari 499P: Antonio Fuoco, Miguel Molina, Nicklas Nielsen

L’unico sudore freddo è arrivato dal contatto Fuoco-Pier Guidi, situazione gestita anche qui con lucidità dal muretto. Per il resto, si portano a casa altri dati preziosi su cui lavorare durante l’inverno.

“Sono cose che possono capitare, Antonio era più veloce di Alessandro, che era appena uscito dai box con gomme fredde. Abbiamo chiesto che restituisse la posizione perché non vogliamo problemi di questo genere”.

“Nell’ultimo stint la #51 ha anche sofferto di un problema all’ammortizzatore posteriore, dunque ha rallentato il ritmo. Dobbiamo capire bene cosa è accaduto, fatto sta che non poteva guidare bene”.

“Quest’anno abbiamo imparato tantissime cose dal punto di vista meccanico, con gomme che erano completamente nuove per noi in confronto a rivali che le avevano già provate in precedenza”.

“Qui abbiamo preferito usare le dure perché erano più consistenti rispetto alle medie, che davano maggior prestazioni all’inizio per poi calare. La Porsche è stata obbligata ad utilizzarle ad un certo punto perché aveva terminato le dure, la Toyota le ha provate anche in ottica duello per il titolo”.

“Quando abbiamo avuto mancanza di passo non è stato solamente un problema di BoP, ma di tanti altri fattori. Sappiamo che c’è ancora da lavorare su alcuni aspetti, è evidente che al Fuji e qui avevamo qualche difficoltà in uscita di curva ed accelerazione. Possiamo migliorare l’intero pacchetto e vedremo come farlo”.

Informazioni aggiuntive di Rachit Thukral

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Fonte: https://it.motorsport.com

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