WEC | Calado: “La 499P ha 300 set-up diversi per migliorare”

James Calado è stata una delle grandissime stelle apparse all’Autosport International Show che si tiene a Birmingham questo fine settimana.

Nel Regno Unito l’idolo locale è stato acclamato dal pubblico accorso per incontrare lui e la sua Ferrari 499P #51 con cui l’inglese ha trionfato alla 24h di Le Mans della passata stagione.

Ricordando inevitabilmente quell’incredibile traguardo conseguito con la Hypercar di Maranello, l’alfiere del Cavallino Ramante ha potuto anche fare il punto sulla prossima annata del FIA World Endurance Championship, per la quale i preparativi sono già avviati alla grande.

“Ci stiamo preparando duramente per la nuova stagione, tra allenamenti e test, ma vogliamo vincere ancora Le Mans e provare a portare a casa il titolo, per cui ci vogliamo impegnare al massimo”, ha esordito Calado, fresco di rinnovo di contratto con la Ferrari, che poi ha risposto alle domande che gli sono state poste sul palco fra gli applausi scroscianti dei presenti.

Ferrari 499P

Photo by: JEP / Motorsport Images

Ferrari 499P

Mediaticamente hai avuto molta pressione, ma com’è stato vincere la 24h di Le Mans?
“Vincere Le Mans è stato incredibile, arrivavamo con una vettura completamente nuova e con alle spalle quattro gare, delle quali la più lunga era stata di 8 ore. Una situazione ‘irreale’, ma quando nel giorno dei test ho fatto i primi giri e sono arrivato alle curve ‘Porsche’ mi sono reso conto del grande carico aerodinamico che avevamo e l’enorme salto in avanti che avevamo fatto. L’auto era davvero fenomenale, però non ci aspettavamo di finire la gara o vincere, pur sapendo che eravamo competitivi. Abbiamo combattuto per tutto il tempo contro la Toyota; meccanici, ingegneri e squadra intera hanno fatto un lavoro fantastico, e ce l’abbiamo fatta”.

Un successo come una vera e propria ‘fiaba’…
“Avevamo già vinto Le Mans in GTE PRO, ma riuscirci nella Classe regina ha avuto un sapore diverso. Quelle due settimane per noi sono sempre molto lunghe e difficili, non si tratta solo della gara di 24h, ma anche di affrontare tutti i test e le attività coi media, per cui sei impegnato fin dalle prime ore del mattino con qualcosa. Ricordiamo che le Hypercar sono vetture piuttosto difficili fisicamente da guidare, dunque arrivi alla fine esausto. Ora abbiamo alle spalle anche questa esperienza, cercheremo di ripeterci nel 2024, ma il mio obiettivo primario è provare a vincere il titolo”.

James Calado, Ferrari AF Corse

Photo by: JEP / Motorsport Images

James Calado, Ferrari AF Corse

Sei pilota Ferrari da 10 anni, ormai. Come passa in fretta il tempo…
“Sono volati! Nel 2014 arrivai dalle monoposto per salire su una vettura GT, il che non era usuale all’epoca in termini di crescita. Oggi posso dire che è stata una buona scelta, sono diventato pilota ufficiale Ferrari, un marchio prestigioso con cui ho vinto Le Mans, gare e titoli, il che è davvero speciale. E poi in Italia si sta benissimo, adoro il caffè, la pasta e il cibo in generale, per cui sono contentissimo”.

C’è molta pressione a correre per la Ferrari?
“Certamente, è chiaro che questo ogni tanto può portarti a commettere errori; anche a me è successo, sicuramente non è bello e non piace a nessuno, ma allo stesso tempo credo sia normale ed è umano. Ci si può rimproverare per questo, ma se corri per la Ferrari sai che c’è sempre pressione per andare forte, e tu devi sapere che serve concentrarsi al massimo sul lavoro da fare con la squadra per essere ai vertici. Personalmente mi piace questa pressione e anche qualche critica, ma l’ambiente Ferrari è molto accogliente, tutti si conoscono a Maranello tra reparti F1, GT, prodotto e corse. A me piace e sono contento di farne parte”.

Ferrari 499P

Photo by: JEP / Motorsport Images

Ferrari 499P

Il primo giro di Le Mans l’anno scorso è sembrato come una gara del BTCC a Knockhill…
“Anche se stiamo parlando di una gara di 24h, si parte sempre piuttosto aggressivi perché c’è la volontà di guadagnare posizioni. Ci vuole freddezza in quei momenti, tutti dicono che nell’Endurance è lunga, ma la realtà è che succede tutto molto velocemente. L’anno scorso mi ricordo che avevo una Porsche negli specchietti che continuava a provare a passarmi. E poi possono accadere degli incidenti, come finire nella ghiaia, cosa che è successa pure a noi. Si rischia di perdere tempo in pista e ai box durante i pit-stop, ci vuole pure fortuna con la Safety Car e tanto altro, indipendentemente dal fatto che tu abbia una buona strategia o compagni di squadra. E’ una combinazione di cose”.

Sul bagnato a Le Mans abbiamo visto degli incidenti, qualcuno pareva fosse sul ghiaccio…
“Sappiamo che per il discorso sostenibilità nel WEC hanno vietato il pre-riscaldamento gomme, cosa che hanno concesso solamente a Le Mans per ragioni di sicurezza. Di notte è iniziato anche a piovere e lì fa molto freddo, in quelle condizioni si fa molto dura e sul dritto puoi realmente accelerare al massimo solo dalla quarta o quinta marcia con gomme fredde perché non è una pista come le altre, ma ha tratti di strada normale. Sappiamo tutti che la chiave è portare al traguardo la vettura sana con motore e sospensioni a posto, serve freddezza su tutto”.

Ferrari 499P

Photo by: JEP / Motorsport Images

Ferrari 499P

Quanto è stato impegnativo gestire il traffico?
“E’ capitato di incappare in qualche contatto, ma fa parte dei regolamenti e del gioco. Sicuramente la gestione del traffico è stata la cosa più difficile da adattare perché con le GT bastava farsi da parte quando arrivava una LMP1, mentre ora siamo noi che dobbiamo infilarci negli spazi il più velocemente possibile per non perdere tempo. Serve molta concentrazione sempre, a maggior ragione se si tratta di una 24h”.

In ogni caso, la Ferrari sembrava in forma smagliante a Le Mans…
“Per noi è stato fantastico quel weekend, con la #50 abbiamo ottenuto la Pole Position e come passo eravamo praticamente uguali, per cui immagino la pressione e lo stress che il nostro team manager ha avuto ogni volta che doveva dirci cosa fare. Un errore poteva significare la fine di tutto, per cui l’importante è stato portare una Ferrari davanti alla fine, si è trattato di un grande gioco di squadra. Questo lo capisci molto di più nell’Endurance rispetto alle monoposto, è più uno sport di squadra”.

James Calado, Ferrari AF Corse

Photo by: JEP / Motorsport Images

James Calado, Ferrari AF Corse

Quel successo che sensazioni ti ha fatto provare?
“Francamente la vittoria è stata una sorpresa, non pensavamo di poterla raggiungere all’inizio e ad un’ora dalla fine c’è pure stato il problema al pit-stop con la vettura che non ripartiva. Pier Guidi ha dovuto resettare tutto, dall’ibrido al motore e via dicendo, per fortuna c’era lui in macchina e non io! Ho perso anni di vita mentre guardavo in TV quel momento, è stato bruttissimo”.

Avete un manuale di istruzioni corposo per imparare la gestione della macchina?
“In realtà non è così grosso, ma interessante è la quantità di cose che si possono modificare; non ricordo esattamente il numero, ma credo ci siano almeno 300 assetti diversi che possiamo diversificare, dai parametri di protezione ai controlli di trazione. La cosa incredibile è che ad ogni curva la vettura può cambiare grazie alle modifiche che il team fa attraverso i computer. Questo la rende molto speciale”.

Ora concentrati sul nuovo anno, come vi state preparando?
“Il mio obiettivo per il 2024 è vincere un altro Mondiale e riuscirci con questa fantastica auto. Dopo Natale ci siamo messi ad allenarci duramente per perdere peso, essere in forma e presentarci competitivi. Oltre a questo, stiamo facendo tantissime riunioni e incontri per capire come e dove cambiare qualcosa sulla vettura migliorandola. Tutti e tre siamo concentrati e vogliosi di vincere”.

Fonte: https://it.motorsport.com

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