IMSA | 24h di Daytona: Porsche batte Cadillac, tripudio Ferrari

La 24h di Daytona va ancora una volta in archivio con un finale da evitare per i deboli di cuore e una Porsche capace di resistere agli assalti della Cadillac conquistando uno storico successo assoluto.

Una neutralizzazione con Full Course Yellow per il KO della Lexus #12 in uscita dalla corsia box con il motore in fiamme ha rimesso in discussione il tutto quando la bandiera verde è stata sventolata a 33′ dalla conclusione.

In questo primo round dell’IMSA SportsCar Championship 2024 c’è gloria anche per Era Motorsport in Classe LMP2, ma soprattutto per la Ferrari, che torna al successo in GTD PRO ottenendolo per la prima volta con la 296 GT3. In GTD invece è la Mercedes ad avere la meglio per un nulla nei confronti delle vetture di Maranello.

#31 Action Express Racing Cadillac V-Series.R: Pipo Derani, Jack Aitken, Tom Blomqvist

Photo by: Jake Galstad / Motorsport Images

#31 Action Express Racing Cadillac V-Series.R: Pipo Derani, Jack Aitken, Tom Blomqvist

GTP: Nasr resiste a Blomqvist, festa Porsche

Felipe Nasr si è ritrovato davanti a 33′ dal termine con la Porsche 963 #7, ma Tom Blomqvist alle sue spalle si è fatto minacciosissimo al volante della Cadillac #31. C’è da dire che Penske e Action Express Racing per gran parte della corsa si sono scambiate le posizioni di testa ed un arrivo a parimerito sarebbe stato più che giusto sportivamente parlando, ma non possibile ovviamente.

I due hanno regalato ulteriore spettacolo come era avvenuto anche dopo metà gara con i rispettivi compagni di equipaggio, mostrando di gran lunga la loro forza e nervi saldissimi che hanno consentito al brasiliano di tagliare per primo il traguardo per la gioia condivisa con Cameron/Campbell/Newgarden.

La 963 si è mostrata finalmente solida e competitiva, giocandosela alla pari con una Cadillac altrettanto forte e meritevole, specialmente la rosso-nera #31. Nell’amarezza per il successo perso in volata, Blomqvist/Aitken/Derani portano in casa General Motors un trofeo meritatissimo, mitigando la delusione per il ritiro della Cadillac #01 di Chip Ganassi Racing (Bourdais/Van Der Zande/Dixon/Palou) durante le ore notturne per un guasto, quando la V-Series.R giallo-nera era ancora in grado di duellare per il vertice.

Un vero peccato che la Acura sia stata penalizzata da un Balance of Performance che ha reso le ARX-06 troppo pesanti. La #40 di J.Taylor/Delétraz/Herta/Button alla fine salva la giornata alla Wayne Taylor Racing with Andretti con il terzo gradino del podio, ma le LMDh del marchio giappo-americano stavolta, oltre a non riuscire a tenere il passo delle rivali di categoria, hanno anche avuto problemi di troppo.

Ne sanno qualcosa R.Taylor/Albuquerque/Hartley/Ericsson, che a bordo della #10 si sono ritrovati a perdere tempo causa guasto al servosterzo nella notte ed altre noie meccaniche, giungendo al ritiro alla 23a ora, ma almeno i loro compagni hanno tenuto il loro ritmo e nel finale si sono presi con le unghie il podio.

Una penalità ricevuta domenica mattina, aggiunta ad un errore a poche ore dalla fine relega quarta la Porsche #6 del Team Penske (Estre/Jaminet/Vanthoor/Tandy) con tantissimi rimpianti dato che avrebbe potuto tranquillamente restare davanti fino alla fine.

Una buonissima figura la fanno anche le 963 privati della Proton Competition (#5 Bruni/Jani/Picariello/Dumas) e JDC-Miller Motorsports (#85 Westbrook/Hanson/Keating/Van Der Helm), rispettivamente quinta e sesta, una a pieni giri e l’altra con 2 tornate di ritardo.

Le BMW erano partite con l’obiettivo di giocarsi il podio senza avere problemi tecnici, cosa che fino a metà gara in effetti erano riuscite a fare. Purtroppo per il Team RLL, la M Hybrid V8 #24 ha avuto un guasto al servosterzo e la #25 al cambio, per cui gli equipaggi formati da Krohn/Eng/Farfus/Vanthoor e De Phillippi/Yelloly/Martin/Rast non vanno oltre il settimo ed ottavo posto a 13 e 15 giri dalla vetta.

#18 Era Motorsport ORECA LMP2-Gibson: Dwight Merriman, Ryan Dalziel, Christian Rasmussen

Photo by: Jake Galstad / Motorsport Images

#18 Era Motorsport ORECA LMP2-Gibson: Dwight Merriman, Ryan Dalziel, Christian Rasmussen

LMP2: Era… la volta buona!

In Classe LMP2 la Era Motorsport conquista il suo primo successo a Daytona e in IMSA con una gara solidissima, specialmente nella seconda metà.

Rasmussen/Zilisch/Merriman/Dalziel hanno condotto la Oreca #18 fino al primo posto, mai mollato nell’ultima parte anche quando pareva che tutto potesse cambiare nell’ultima mezz’ora.

Sconfitta per una manciata di secondi la 07-Gibson di APR con sopra Jakobsen/Sowery/Kurtz/Braun, mentre la #74 di Riley nelle mani di Fraga/Massa/Robinson/Burdon riesce ad approfittare dell’ultimo raggruppamento per guadagnare due posizioni e prendersi l’ultimo gradino del podio.

Pur combattendo fino alla fine, si vede beffata e quarta la Inter Europol by PR1 Mathiasen Motorsports #52 di Smiechowski/Boulle/Dillmann/Fittipaldi, precedendo la #8 di Tower Motorsports con sopra McLaughlin/Farano/Dinan/Habsburg.

Ci si aspettava qualcosa in più dalla United Autosports #2, specialmente dopo la Pole Position centrata, ma il bell’equipaggio formato da O’Ward/Keating/Pino/Hanley non è stato troppo fortunato con le neutralizzazioni, ritrovandosi con due giri di ritardo dal leader e senza andare oltre il sesto posto.

Gara al di sotto della sufficienza per la DragonSpeed #81, settima con Lux/Simpson/Allen/Alvarez tra problemi e penalità, peccato per la Oreca-‘Spike’ #99 della AO Racing (Hyett/Chatin/Brabham/Quinn) che era in lotta per il primato quando un errore l’ha spedita nell’erba e nelle retrovie, terminando solamente ottava.

La prima dei ritirati è stata già alla 2a Ora la Oreca #11 di TDS Racing per incidente di Steven Thomas alla chicane ‘Bus Stop’. Durante la notte l’hanno raggiunta nell’ordine AF Corse #88 (motore), United #22 – già contro al muro alla 3a Ora – e MDK by High Class Racing #20, quest’ultima già alle prese con un incidente durante i primi 60′ di gara.

La Ligier #33 di Sean Creech Motorsport ne ha combinate di ogni tipo tra errori dei piloti e problemi, all’esordio in categoria dopo la vittoria LMP3 della passata stagione per il team, che ha ritirato la sua vettura a 3h dalla conclusione ponendo fine al calvario.

#62 Risi Competizione Ferrari 296 GT3: Daniel Serra, Davide Rigon, Alessandro Pier Guidi, James Calado

Photo by: Jake Galstad / Motorsport Images

#62 Risi Competizione Ferrari 296 GT3: Daniel Serra, Davide Rigon, Alessandro Pier Guidi, James Calado

GTD PRO: gran riscatto Ferrari!

La Ferrari torna al successo in Classe GTD PRO a Daytona e lo fa per la prima volta con la 296: il riscatto migliore per Maranello, che nel 2023 aveva sofferto terribilmente il BoP al debutto della sua nuovissima GT3, oggi nelle condizioni di dimostrarsi decisamente fra le migliori del lotto.

Calado/Pier Guidi/Serra/Rigon regalano alla Risi Competizione il trionfo con una gara sontuosa, affrontata con il coltello tra i denti quando c’era da recuperare terreno e gestendo i momenti più delicati alla perfezione, fra l’altro risultando anche tra le pochissime auto a non patire problemi di alcun genere e perdendo tempo solo per un paio di penalità per infrazioni ai box.

La Rossa #62 ha battuto la Porsche ‘Rexy’ #77 della AO Racing guidata da Heinrich/Priaulx/Christensen che era scattata dalla Pole Position, tornata in scia all’auto del Cavallino, capace però di fuggire via all’ultima ripartenza con un Serra incontenibile.

Sul terzo gradino del podio va la BMW #1 di Paul Miller Racing al termine di una bella risalita. Eppure la M4 ha qualcosa da recriminare, visto che fino alla 23a Ora era con il duo di testa, prima di incappare in un problema alla ruota anteriore destra risolto con una lunga sosta ai box.

Alla fine Van Der Linde/Sellers/Snow/Verhagen accumulano 2 giri di ritardo e pagano pure una delle leggi ‘non scritte’ del karma, dato che Verhagen aveva rovinato la gara della Ferari #023 tamponandola 120′ prima, ma venendo salvato dai giudici con solo un avvertimento.

A seguire si è trattata di una lotta di sopravvivenza che ha visto la Aston Martin #23 di Heart of Racing (Gunn/Riberas/Farnbacher) giungere 4a con 4 giri di ritardo, seguita dalla Ford Mustang #64(Mies/Tincknell/Rockenfeller) a regalare almeno la Top5 alla Multimatic Motorsports in un difficile esordio che ha visto patire diversi problemi su entrambe le auto, con la #65 di Vervisch/Hand/Müller rientrata ai box a 2h25′ dalla conclusione per poi ritirarsi.

Nonostante siano state per lunghi tratti in lizza per il primato con la Ferrari, le Corvette si ritrovano con un pugno di mosche in mano soffrendo problemi tecnici domenica mattina; la Z06 GT3.R #3 di Garcia/Sims/Juncadella finisce sesta, la #4 di Milner/Catsburg/Bamber ottava e con parecchi rimpianti per il team Pratt Miller Motorsports che portava al debutto le sue nuove auto di GM.

Un problema di surriscaldamento ha costretto la Iron Lynx a lavorare sulla Lamborghini #19 proprio mentre la Huracán ufficiale era in lizza per il podio; rientrati in gara, Caldarelli/Pepper/Perera/Bortolotti tagliano il traguardo settimi ad 11 giri dal vincitore.

K.O. illustre per la Lexus #14 di VasserSullivan, già incidentata contro la LMP2 #20 in avvio di gara senza che potesse evitarla; la RC F ha provato un rientro, ma dopo 397 giri, ulteriori guai di surriscaldamento e con la notte ancora in corso ha preferito rinunciare.

Durante le ore di buio la gara ha perso anche la Lamborghini #60 di Iron Lynx (servosterzo) e la Mercedes #75 della Sun Energy 1 (pompa della benzina), la McLaren #9 di Pfaff Motorsports ha cercato di resistere a problemi tecnici, ma ha desistito all’alba di domenica.

#57 WINWARD Racing Mercedes AMG GT3: Russell Ward, Philip Ellis, Indy Dontje, Daniel Morad

Photo by: Jake Galstad / Motorsport Images

#57 WINWARD Racing Mercedes AMG GT3: Russell Ward, Philip Ellis, Indy Dontje, Daniel Morad

GTD: Mercedes di un soffio

La Mercedes concede il bis tra le GT3: il successo ottenuto l’anno scorso in GTD PRO viene ripetuto stavolta in GTD con la AMG #57 della Winward Racing.

Le vetture della Stella sono emerse alla distanza salendo pian piano la china e agguantando la leadership, messa in discussione proprio nel finale quando la Lexus #12 – che era in piena lotta con loro – ha visto andare in fiamme il motore e in fumo ogni speranza.

Il FCY che ne è conseguito ha fatto sì che le Ferrari tornassero prepotentemente in gioco, ma Daniel Morad ha resistito a denti stretti agli assalti di Miguel Molina, regalando alla Winward e ai suoi colleghi Ward/Ellis/Dontje il successo per un paio di secondi.

Molina aveva recuperato con la 296 #21 di AF Corse dopo alti e bassi, ma il podio premia l’impegno dello spagnolo e di Mann/Heriau/Cozzolino, mai domi nonostante una gara ricca di colpi di scena.

Stesso discorso lo si può fare per Costa/Balzan/Franco/Sbirrazzuoli, terzi al volante della Ferrari #34 di Conquest Racing, anche loro bravi non darsi per vinti quando erano scesi nell’ordine a causa di un paio di penalità scontate.

Masticano amaro invece Rovera/Agostini/Triarsi/Scardina, quarti sulla 296 #023 di Triarsi Competizioni, costretti spesso a compiere recuperi e sorpassi ritrovandosi in posizioni sfortunate quando sono stati dati i FCY.

Fra l’altro Triarsi ha patito anche uno sciagurato tamponamento da parte della BMW #1 (alla quale è stato dato solo un avvertimento) nel momento in cui si trovava secondo.

Non è stata una gara fortunata per la Mercedes #32 di Korthoff/Preston Motorsport, salita a braccetto davanti con la #57 e poi beffata nelle fasi finali mettendo Koch/Skeen/Grenier/Goetz solamente quarti, davanti alla Lamborghini #83 delle bravissime Iron Dames Pin/Bovy/Gatting/Frey, protagoniste di una gara paziente fino alla risalita al 6° posto.

La Porsche #120 di Wright Motorsports sembrava molto indietro, ma anche nel caso di Heylen/Adelson/Skeer/Makowiecki le neutralizzazioni hanno giocato un ruolo importante nel recupero, concludendo settimi e mettendosi dietro la Mercedes #80 di Lone Star Racing; Andrews/Yoluç/Andrade/Christodoulou pagano un finale da dimenticare, con rientro in pit-lane commettendo prima l’infrazione di uscita con semaforo rosso e poi beccandosi pure una sanzione per pit-stop eseguito non secondo le regole dalla squadra.

In Top10 di categoria troviamo anche la Porsche #43 di Andretti Motorsports (Hargrove/Chaves/Andretti/Preining) e la Ferrari #47 di Cetilar Racing di Lacorte/Fuoco/Sernagiotto/Cheever, un po’ troppo ‘fallosa’ e a perdere terreno per errori e incidenti.

Restano a bocca asciutta la Porsche #86 di MDK Motorsports, la McLaren di Inception Racing, la BMW #96 della Turner e le Lamborghini di Forte Racing #78 e WTR Andretti #45, oltre alla già citata Lexus #12.

Problemi al servosterzo accusati già prima del via hanno poi costretto alla resa la Corvette #13 di AWA, che pure era riuscita a tornare in azione mettendo insieme 308 tornate nonostante il ritardo pesante già sulle spalle. Domenica mattina l’ha raggiunta anche la sorella #17 per guasti elettrici.

Ad alzare bandiera bianca troviamo pure le Aston Martin #27 di Heart Of Racing e #44 di Magnus Racing (rottura al posteriore dopo un contatto), così come la Ford Mustang #55 della Proton Competition per un danno al diffusore posteriore e la Acura #66 di Gradient Racing (problemi elettrici).

IMSA – 24h di Daytona: Classifica Finale

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Fonte: https://it.motorsport.com

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