WEC | Mohr: “Come si piazzerà la SC63? Non è realistico dirlo”

Il Prologo ha già aperto le danze per la stagione 2024 del FIA World Endurance Championship e di conseguenza anche il nuovissimo capitolo di Lamborghini Squadra Corse.

La SC63 LMDh gestita dalla Iron Lynx ha fatto il suo ingresso in pista a Lusail per la prima volta nella Sessione 2 del lunedì sera, calcando il palcoscenico del Mondiale assieme ai nuovi rivali della Classe Hypercar.

I due giorni di test collettivi sono serviti non solo alla squadra di Sant’Agata Bolognese per raccogliere informazioni preziosissime, ma anche al trio formato da Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara e Daniil Kvyat di cominciare a prendere le misure con tutto lo scenario.

“Per noi è un momento storico e siamo entusiasti di affrontare questo grande salto nel Mondiale”, ha commentato Rouven Mohr, Chief Technical Officer di Lamborghini Squadra Corse che Motorsport.com ha incontrato assieme ad altri giornalisti in una tavola rotonda nella quale è stato fatto il punto della situazione prima della 1812 Km del Qatar che si disputerà il 2 marzo.

Rouven Mohr, Direttore Tecnico di Lamborghini Squadra Corse

Rouven Mohr, Direttore Tecnico di Lamborghini Squadra Corse

Photo by: Lamborghini Squadra Corse

Siete fra quelli che hanno avuto ritardi nella consegna dei materiali, come ha influito sul vostro lavoro?
“Purtroppo ci siamo trovati in questa situazione spiacevole, non siamo stati gli unici comunque e c’è chi ha ricevuto i materiali prima e chi dopo. Siamo riusciti a gestire tutto bene, anche se con qualche pressione in più, ma era la medesima situazione per tutti e nessuno si è lamentato. Fra le pressioni e l’entusiasmo bisogna saper affrontare anche questi momenti, ma è tutto sotto controllo ora e non ci sono stati problemi particolari”.

Lo scorso anno le Hypercar sono apparse più competitive, perché avete scelto come prototipo la LMDh?
“Le differenze tra LMH e LMDh l’anno scorso non sono state dovute solamente al powertrain, ma all’intero pacchetto aerodinamico che chiaramente influisce sullo sfruttamento delle gomme e il loro degrado. Lamborghini ha scelto la LMDh perché voleva competere sia nel WEC che in IMSA, essendo due mercati importanti per il prodotto di serie”.

E poi c’è la cosiddetta convergenza tra le serie…
“Esatto, l’impegno dei due promotori dei campionati nella convergenza fa sì che entrambi i modelli di prototipi possano competere assieme. Sicuramente nelle gare WEC dello scorso anno le LMH hanno dominato la scena, ma preferisco guardare avanti e dico che le discussioni su convergenza e Balance of Performance stanno andando nella direzione giusta, spero che nel 2024 si possa avere una lotta alla pari. Ne sono convinto e ci credo, guardando indietro credo che ci siano margini per migliorare”.

Rouven Mohr, Lamborghini Squadra Corse Chief Technical Officer

Rouven Mohr, Lamborghini Squadra Corse Chief Technical Officer

Photo by: Emanuele Clivati | AG Photo

Sono passati 6 mesi dalla presentazione, che cambiamenti aerodinamici avete fatto dopo i test?
“Qualcosa abbiamo modificato, ma il concetto di base è rimasto quello della presentazione e con cui abbiamo cominciato, a partire dal fondo vettura e dal bilanciamento che si può avere tra anteriore e posteriore, pensando a come implementare il raffreddamento e altri sistemi. Sfruttando poi la galleria del vento e le prove sono state apportate alcune modifiche, ma il concetto è quello di partenza e non è mai facile intervenire su questi aspetti perché un cambiamento potrebbe anche significare ripensare totalmente la vettura”.

Il limite di potenza stabilito dal regolamento è 500kw, che tipo di sviluppo avete pensato per essere competitivi?
“La filosofia LMDh è avere alcune componenti in comune tra i vari Costruttori, ma il concetto generale della vettura, inclusi aerodinamica, sistemi di raffreddamento, sospensioni, cinematica, motore termico e come lo si abbina a quello elettrico è qualcosa che è in mano al marchio e al team. Questo porta a non avere macchine simili; ciò che fa la differenza è come si sfrutta il pacchetto e in che condizioni tramite le strategie. Siamo convinti di essere riusciti a mettere tutto insieme sfruttando anche l’esperienza del reparto vetture di serie, dunque è qui che si può fare la differenza”.

Come telaio avete scelto Ligier, com’è il rapporto con loro?
“Lavoriamo a stretto contatto perché è il nostro marchio telaista; la vettura è Lamborghini, ma con loro c’è sempre interazione essendo un’auto molto complicata, per cui bisogna saper trovare i giusti compromessi tra grip meccanico e stabilità aerodinamica, passando dal carico aero e dalla cinematica. Dobbiamo gestire tutto al meglio e serve un partner con cui lavorare bene perché nel motorsport sappiamo che le cose funzionano quando tutto è messo assieme nel giusto modo. Iron Lynx si occupa dell’auto e quindi bisogna unire tutti i punti. Se hai la vettura più forte, ma non la squadra, non si vince niente; bisogna lavorare assieme e in armonia, con la stessa mentalità”.

Lamborghini è nella stessa famiglia di Porsche: ci sono analogie tra la SC63 e la 963?
“Personalmente non voglio paragonare altri marchi, ognuno fa il suo lavoro e credo che ciascuna auto sia unica nel suo essere. Dopo le prime prove, posso dire che il nostro concetto aerodinamico e bilanciamento funzionano molto bene, che è uno degli aspetti più importanti da gestire assieme al carico aerodinamico. Mettendo assieme il tutto bisogna saper gestire il set-up del telaio, che è poi ciò che fa lavorare bene l’aerodinamica. Sono contento della SC63, è unica e si vede che è una Lamborghini. Il motore è stato sviluppato appositamente per questa macchina, funziona benissimo a livello di energia ed è l’altro aspetto che mi piace sottolineare del nostro mezzo”.

#63 Lamborghini Iron Lynx Lamborghini SC63: Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara, Daniil Kvyat

#63 Lamborghini Iron Lynx Lamborghini SC63: Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara, Daniil Kvyat

Photo by: JEP / Motorsport Images

Avete pensato ad un modello stradale della SC63 o per i track days?
“Stiamo valutando il contesto generale, abbiamo già una serie di clienti interessati a provare la vettura in pista, ma ricordiamo anche che il regolamento non prevede la vendita a privati della stessa auto che corre. Ci sono sicuramente alcuni casi in cui si potranno effettuare modifiche, ma al momento è presto per parlare di ciò, anche se siamo sempre aperti a discuterne. Per ora concentriamoci sul nostro lavoro in pista, che è un momento importantissimo per noi”.

Terminati i test del Prologo, sei contento delle prestazioni ottenute?
“Quando ci sono i test collettivi è sempre difficile interpretare lo scenario perché si rischia di incorrere in speculazioni; non sai mai che tipo di lavoro svolgono gli altri con carichi di benzina, gomme e via dicendo. Abbiamo fatto la valutazione delle prestazioni che volevamo fare, svolto il nostro programma di test perché comunque è la nostra prima gara, quindi dobbiamo anche imparare e formare su ogni aspetto le persone per fare le cose giuste e l’esecuzione delle varie operazioni deve essere messa a punto. Siamo soddisfatti e abbiamo ottenuto ciò che volevamo. Ma al momento non posso rispondere se le prestazioni sono buone tra Qualifiche e gara perché non abbiamo un quadro chiaro e completo della situazione. Se ne potrà riparlare dopo la corsa di sabato”.

Quello che avete imparato nel Prologo può in qualche modo modificare i vostri obiettivi per la gara?
“Qui ci sono rivali che corrono da oltre un anno, mentre noi abbiamo iniziato a girare ad agosto 2023 perdendo anche alcune settimane per un incidente. Quello che abbiamo visto è che le modifiche al set-up possono cambiare tanto l’auto, così come le strategie. Siamo sicuramente ambiziosi, ma non sarebbe realistico pensare troppo in grande contro rivali fortissimi. Ribadisco, dobbiamo imparare e fare esperienza, cerchiamo di fare il massimo e vedremo se saremo competitivi già nella prima gara”.

#63 Lamborghini Iron Lynx Lamborghini SC63: Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara, Daniil Kvyat

#63 Lamborghini Iron Lynx Lamborghini SC63: Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara, Daniil Kvyat

Photo by: JEP / Motorsport Images

Lusail è una buona pista per la SC63?
“Uno degli aspetti più difficili da trovare su questa vettura è il bilanciamento aerodinamico e il grip meccanico. Lusail è piuttosto piatta, per cui non è difficile sulla carta trovare un buon assetto e per chi guida per la prima volta è più facile adattarsi alla vettura e alle situazioni. Teoricamente questa pista non dovrebbe essere un problema per noi, siamo contenti del set-up e le modifiche hanno preso la giusta direzione. Abbiamo visto lo scorso anno diversi team faticare a trovare la via giusta perché queste auto sono molto complicate. Nei test svolti a Barcellona, che è un tracciato con alcune differenze rispetto a Lusail, abbiamo trovato buone soluzioni di set-up, il resto lo si vedrà strada facendo”.

Quest’anno pare si voglia cambiare il metodo di rilevamento dati e assegnazione del Balance of Performance, cosa ne pensi?
“Non è facilissimo capire che impatto può avere. In generale apprezzo ogni idea per poter equilibrare tutti i concetti di vettura nel modo più corretto, per cui appoggio il promoter sotto questo aspetto perché ritengo sia necessario riuscirci. Al momento è presto per dire se una cosa mi piace o no, dobbiamo imparare bene come funziona, ma apprezzo molto la ricerca della soluzione migliore e le proposte”.

Come vi siete trovati a gestire per la prima volta un BoP imposto dalla FIA dopo test ‘liberi’?
“Dobbiamo fare un distinguo: nei pochi test pre-omologazione che abbiamo svolto sono state sperimentate alcune cose, in modo da arrivare ad apportare le correzioni ideali in avvicinamento all’omologazione. Una volta effettuata, abbiamo potuto cambiare i vari parametri come la coppia, il peso e quant’altro, cercando di risolvere il prima possibile tutti i problemi che si potevano presentare, anche perché i margini d’azione non sono tanti. Per ora siamo piuttosto ottimisti e alcune cose sono andate anche meglio del previsto, ma sabato dopo la gara ne sapremo di più e tutta la stagione presenterà opportunità per imparare”.

#63 Lamborghini Iron Lynx Lamborghini SC63: Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara, Daniil Kvyat

#63 Lamborghini Iron Lynx Lamborghini SC63: Mirko Bortolotti, Edoardo Mortara, Daniil Kvyat

Photo by: JEP / Motorsport Images

Anche perché non è semplice gestire il BoP su circuiti differenti…
“L’anno scorso abbiamo visto molti team all’esordio faticare nel trovare il giusto set-up sulle piste dove non erano mai stati, motivo per cui bisognerà lavorare bene anche al simulatore e non arrivare impreparati in pista provando per la prima volta idee e soluzioni. Qui, per esempio, abbiamo dovuto far fronte alle temperature e alla quantità di sabbia presente sul tracciato, il quale è cambiato molto nell’arco delle sessioni; cose che hanno influito molto sul rendimento. Ma fa parte del gioco e siamo qui apposta”.

Avete solo una vettura in pista contro rivali che ne hanno anche due o tre; vi preoccupa dal punto di vista della raccolta dati e sviluppo?
“Certamente avere più auto in pista contemporaneamente è un grandissimo vantaggio perché si possono provare diversi assetti, strategie, stesse soluzioni con vari piloti; si moltiplicano le opportunità, è indubbio. Ma abbiamo deciso di schierare una sola vettura perché siamo un’azienda piccola e sarebbe stato necessario maggior supporto economico e umano che non abbiamo al momento. Dobbiamo fare un passo alla volta, questo è il primo e vediamo dove arriveremo in futuro”.

Lamborghini SC63

Lamborghini SC63

Photo by: Lamborghini Squadra Corse

Qual è il vero obiettivo della stagione 2024?
“Dobbiamo essere realistici: siamo al debutto in una delle serie più impegnative in assoluto, che abbiamo scelto proprio per questo, per cui la prima cosa è imparare. Successivamente c’è la volontà di essere competitivi, ma non ci poniamo di arrivare in una posizione particolare perché le gare sono piene di aspetti come strategie e fortuna che possono cambiare gli scenari. Ora siamo in una fase di apprendimento e stabilizzazione, l’ambizione è essere competitivi in gara il prima possibile”.

Non c’è una posizione che ti renderebbe contento?
“Ad oggi sarebbe irreale dire una posizione per noi e rischierei di incorrere in speculazioni. Se saremo in grado di mostrare una competitività come velocità in gara, che non vuole dire automaticamente lottare per la vittoria, arrivando a giocarci un bel risultato ci renderebbe più che felici. Attorno abbiamo grandi nomi e tanti complessità da affrontare, la competizione è altissimam le auto sono complicate e per noi è la prima volta in questo mondo, dato che veniamo dalle gare GT3 e dal Super Trofeo, un tipo di motorsport completamente diverso. E poi non sarebbe professionale e rispettoso esordire dicendo che siamo pronti per vincere contro gente che è qui anche da dieci anni”.

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Fonte: https://it.motorsport.com

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